Una mamma

Il dialogo e la comprensione reciproca tra genitori e figli gay, la famiglia come luogo di vera crescita per i ragazzi gay
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Bianca
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Una mamma

Messaggio da Bianca » giovedì 25 agosto 2022, 20:53

Ciao a tutti, sono mamma di un ragazzo che si definisce bisex anche se la mia impressione è che sia gay.
Sia io che mio marito abbiamo accolto senza problemi il suo coming out e abbiamo voluto conoscere il suo attuale compagno che ritengo sia una persona molto interessante.
Il problema sono io.
Ho una paura tremenda degli altri, del loro giudizio, della loro cattiveria, della violenza fisica e verbale e perché no anche della mia ignoranza.Infatti ho fatto l'errore di fargli domande esplicite sul sesso gay e lui si è giustamente defilato.
A volte mi sorprendo a pensare che sarebbe stato tutto più semplice se fosse stato eterosessuale e mi trovo a provare invidia per chi parla del proprio figlio e della relativa fidanzata.
Penso che ciò sia dovuto all'educazione che ho ricevuto, alla società nella quale sono cresciuta che prevede un solo tipo di amore quello tra uomo e donna.
Aggiungo quindi al tutto anche un bel senso di colpa nei confronti di mio figlio.
Lui è piuttosto riservato e sembra provi un po' di imbarazzo a rendere pubblica la sua relazione, per esempio con gli amici che ancora non ne sanno nulla.
In famiglia rispettiamo questa sua scelta perché comunque lo amiamo molto e alla fine dentro di me so che questa è la cosa più importante nonostante la mia testa faccia i suoi "viaggi" e spero che lui non percepisca il mio stato d'animo.
Mi piacerebbe/servirebbe condividere queste ansie con qualche genitore che sta vivendo la mia stessa esperienza.
Grazie!

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progettogayforum
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Re: Una mamma

Messaggio da progettogayforum » venerdì 26 agosto 2022, 1:10

Carissima Signora Bianca,
la sua mail ha un enorme valore. Sono anni che non si vede più la presenza di genitori su questo Forum e mi sento onorato di poterle rispondere. Progetto Gay sta per compiere i 15 anni di presenza su internet ed ha dato un senso alla mia vita. Io sono un anziano signore over 70 e ho avuto modo di conoscere tramite Progetto moltissimi ragazzi gay e anche alcuni genitori con i quali si è creato un vero rapporto di amicizia. Col passare degli anni quei ragazzi sono diventati uomini e hanno costruito la loro vita secondo i loro desideri. Una cosa ho osservato costantemente: se le famiglie sono vere famiglie, cioè se tra genitori e figli c’è un rapporto di rispetto e di affetto reciproco, i problemi si risolvono; se le famiglie assumono atteggiamenti dirigisti e giudicanti i problemi si moltiplicano. È ovvio che un genitore si preoccupi per il figlio perché ancora oggi, in Italia, l’omofobia esiste eccome. L’aggressione fisica è rara, l’emarginazione è molto comune. Le persone apertamente omofobe sono poche, la maggior parte degli omofobi non manifesta la propria omofobia ma tende a tesaurizzare le informazioni sulla vita privata di altri per poterle poi tirare fuori e sfruttare se se ne dovesse presentare l’occasione, al fine di ottenerne un vantaggio concreto (una progressione di carriera, una preferenza in un contratto di affitto, ecc.). Se suo figlio evita di parlare con gli amici della sua relazione vuol dire che non si sente sicuro dei suoi amici e se lo fa ha certamente le sue buone ragioni. Le scelte di principio come dichiararsi sempre e dovunque sono oggettivamente rischiose. I gay sono in tutti gli ambienti ma in alcuni ambienti si tende a dare per scontato che non ce ne siano o che non ce ne dovrebbero essere, per esempio a scuola o in chiesa, in quegli ambienti il coming out è notevolmente rischioso. Negli ambienti militari, dai tempi di Obama, negli USA e anche in Italia, vige il criterio del “don’t ask, don’t tell” (non chiedere e non dire). Il coming out è comunque quasi sempre limitato a pochi amici dei quali ci si fida al 100%, qualche rischio c’è anche in questo caso, ma molto contenuto rispetto al rischio del coming out pubblico. Il fatto che suo figlio abbia deciso di fare coming out con i genitori è molto significativo e raro. Il coming out coi genitori, se e quando arriva, è sempre l’ultimo e comunque arriva in modo esplicito solo nel 4% dei casi circa. Il che significa che i figli non si fidano dei genitori e ne temono le reazioni. Ho visto casi di genitori che dopo il coming out pretendevano che il figlio andasse da uno psichiatra “per vedere se si poteva fare qualcosa.” Una frase del genere è agghiacciante! Siccome suo figlio si fida dei suoi genitori e lei è una mamma come si deve, non abbia paura di sbagliare, parli con suo figlio liberamente e a cuore aperto, lasciando sempre a suo figlio la sua privacy, che è un valore assoluto. Non si sbaglia mai dicendo quello che si pensa, mentre si commettono errori gravissimi quando si assumono posizioni di principio e si cerca di imporle. Lei scrive: “sarebbe stato tutto più semplice se fosse stato eterosessuale” In un certo senso è vero ma posso assicurarle che oggi, per un ragazzo gay, è certamente possibile vivere la vita che desidera incontrando il rispetto e l’affetto di moltissime persone, etero e gay. Ovviamente alla base della stabilità emotiva di un gay c’è una rete di contatti affettivi, di amicizia e di rispetto che è assolutamente fondamentale. Progetto Gay è servito proprio a questo e la rete di contatti che ha creato dura ancora dopo tanti anni. Fino al 2020 si organizzavano raduni ai quali interveniva un numero limitato di utenti selezionati (ne abbiamo avuti al massimo 27), provenienti da tutte le parti d’Italia, e una volta abbiamo avuto anche un partecipante venuto appositamente dall’estero. Si passava insieme un fine settimana girando per la città, visitando scavi, musei e chiese e, ovviamente parlando. 15 anni dopo, quelle persone hanno mantenuto dei contatti e si sono formati dei gruppetti in alcune grandi città. Certe volte, se penso a questi ragazzi, devo riconoscere che molti di loro hanno realizzato cose che ai miei tempi erano soltanto utopie. Essere gay non è facile in un mondo che procede per slogan, per essere gay nel senso profondo del termine ci vuole buon senso, coraggio e determinazione. Diceva Sandro Penna:

Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune.


Non si spaventi, signora Bianca, questa frase sottolinea la dimensione morale dell’essere gay, perché essere gay è un modo di amare.

Bianca
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Re: Una mamma

Messaggio da Bianca » venerdì 26 agosto 2022, 17:33

Grazie per le sue parole, ne avevo bisogno.

Alyosha
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Re: Una mamma

Messaggio da Alyosha » sabato 27 agosto 2022, 10:15

La sua testimonianza ha anche per me un valore importante. I genitori di ragazzi gay che entrano in spazi di riflessione come questo sono pochi, come pure pochi sono oramai gli spazi di riflessione in generale. Probabilmente è il fatto di trovarsi in questo spazio che rileva la sostanza del suo interesse verso il figlio, interesse che percepisco genuino e ben posizionato. Purtroppo molte battaglie sono di principio e anche molte forme di "accettazione" sono più formali che sostanziali. Trovo più autentica la risposta di chi si mette seriamente in discussione, si confronta con i propri sentimenti e limiti umani. Riconoscere le paure, le incertezze e provare a dargli uno spazio di riflessione è segno di maturità, non di inadeguatezza. Mostrare le proprie fragilità ai figli è tutto tranne che un momento di crisi per la relazione genitoriale.

Ciò premesso quanto letto mi solleva più di un interrogativo su quella che è ormai la vulgata del percorso gay per così dire. C'è molto l'idea che il gay debba accettarsi, fare coming out e trovarsi un compagno per realizzarsi e che questo percorso sia un cammino di accettazione senza la quale è impossibile la felicità. In realtà penso che questa premessa è ideologica e infondo ingenua. Sarebbe come dire che tutti gli etero sono felici perché riconosciuti nel loro orientamento sessuale e dentro una relazione di coppia. Nel tempo ho imparato che ogni omosessualità è diversa e si esprime in modo diverso come diversa è ogni persona, per cui si finisce per chiamare con lo stesso nome cose molto distanti tra loro. Per quanto all'inizio attaccarsi un'etichetta addosso sia molto rassicurante (per sé e per gli altri), come pure rassicurante è l'idea di appartenere ad una "comunità", presto ci si rende conto che questa comunità non esiste affatto. Ciò che emerge del cosiddetto mondo gay è veramente la punta dell'iceberg, una visione temo troppo strutturata e rigida per essere fedele a quella che è la reale complessità delle cose.

Tutto questo lo scrivo al di là delle questioni di principio. La mia idea è che i gay siano per davvero persone come tutte le altre e che proprio per questa ragione dovrebbero concentrarsi esattamente come tutti gli altri sulle questioni sostanziali legate alla propria realizzazione. Questo banalmente vuol dire per un genitore che il proprio figlio è per davvero come tutti gli altri e che come tutti gli altri ad un certo punto prenderà le distanze dai desiderata dei propri genitori. Sottolineo questo aspetto per ridimensionare un pochettino l'idea che "sarebbe tutto più semplice se fosse etero", perché in realtà credo che le cose sarebbero solo complicate in modo diverso. Al suo posto sarei invece piuttosto rassicurata dal comportamento complessivo del figlio, che ha aperto un spazio di dialogo, restituito un contesto "familiare" alla sua attuale relazione, che pare stabile.

