Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Giò
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Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » mercoledì 8 novembre 2023, 17:29

Nota del Moderatore: Per ragioni di privacy i nomi propri sono stati cambiati.

Buongiorno a tutti, sono anni che leggo questo forum, ma fino ad ora non ho mai avuto il coraggio di scrivere niente.
Mi piacerebbe raccontare la mia storia qui, nella speranza di trovare un sostegno da parte vostra.

Provo a riassumere il più possibile ma mi scuso anticipatamente perché la storia è lunga e vorrei raccontarla per bene.

- Ho iniziato ad avere la sensazione di essere "non etero" verso i 12 anni in seguito a degli episodi in cui con due miei coetanei ci siamo confrontati le dimensioni del pene e ci siamo masturbati (ognuno per sé).

- Fino a circa il terzo anno di liceo non ho molto dato peso alla faccenda, anche perché nel frattempo mi ero innamorato platonicamente di una mia compagna di classe che però mi ha sempre detto che mi vedeva solo come un amico.

- Verso i 17 anni i ricordi di quelle esperienze pseudo sessuali avute con i miei coetanei iniziano a riaffiorare e nel ricordarle, mi rendo conto che anche a distanza di anni provocano in me uno stato di eccitazione; decido così di testarmi anche guardando materiale pornografico gay e la risposta è sempre la stessa, mi sento eccitato.
In quel periodo ricordo di aver cercato di parlarne con mio papà, ma lui mi ha interrotto subito prima che potessi raccontare tutto...

-Sempre a 18 anni, a qualche mese dalla maturità succede che una sera durante una festa, all'apice degli effetti di alcool e cannabis, una mia amica va in crisi profonda e minaccia di "tagliarsi" (le era già successo altre volte ma io non avevo mai assistito). Io quella sera cerco di convincerla a non farsi del male e alla fine ci riesco ma l'intera vicenda mi lascia sconvolto. La notte non riesco a dormire e la mia mente inizia ad affollarsi di immagini di violenza, in cui sono io che metto in atto gesti violenti contro la mia amica in questione e anche contro i miei genitori... Vado nel panico più totale, ne parlo con i miei genitori che mi propongono di andare da uno psicoterapeuta. Il percorso terapeutico dura qualche mese ma riesco a uscire da questa spirale di pensieri ossessivi aggressivi e riprendo in mano la mia vita.

-Inizio l'università di [omissis] e durante l'estate del primo anno conosco Sara, una ragazza con la quale instauro da subito un bel rapporto e per cui sento di provare attrazione. Lei mi fa capire che ricambia e una sera, ubriachi ad un concerto, balliamo e ci baciamo tutta la notte. Io sono al settimo cielo sia perché mi trovo bene con questa ragazza sia perché il mio timore di essere gay viene messo pesantemente in discussione; con Sara ho l'erezione e dopo qualche tempo che usciamo insieme iniziamo anche a fare sesso (per me è la prima volta). La nostra relazione procede bene per circa un anno fino a che non ho una ricaduta nei pensieri ossessivi aggressivi che mi paralizzano un'altra volta, oltretutto la cosa peggiore è che i pensieri violenti mi vengono nei confronti della mia ragazza... Decido di parlargliene e lei si dimostra molto comprensiva e mi rassicura, dicendomi che per lei io sono esattamente l'opposto di quello che temo di essere.
Contatto di nuovo lo psicologo e anche questa volta mi aiuta a stare meglio.

- Nel 2014 a mio padre viene diagnosticato un tumore alla prostata e passiamo i due anni successivi tra interventi e terapie ma non c'è niente da fare, mio papà muore nell'estate 2016 lasciando un vuoto immenso nella vita mia e di mia mamma. Dopo qualche mese dalla morte di mio padre inizio di nuovo a pensare tutti i giorni al mio orientamento sessuale e l'ansia mi pervade, non dormo di notte, ho tremori e crisi di pianto perché mi sento di aver ingannato la mia ragazza non avendole mai parlato di questa faccenda. Gliene parlo e ancora si dimostra molto comprensiva. Visto che di nuovo vivo immerso nell'ansia ricontatto lo psicologo per l'ennesima volta... Lui mi dice che questi pensieri e timori sulla mia omosessualità sono solo un'altra versione del mio disturbo che mi portava ad avere pensieri ossessivi aggressivi. Mi invia anche ad uno psichiatra che mi prescrive un antidepressivo. Non so se sia stato un effetto placebo ma per circa un anno dopo essere andato dallo psichiatra, mi convinco davvero che il mio non è un problema di accettazione di un orientamento gay ma di pensieri ossessivi.

