OMOFOBIA E AMBIENTI MILITARI

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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OMOFOBIA E AMBIENTI MILITARI

Messaggio da progettogayforum » sabato 5 febbraio 2022, 10:34

Ricevo oggi e pubblico doverosamente la seguente mail. Faccio presente che la mail in originale è firmata anche se per le regole di privacy di Progetto Gay può essere pubblicata solo in forma anonima.

"Caro Project, mi permetta di chiamarla così, sono un ex-ufficiale dell’esercito, orami in pensione, e le scrivo perché tra le righe e qualche volta anche esplicitamente ho letto nel vostro forum (che giudico peraltro un lavoro utile e meritorio) una certa tendenza al pregiudizio nei confronti dell’ambiente militare, come se i militari fossero automaticamente omofobi per il solo fatto di essere militari. Posso assicurarla che questo mi crea disagio. Non nego che ci sia omofobia anche tra i militari, ma non più che in altri ambienti. La stupidità è diffusa pressoché ovunque allo stesso modo. Ho avuto colleghi omosessuali, non dichiaratamente ovviamente, ma persone serie che in privato mi hanno parlato anche di questo aspetto della loro vita e la mia stima non è certo diminuita per questa ragione. Una persona non va stimata perché è gay o etero o qualsiasi altra cosa, ma perché è una persona seria e affidabile. Non mi sono mai trovato personalmente coinvolto in operazioni militari, ma sono convinto che i miei colleghi che hanno partecipato a missioni internazionali pericolose abbiano agito cercando sempre di tutelare nel modo più assoluto l’incolumità dei loro uomini e valutando come parametro decisionale esclusivamente l’idoneità militare al compimento della specifica missione. Mi creda, avrei perso del tutto la fiducia verso i miei colleghi se avessi anche minimamente sospettato che ci potessero essere alla base del loro comportamento delle motivazioni discriminatorie legate all’omofobia, alla diversità razziale o religiosa o a qualunque altra cosa diversa dall’idoneità militare. Oggi non esiste più il servizio militare obbligatorio e aggiungo che quando il Presidente Mattarella ha fatto questa scelta non è venuto soltanto incontro ai giovani, ma anche all’Esercito, perché per l’esercito l’elemento fondamentale è la professionalità specifica. In altri termini l’Esercito, tanto più in tempo di pace, deve avere a disposizione mezzi e professionalità di altissimo livello. Non nego che nell’Esercito del XX secolo, quando c’era ancora la leva obbligatoria, esistessero fenomeni di nonnismo e anche di aperta omofobia perfino da parte degli ufficiali, ma le cose sono cambiate, i militari sono oggi tutti professionisti. Che ciascuno abbia la sua vita privata e la sua libertà è un fatto ovvio ma, in missioni in cui si rischia la vita e anche in fase di addestramento, le questioni private devono essere messe totalmente da parte, perché la coesione del gruppo è la prima condizione per la sua efficienza. Ho amato e amo l’Esercito e posso assicurarle che “oggi” l’identificazione del militare con l’omofobo è totalmente fuorviante. Ci saranno militari e anche ufficiali omofobi ma non meritano certo di fare parte di un esercito che si ispira alla Costituzione Italiana.”

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