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agis
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Re: Una mamma

Messaggio da agis » sabato 27 agosto 2022, 13:25

Bianca ha scritto:
giovedì 25 agosto 2022, 20:53
Penso che ciò sia dovuto all'educazione che ho ricevuto, alla società nella quale sono cresciuta che prevede un solo tipo di amore quello tra uomo e donna.
Grazie!
Grazie a lei signora ma, mi tolga una curiosità se non sono troppo indiscreto. A lei che, presuntivamente, dovrebbe essere una donna etero, è mai capitato di innamorarsi di una donna?
E, prima di sposare/convivere con suo marito, le era mai capitato di innamorarsi di un altro uomo? :)

Bianca
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Re: Una mamma

Messaggio da Bianca » sabato 27 agosto 2022, 15:01

Si, sono stata attratta anche da donne e ho conosciuto altri uomini prima di mio marito.
Lo so, non serve etichettare ed esistono diversi tipi di amore, ma è innegabile che ancora oggi nonostante i passi avanti la nostra società quando parla di coppia parla di coppia eterosessuale.
Credetemi quando si tratta del proprio figlio tutto cambia e i dubbi ti assalgono, succede anche alle persone mentalmente più aperte.
Quello che per me rimane un faro è l'amore che ho per lui che lo accompagnerà finché campo.
Il confronto per me è assolutamente necessario quindi grazie a tutti ;)

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Re: Una mamma

Messaggio da progettogayforum » sabato 27 agosto 2022, 18:29

Innanzitutto condivido quanto scrive Alyosha, sia nel campo etero che in quello gay, quello che conta è la personalità individuale. Le diversità tra individui sono così grandi che le categorie troppo generali perdono senso. Non ho mai visto due gay che avessero concezioni sovrapponibili della vita e anche della sessualità, e anche nella formazione delle coppie il teorema “gay+gay=amore” non è quasi mai verificato, proprio perché al di là dell’orientamento sessuale le differenze da persona a persona possono essere e sono di fatto enormi. Ai miei tempi, 50 anni fa, per un gay era impensabile dichiararsi pubblicamente ed era comunque molto rischioso farlo anche in famiglia e con i propri amici più fidati. Non che non esistessero anche allora rapporti di amicizia vera tra gay ed etero, che esistevano certamente, ma queste cose rimanevano sotto traccia e succedeva che persone pubblicamente omofobe “per necessità sociali” avessero poi amici gay nella vita priva e mantenessero con loro rapporti di amicizia profonda. Ci sono stati anche personaggi noti eterosessuali che hanno tenuto atteggiamenti palesemente anti-omofobi, ne ricordo tre con grande simpatia e direi affetto. Il primo è Marcello Mastrojanni che non solo ha avuto il coraggio di fare un film come “Una giornata particolare” ma ha rilasciato una intervista in cui ha detto esplicitamente: “Ho amici gay e sono persone che stimo e che amo.” E quando ha rilasciato questa dichiarazione l’Italia non era l’Italia di adesso. Il secondo è Eduardo de Filippo che ha rilasciato un’intervista commossa in occasione dell’omicidio di Pasolini (https://www.youtube.com/watch?v=Nm_63PAElLU ). Il terzo è Piero Angela, che ho avuto il piacere di conoscere di persona e che ha rilasciato questa dichiarazione a proposito dei gay https://www.facebook.com/chetempochefa/ ... 681375199/ . Io stesso ho amici eterosessuali coi quali ho rapporti eccellenti da oltre 40 anni. I problemi si creano quando intervengono le cosiddette questioni di principio. Tra gay che non si dichiarano pubblicamente e che vivono la loro vita in una dimensione strettamente privata e gay che fanno del dichiararsi un merito pubblico e una questione di principio, in genere non è facile capirsi. Ricordo che un dichiarato si iscrisse al forum ma quando capì che la maggioranza dei ragazzi di Progetto non era dichiarata pubblicamente, se ne andò, con un lapidario: “Non posso stare dove c’è gente che non ha le palle!” Per lui dichiararsi era una questione di coraggio e non di privacy. Ovviamente sono modi di vedere le cose molto lontani. Come in tutte le situazioni, anche in queste non c’è nulla che sia giusto o sbagliato a priori e la valutazioni vanno fatte con estremo buon senso e tenendo sempre i piedi per terra. Come dice Alyosha, se suo figlio fosse stato etero ci sarebbero stati altri problemi. Molto spesso le coppie gay, proprio perché il loro rapporto non appare pubblicamente, sono libere dalla tendenza sociale ad impicciarsi degli affari altrui che può creare problemi anche molto seri. Dovere dare conto di quello che si fa o non si fa al proprio partner è una cosa, ma dover anche dare conto al suocero, alla suocera, ai cognati ecc. ecc. può essere distruttivo. Quando si finisce nelle liturgie delle parentele di rischia di distruggere la coppia, anche quella etero.

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Re: Una mamma

Messaggio da Bianca » sabato 27 agosto 2022, 19:12

E come dice appunto Eduardo de Filippo : nella vita gli esami non finiscono mai...e per me significa che non si finisce mai di imparare.
Io sto scoprendo un mondo nuovo, credo di aver capito che ogni persona ha la sua storia da rispettare sempre e mi auguro di non fare errori con mio figlio. Del resto è la sua vita e ovviamente gli auguro tutto il bene del mondo.

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agis
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Re: Una mamma

Messaggio da agis » domenica 28 agosto 2022, 22:30

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Re: Una mamma

Messaggio da agis » domenica 28 agosto 2022, 22:40

boh

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