- Nel 2018 Sara mi lascia perché dice che ormai mi vede più come un fratello che come fidanzato. Io ci sto malissimo, ma in quello stesso periodo in università conosco Alessia, una ragazza più grande di me di 8 anni che abita anche dalle mie parti. Così oltre a vederci in università ci vediamo anche sul treno e li decidiamo di studiare insieme per l'esame più tosto del nostro corso: [omissis]
Iniziamo a vederci tutti i giorni per studiare e dopo lo studio andiamo a fare lunghe passeggiate con i nostri rispettivi cani, entriamo subito in confidenza e lei mi racconta del suo vissuto molto difficile. Ha avuto un figlio a 17 anni da uno che la menava e che una volta nato il bambino si è dileguato (per fortuna direi), in seguito si è messa insieme a un altro uomo che però nel tempo si è rivelato uno di quegli ubriaconi che alzano le mani. Il rapporto tra me e Alessia diventa sempre più forte e io inizio ad avere voglia di abbracciarla, di accarezzarla e di baciarla ma non mi azzardo a fare niente perché lei è ancora fidanzata con l'ubriacone e ha il figlio ormai adolescente che inizia a manifestare i primi disagi psicologici. Una sera usciamo in compagnia di amici per andare a ballare e, di nuovo complice l'alcool, Alessia mi dice che ha capito che io ho un interesse per lei e ci baciamo. Iniziamo una storia da "amanti" che dura per qualche mese fino a che non veniamo scoperti, il suo ex se ne va di casa e io entro sempre più a far parte della famiglia di Alessia, fatta di frequenti litigi con il figlio, il quale a un certo punto, indovinate un po'... Inizia ad alzare le mani su sua madre.

- Questo ragazzo viene inviato in una comunità terapeutica e io inizio sempre di più a frequentare la casa di Alessia e a rimanerci a dormire sempre più spesso. Così, un mese prima del primo lockdown mi trasferisco a vivere con lei e paradossalmente, nonostante la gravità della situazione, passiamo un periodo di tranquillità perché il mondo intorno a noi si è "fermato" e nessuno dei due è più costretto a pensare al proprio futuro (io non avevo ancora un lavoro stabile e lei era preoccupata per le sorti di suo figlio).
La vita sessuale tra me e Alessia va discretamente bene, ogni tanto io ho problemi di durata troppo breve ma lei non me lo fa pesare e si dice contenta e soddisfatta, finalmente ha una relazione sana in cui si sente al sicuro.
Col tempo però riaffiorano i pensieri e le sensazioni sul mio essere gay e io non posso fare a meno di raccontarle tutto. Lei mi accoglie dicendomi che anche lei ha avuto qualche esperienza con delle donne in passato e che si ritiene bisessuale... "Forse lo sei anche tu, per me non ci sono problemi" mi dice.
Così inizia un nuovo capitolo in cui metto da parte l'idea che tutta la questione sul mio orientamento fosse da considerarsi come un aspetto del disturbo ossessivo compulsivo ma come una realtà concreta da affrontare.

- Per circa i due anni successivi e quindi praticamente fino ad oggi, mi sono informato moltissimo sulla bisessualità e sulle sue innumerevoli sfaccettature, però continuo a vivere con ansia la mia relazione e ho sviluppato altri sintomi di ansia somatizzata che mi hanno e mi stanno tutt'ora massacrando, il peggiore è il senso di angoscia e di dolore alla bocca dello stomaco che mi accompagna al mattino appena sveglio, durante il giorno se mi capita di stare a casa da solo con la mia ragazza e la notte quando andiamo a dormire.
Ci ho provato a farmi "calzare" la bisessualità nella speranza di trovare pace con me stesso ma al momento non l'ho ancora trovata.
Negli ultimi mesi mi sono deciso a concedermi la masturbazione e la visione di materiale porno gay e devo dire che senza dubbio mi eccito, ma poi se penso che per questa ragione io sia condannato a dover abbandonare la mia ragazza e tutto quello che di bello abbiamo costruito insieme mi assale una tristezza immensa e inizio a piangere senza controllo.

-Qualche giorno fa ho riletto qui sul forum un testo in cui vengono spiegate le fasi in cui un ragazzo fidanzato o sposato prende gradualmente consapevolezza del proprio orientamento e oltre alla crisi di identità che ne scaturisce, deve anche rendere conto alla sua comagna della sua condizione.

Ecco io sono arrivato a questo punto in cui sento che per il mio bene non devo e non voglio neanche più negare il mio orientamento sessuale, qualsiasi esso sia. Però sono molto triste all'idea di dovermi separare da lei per vivere la mia sessualità, infatti vorrei poter trovare un modo per poter conciliare la mia vita di coppia con l'esplorazione della mia sessualità, anche se al momento il problema principale è che l'ansia non mi molla un momento e io non posso andare avanti a vivere così.

Vi chiedo scusa per la lunghezza del post, ma avevo bisogno di scrivere tutto questo.

Grazie in anticipo per i feedback che riceverò, leggendo in lungo e in largo il forum ho capito che è un bellissimo ambiente :)


Giò

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 8 novembre 2023, 22:16

Intanto do a Giò il benvenuto nel Forum e lo ringrazio per le cose positive che ne ha detto!
Mi sono permesso di modificare i nomi e di introdurre due omissis per rispetto della privacy.

Ho letto il tuo post con la massima attenzione. La frase che più mi ha colpito è questa: "Negli ultimi mesi mi sono deciso a concedermi la masturbazione e la visione di materiale porno gay e devo dire che senza dubbio mi eccito, ma poi se penso che per questa ragione io sia condannato a dover abbandonare la mia ragazza e tutto quello che di bello abbiamo costruito insieme mi assale una tristezza immensa e inizio a piangere senza controllo".

Nel leggere il tuo post non mi è passato minimamente per la mente che tu potessi pensare di abbandonare la tua ragazza, un gesto del genere sarebbe distruttivo per te e per lei, e un'ipotesi del genere mi sembra assolutamente inconcepibile. Il rapporto che hai con lei ha delle basi molto serie e il rischio che possa andare in crisi non esiste proprio. Tra l'altro hai scritto: "Col tempo però riaffiorano i pensieri e le sensazioni sul mio essere gay e io non posso fare a meno di raccontarle tutto. Lei mi accoglie dicendomi che anche lei ha avuto qualche esperienza con delle donne in passato e che si ritiene bisessuale... "Forse lo sei anche tu, per me non ci sono problemi" mi dice."

Questo discorso dovrebbe farti mettere da parte tutte le paure. Puoi essere bisessuale e puoi benissimo mantenere un rapporto con la tua compagna che mi pare molto disponibile in questo senso. In un rapporto in cui regna la massima chiarezza, come il vostro, il rischio che la relazione possa crollare perché tu hai delle fantasie gay nella masturbazione, o fai uso di pornografia gay, è praticamente nullo. A un cero punto scrivi: "sono molto triste all'idea di dovermi separare da lei per vivere la mia sessualità, infatti vorrei poter trovare un modo per poter conciliare la mia vita di coppia con l'esplorazione della mia sessualità, anche se al momento il problema principale è che l'ansia non mi molla un momento e io non posso andare avanti a vivere così."

Se esplorare la propria sessualità vuol dire masturbazione con fantasie gay e pornografia gay, beh, francamene non vedo come queste cose possano mettere in crisi una relazione come la vostra, se invece tu ti riferissi ad avere esperienze gay reali, beh, qui in discorso si farebbe più complicato per parecchie ragioni, la prima è il rischio delle malattie sessualmente trasmesse che in una vita sessuale rigorosamente di coppia stretta non esiste, ma che quando ci sono contatti sessuali con altre persone può diventare reale e poi tra provare a sperimentare la sessualità gay nel campo reale e riuscirci con una persona seria e affidabile e disposta a costruire un rapporto non con un gay ma con un bisessuale che ha una compagna con la quale ha un legame molto saldo e con tante altre situazioni complesse da tenere presenti, non è affatto facile, perché avere un contatto di una notte è facile ma può essere un'esperienza più deleteria che utile. Anche perché, in una situazione in cui l'ansia si percepisce come sempre presente, anche l'esplorazione della sessualità gay dovrebbe passare attraverso un'amicizia maschile seria che potrebbe avere anche risvolti sessuali, ma sono processi lunghi che richiedono un profondo coinvolgimento da entrambe le parti.

Ma se devo essere sincero non penso che il problema di fondo sia l'esplorazione della sessualità gay. Ho l'impressione che l'ansia e una certa ossessività dominino il quadro e che possano fare vedere la realtà con lenti deformanti. La ragione dell'ansia sta ne rischio di poter perdere la tua compagna. Ti posso dire che il vostro rapporto mi sembra molto più solido e serio di quello di tante coppie apparentemente senza problemi, tra voi c'è un legame affettivo profondo. Non voglio cercare di rassicurarti, ma posso solo dirti che relazioni come la vostra sono rare e che e vi permettono di vivere una vita affettiva e sessuale vera.

Bisogna cercare di ridimensionare il problema della bisessualità, perché c'è, ok, ma non distruggerà proprio nulla. Un rapporto come il vostro non va in crisi, voi siete realmente complementari rispondete uno ai bisogni profondi dell'altra e pensare che siano bisogni sessuali è molto riduttivo, voi vi volete bene, avere costruito un rapporto umano profondo e non vi separerete per nessuna ragione. Tra l'altro nella tua bisessualità il lato gay non mi sembra affatto dominante anzi! Non so che cosa potranno risponderti altri, quanto a me posso dire che mi ritengo onorato che tu abbia deciso di mettere nel Forum il tuo post, che è segno di grande dignità e di una dimensione umana rara, che è quello che in fondo ti dice la tua compagna quando ti dice che con te ha finalmente una relazione sana in cui si sente al sicuro.

Giò
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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » giovedì 9 novembre 2023, 0:06

Grazie Project, sono contento di aver vinto la paura e di aver scritto nel Forum, lo considero un bel passo in avanti :)

Il fatto che adesso io mi conceda la masturbazione in chiave gay è relativamente recente, quindi non so se presto o tardi sentirò anche l'esigenza di una esperienza sessuale reale con qualcuno... So che è facile trovarla e che potrei rimanere scottato, infatti adesso pensavo più ad andare in qualche bar gay o di iniziare a frequentare l'associazione LGBT della mia città che fa delle serate musicali in cui sicuramente avrò modo di conoscere persone con cui avere un confronto e fare amicizia. Ho anche un caro amico che è gay dichiarato da sempre ma io non ho mai avuto il coraggio di parlargliene, adesso potrei anche farlo, ma ho paura che lui si possa arrabbiare perché ci conosciamo da anni e non gliene ho mai parlato...

Intanto ti ringrazio per l'attenzione che mi hai dedicato

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » giovedì 9 novembre 2023, 1:57

Mi permetto di aggiungere una cosa. Il mondo gay visibile è costituito tutto da gay pubblicamente dichiarati ma si tratta solo della parte visibile dell'iceberg, una parte decisamente minoritaria. La grande maggioranza dei gay non si dichiara pubblicamente, non frequenta locali gay ed ha una mentalità significativamente diversa da quella gai gay dichiarati pubblicamente. Chi si dichiara è portato a pensare che chi non lo fa non lo fa perché non ne ha il coraggio ma la motivazione è quasi sempre un'altra e cioè la difesa della propria privacy. Questo perché il coming out pubblico è oggettivamente rischioso e, quando non lo è, permette comunque ingerenze inopportune (anche a fin di bene) nella vita privata di chi si espone. I gay pubblicamente dichiarati e i non dichiarati sono due mondi molto diversi. Tieni presente che frequentare un locale gay o un'associazione gay alla luce del sole equivale a dichiararsi pubblicamente. In genere i bisessuali non si trovano molto a loro agio in un ambiente strettamente gay, perché per molti gay capire che esiste la bisessualità non è affatto facile, quei gay pensano che un bisessuale sia solo un gay represso e tendono a trattarlo in quel modo. I pregiudizi ci sono anche nel mondo gay! Non ha molto senso cercare un'esperienza sessuale per capire che cosa sia l'omosessualità, perché l'omosessualità (come la bisessualità) è un modo di amare non un'esperienza sessuale. Penso che abbia più senso rimanere comunque aperti a quello che può capitare "in modo spontaneo e non previsto" nel mondo reale. Cercare di forzare la mano per provare non è una buona idea, se un'occasione seria e concreta arriverà la si valuterà nel caso concreto, non dando niente per scontato. E' meglio avere un amico vero che un ragazzo tanto per provare. Se alla base non c'è un affetto profondo nessuna relazione ha senso.

Alyosha
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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Alyosha » giovedì 9 novembre 2023, 6:32

A me francamente il tema della sessualità non pare affatto dominante e piuttosto mi colpiscono molto questi racconti di psicoterapia al consumo diciamo così. Non so se ovviamente siano stati percorsi approfonditi e completi, probabilmente si, ma almeno per come li racconti sembra che tu sia andato un po' come si va dal medico, ti da la terapia stai meglio e torni a casa. Che io sappia non esistono percorsi terapeutici che durino qualche mese, mi riferisco alla prima volta che sei andato. Non si capisce dal racconto poi se dallo psicoterapeuta che ti ha inviato dallo psichiatra sei tornato, ne se la stessa terapia antidepressiva l'hai assunta. Parli di effetto placebo, ma in che senso? L'antidepressivo ha effetti concreti quindi non capisco. Credo però più in generale che sia proprio quando si comincia a stare meglio che si creano le condizioni per un percorso terapeutico serio, che può produrre effetti duraturi. Nell'emergenza dell'ansia, dell'angoscia incalzante come hai potuto notare tu stesso gli strumenti sono altri.

Pensieri intrusivi, rimurginazioni, stati profondi di angoscia pervadono in ogni dove il tuo racconto che comincia con un episodio di masturbazione collettiva e di un'eccitazione indotta da materiale pornografico più avanti, ma sopratutto un evento credo abbastanza forte legato alla tua amica e al tentato suicidio, nel quale capisco sei immediatamente coinvolto. Riesci ad impedirle di farsi del male, ma probabilmente non era tuo quel compito. E poi tutti quegli incubi e di nuovo l'angoscia e l'insonnia terminale. Il pensiero di morte riaffiora subito dopo la morte del padre. L'incontro con Alessia, una persona sicuramente complessa con un vissuto altrettanto complesso, che probabilmente va "salvata" anche lei, anche se in modo diverso dalla ragazza di prima, da un pericolo.

Insomma temo che l'orientamento sessuale centri poco in questa storia. Per altro hai una compagna abbastanza aperta al tema della sessualità, non ne fa un dramma rispetto a nulla, cosa che senza dubbio aiuta. Penso che le relazioni che ci fanno bene vadano protette e che per questa ragione dovresti andare in terapia non quando urtano i venti interiori della risacca, quando i rigurgiti di questo stato di angoscia profondo sono più corrosivi, ma quando hai energie sufficienti e stabilità tale da permettere ad un percorso terapeutico di evolversi e concludersi correttamente. Penso te lo devi, penso anche tu sia una persona speciale capace di vedere il dolore degli altri e assumertene la responsabilità.

Non mi permetto di andare oltre, non sono uno specialista, ma è in tutta franchezza il tuo racconto mi ha comunicato profondi stati di angoscia che esulano molto dalla questione sessualità. Non so se era la risposta che ti aspettavi e mi spiaccio se è così, ma è quello che mi sento di scrivere in tutta onesta.
Ultima modifica di Alyosha il giovedì 9 novembre 2023, 16:03, modificato 1 volta in totale.

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » giovedì 9 novembre 2023, 10:12

Condivido al 100% quanto scrive Alyosha, le questioni legate alla sessualità sono in fondo marginali, polarizzano ansia su di sé ma il vero problema è l'ansia, sono i pensieri intrusivi, è l'angoscia di morte legata a un vissuto oggettivamente complesso, è la sopravvalutazione di problemi che non sono oggettivamente dirompenti. Non sono certo uno specialista di queste cose ma penso che anche soltanto la possibilità di parlarne seriamente aiuti a ridimensionare le cose. Le questioni legate alla sessualità non faranno crollare nulla della tua vita attuale che ha tutti i crismi della stabilità, al di là di qualsiasi cosa. Non farti un problema di un pizzico di bisessualità, perché la tua dimensione etero è molto forte e ha radici affettive profonde, e queste cose, comunque, se affrontate senza ansia si accettano senza problemi, perché in una condizione come la tua non hanno nulla di dirompente.

Giò
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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » giovedì 9 novembre 2023, 14:19

@Project
Capisco quando dici che il frequentare associazioni e locali gay equivale a dichiararsi pubblicamente, però la mia intenzione nel fare queste cose è quella di "normalizzare" e integrare questo aspetto di me che per tanto tempo ho tenuto censurato. Per quanto riguarda l'esperienza sessuale reale, capisco anche quando dici che essere gay non è un'esperienza sessuale ma un modo di amare, però credo anche che sia possibile che da esperienze sessuali gratificanti tra due persone possano nascere anche dei legami affettivi.

In ogni caso il parlarne qui mi sta già dando un grande aiuto, perché è la prima volta che ne parlo con persone che sanno veramente cosa sia la realtà gay.


@Alyosha
È vero che nel mio racconto alcune cose appaiono poco chiare, ma ho cercato di riassumere il più possibile perché temevo di scrivere una roba troppo lunga. I cicli di psicoterapia che ho fatto in passato sono durati alcuni mesi ed erano incontri a cadenza settimanale, era il mio terapeuta a congedarmi quando riteneva che mi fossi riassestato un po'. Per quanto riguarda lo psichiatra, mi ha prescritto un antidepressivo che ho iniziato a prendere e durante il primo anno ho percepito dei benefici, nel senso che non ero più così tanto ossessionato dalla risposta alla domanda fondamentale sul mio orientamento, ma ben presto la questione è riaffiorata e mi ha di nuovo gettato nel panico. Ho proseguito i colloqui con lo psicologo che mi aveva inviato allo psichiatra, però a un certo punto ha iniziato a fare delle uscite infelici del tipo: "l'orientamento sessuale te lo puoi scegliere, se fai il gay guadagni più soldi, puoi fare il tronista" e altre fesserie del genere, quindi gli ho detto che preferivo arrangiarmi da solo o cambiare terapeuta.

Attualmente è poco più di un anno che sono in terapia con uno psicosessuologo, il quale sostanzialmente mi sta rispondendo nello stesso modo in cui state facendo voi, cercando di farmi arrivare da solo a delle conclusioni, ma sottolineando (come ha fatto anche Project) che in questo mio stato ansioso perenne c'è il rischio di distorcere in po' la realtà. Oltretutto mi ha detto che è possibile che visto che ho "liberato" le mie fantasie piuttosto di recente, adesso io viva un periodo di frenesia e entusiasmo in cui queste fantasie sembrano essere predominanti rispetto a quelle etero.

Vi ringrazio di nuovo per le risposte che mi avete dato, posso dire che ancora non so come muovermi in questa situazione perché l'ansia è forte e mi induce a pensare che potrebbe attenuarsi se non fossi tutti i giorni sottoposto a questo mio conflitto interiore, ovvero non abitando più con la mia ragazza, ma come dicevo la sola idea mi intristisce molto perché penso che così potrei perderla per sempre e non voglio.

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » giovedì 9 novembre 2023, 15:36

Mi permetto di aggiungere che “normalizzare” è una questione che dovrebbe essere prima di tutto interna, cioè in primo logo bisognerebbe abituarsi a non vedere i contenuti gay col terrore di chi pensa che quelle cose possano mettere in crisi la tua relazione etero. Il contatto con una realtà esclusivamente gay può essere difficile da affrontare perché non devi dimenticarti che non sei propriamente gay, hai un mondo etero vero, serio, che per te è fondamentale, e tra i gay non è facile trovare persone che, sapendo questa cosa, cerchino comunque di costruire una relazione con te, perché si renderebbero conto prima che una relazione gay esclusiva con te, di fatto, non si può costruire. La tua compagna non si fa molti problemi su queste cose perché ne ha esperienza diretta e per lei l’esclusività assoluta non è un dogma ma qualcosa che si potrebbe anche superare, ma è difficile che un ragazzo gay possa condividere questo punto di vista. Aggiungo ancora un’osservazione: l’omosessualità è una cosa, le associazioni gay sono una cosa molto diversa, esiste una dimensione pubblica, sociale che già moltissimi gay non desiderano e alla quale non si adattarebbero. Francamente ci andrei molto piano perché il rischio di docce fredde è molto concreto, perché si tratta di un possibile incontro di due sensibilità piuttosto diverse, una gay e una bisex. Con la tua compagna si è creato un legame forte perché anche lei non è strettamente etero, se lo fosse avrebbe atteggiamenti diversi riguardo alla esclusività del rapporto. Una ultima osservazione: quello che dice lo psicosessuologo è giustissimo. Sul Forum puoi trovare alcuni articoli proprio sulla cosiddetta “fase frenetica”, per esempio: viewtopic.php?f=16&t=6541 o anche viewtopic.php?f=40&t=6062
Sul Forum puoi anche scaricare (ovviamente a costo zero) il manuale Essere Gay nella sezione “Biblioteca di Progetto Gay”, dove ci sono diverse cose che riguardano la bisessualità e alcuni documenti relativi interessanti.

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » giovedì 9 novembre 2023, 16:26

@Project
Beh in effetti hai ragione, la normalizzazione dovrei sentirla prima di tutto io, solo che al momento mi sento ancora molto in bilico, per cui ogni volta che faccio passi in avanti nell'esplorazione di contenuti e fantasie gay finisco per andare in crisi appunto perché mi sembra inconciliabile con la mia relazione attuale, ma mi stai dando una ulteriore conferma che non è così! Non vorrei essere precipitoso, ma sento che già un po' l'ansia si sta sciogliendo...

Riguardo alla storia dell'uomo sposato bisessuale che hai linkato mi ci ritrovo abbastanza, se non fosse che mi sembra di aver capito che lui abbia iniziato a porsi la questione solo in tarda età, mentre io sono anni e anni che mi logoro.

Comunque il manuale me lo scarico subito, pensavo di aver letto tutto quello che mi poteva interessare nel Forum ma evidentemente mi sbagliavo. Grazie di nuovo Project! :D

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » giovedì 9 novembre 2023, 19:15

Tieni presente che nessuno ti può dire quali passi fare, ammesso e non concesso che tu debba fare necessariamente dei passi, per un verso non avere fretta e per l’altro non avere paura, hai tutto il tempo che vuoi e devi fare sempre e solo quello che a te in quel momento sembra giusto. Il rapporto che hai costruito con la tua compagna è una cosa fondamentale per te e per lei e non andrà in crisi perché vi volete bene e questo è la sostanza della vita di coppia. Perdonami se ti metto in guardia nei confronti dei possibili pregiudizi che puoi trovare nel mondo gay, ma è fondamentale essere prudenti, perché è un mondo che non conosci dove potresti trovare delle forme di incomprensione. Non è affatto detto che accada, sia ben chiaro, ma può accadere. Ci sono mille modi di essere gay, come ci sono mille modi di essere bisessuali, ognuno ha il suo e le differenze possono essere notevoli, per creare un rapporto serio, a qualunque livello, bisogna avere dei valori in comune e per capire se questa condizione si realizza ci vuole tempo. Il sesso qualche volta sembra facilitare tutto, e spinge ad andare di corsa perché uno pensa che se c’è quel tipo di coinvolgimento c’è tutto, ma le cose non funzionano così e solo il tempo e una conoscenza non superficiale delle persone ci porta ad avere le idee più chiare. Quello che hai scritto e tutta la discussione che ne è derivata ha suscitato grande interesse. Oggi alle ore 13.47 nel forum erano presenti contemporaneamente 246 utenti e in alcuni momenti stavano leggendo la discussione avviata da te più di 20 persone. Questi argomenti che uno può considerare di suo esclusivo interesse, coinvolgono molte più persone di quanto si possa immaginare e parlarne in modo serio aiuta anche tante persone che non si iscriverebbero al Forum ad affrontare le cose senza paura e con buon senso. Anche per questo motivo devo dirti grazie.

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