Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Giò
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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » giovedì 9 novembre 2023, 21:04

Eh lo so, alla fine dentro di me ci sono solo io.
Seguire questo principio di fare quello che in quel momento ci sembra giusto è la base per costruirsi una vita serena, ma forse per me non era così scontato...
In ogni caso oggi mi sento che ce la posso fare!
Speriamo che questa sensazione duri...

Ho capito a quali rischi vado incontro se dovessi "lanciarmi" a capofitto nel mondo gay; penso che quando me la sentirò al massimo parlerò con il mio amico gay delle mie pulsioni e di tutta la mia storia, magari sulle prime mi giudicherà, ma non credo che andrà in giro a raccontarlo a tutti.

Mi fa piacere di aver suscitato l'interesse di qualcuno con il mio post e sapere che non sono l'unico a vivere certi turbamenti mi fa sentire molto meno strano.

Di nuovo grazie a te Project, un abbraccio

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progettogayforum
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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » venerdì 10 novembre 2023, 3:00

Hai scritto: "In ogni caso oggi mi sento che ce la posso fare! Speriamo che questa sensazione duri ... "
Giò, hai una grande dignità e hai costruito la tua vita su pilastri molto solidi, puoi anche sentirti debole e incerto ma la tua forza sta nell'avere puntato sugli affetti e sui sentimenti e questa è l'unica scelta che crea motivazioni forti, pensi di potercela fare e certamente ce la farai, hai scelto la strada dei sentimenti veri, e il rapporto con la tua compagna lo dimostra, potrai avere la sensazione di avere scelto una strada difficile ma non avrai mai la sensazione di avere scelto la strada sbagliata perché hai puntato sulle pochissime cose che hanno veramente valore nella vita di un individuo. Tutto il resto va preso con calma e senza paura, sarà quello che dovrà essere.

Giò
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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » mercoledì 15 novembre 2023, 17:05

Ciao, sono di nuovo qui per aggiornarvi sulla mia situazione e a chiedere aiuto.
Dopo lo scambio di messaggi di settimana scorsa qui mi ero un po' tranquillizzato, ma adesso sto di nuovo male.
Mi sono reso conto di aver omesso una cosa importante nel mio racconto:
I pensieri e le immagini mentali di me che faccio del male ad altre persone non sono mai del tutto scomparsi. In particolare negli anni ho avuto pensieri di essere violento prevalentemente verso la mia amica (la ragazza che voleva tagliarsi e poi non l'ha fatto), mia mamma, la mia ex ragazza e la mia attuale compagna. L'interpretazione che qualche volta mi sono dato è che, visto che io non mi accettavo e ancora non mi accetto molto, la frustrazione che deriva da questa non accettazione può sfociare in rabbia e la rabbia manifestarsi con pensieri violenti.
Secondo voi potrebbe essere così? Avete mai avuto notizie o informazioni riguardo a gay repressi che poi diventano violenti?
Ne ho parlato con il mio psicoterapeuta e lui sostiene che i pensieri violenti siano una manifestazione del mio stato d'ansia in generale e che questo è un meccanismo a cui la mia mente si aggancia facilmente.
Comunque ad oggi mi ritrovo ad essere per la maggior parte del tempo in ansia quando sono da solo con la mia ragazza e mi partono anche immagini mentali in cui le faccio del male. Visto che lei è molto sensibile al tema della violenza a causa del suo vissuto, le ho raccontato di avere ancora questi pensieri violenti ma senza entrare nel dettaglio. Lei mi dice che non devo preoccuparmi, che lo sa che non sono violento e che non ha paura di me. Settimana scorsa ho passato una notte a casa di mia mamma per provare a vedere se mi si calmava l'ansia e in effetti è andata così, ma l'ho associato più che altro allo scambio di messaggi che abbiamo avuto qui.
Adesso mi sto chiedendo se non sia il caso di provare a tornare ad abitare da mia mamma per un periodo, sia per placare l'ansia sia per tutelare la mia compagna da questa faccenda. Mi dispiace se ho scritto qualcosa di disturbante ma al momento sono in crisi.

Giò

Davide94
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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Davide94 » mercoledì 15 novembre 2023, 20:26

Ciao Giò e benvenuto sul forum anche da parte mia.
Cerco di rispondere alle domande dell'ultimo post: non sei un mostro, non sei un violento e no, non farai mai del male alla tua ragazza né a chiunque altro.
Come lo so? In un tuo post precedente hai accennato a dei trascorsi di quello che possiamo definire disturbo ossessivo.
Beh, questa cosa ci accomuna e quel tipo di pensieri li conosco bene.
Fidati: è solo ansia, paura e dei meccanismi mentali che devi imparare a riconoscere e a controllare.
Ti accusi di cose che non hai mai fatto e non farai mai.
Ti capisco, lo so, lo faccio anch'io, e per questo mi sento sicuro nel dirti che di questo si tratta: pensieri ossessivi.
Quindi tranquillo, dai tuoi racconti emerge solo volontà di protezione nei confronti della tua ragazza, e affetto sincero.
Cerca di stare il meno possibile con la mente su questi pensieri e di abbassare i livelli di ansia.
"Tutto quel che ho di me
Non vale il poco che tu hai di me."

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 15 novembre 2023, 20:54

Ciao Giò,
Parto da un’osservazione: in genere le azioni realmente aggressive vengono da persone che si ritengono persone normalissime e che considerano i loro “comportamenti aggressivi” (non pensieri) come dei comportamenti assolutamente normali e giustificati, perché, per esempio, dal loro punto di vista, picchiare una donna è un segno di gelosia, cioè di interesse e questo sarebbe legittimato dal fatto che quegli uomini si ritengono dei maschi alfa per i quali è normale imporsi con sistemi violenti. Parto da un esempio di pensiero ossessivo come il doc a tema gay, poi allargherò il ragionamento anche al pensiero violento ossessivo. Se uno è ossessionato dall’idea di essere gay può essere ossessionato dall’idea di provare realmente esperienze gay, ma ti posso garantire che non ho mai visto uno ossessionato dall’idea di fare esperienze gay che ne avesse mai fatta una. L’ossessione è una cosa e i comportamenti reali sono un’altra. Ricordo di nottate passate al telefono con ragazzi con doc a tema gay, che si proponevano di andare perfino nei peggiori luoghi di prostituzione maschile per fare esperienze, l’ansia era enorme ma nessuno di quei ragazzi ha mai fatto esperienze di quel genere. Il disturbo ossessivo può avere ad oggetto anche pensieri violenti ma chi ha pensieri violenti ossessivi e li riconosce come ossessivi, tende a difendere le persone che ama da suoi “possibili” ma io direi meramente ipotetici atti di violenza. Come il ragazzo etero affetto da doc a tema gay potrà avere ossessioni gay di tutti i generi, ma non farà comunque l’amore con un uomo, molto semplicemente perché non è gay, così uno che ha pensieri ossessivi sul tema della violenza non eserciterà comunque azioni oggettivamente violente perché pensieri ossessivi e azioni sono cose completamente diverse. Il sintomo che fa temere che ci possano essere vere forme di violenza non sta nel pensiero ossessivo ma nel fatto che “ci siano stati in precedenza altri atti oggettivamente violenti”, dico atti, non pensieri. In genere la violenza segue un’escalation, si parte dallo schiaffo e poi si scivola piano piano verso le forme peggiori di violenza. Il violento non tende a mettere al sicuro le sue vittime ma le perseguita. Non credo che la tua compagna sbagli se ritiene che tu non abbia i caratteri tipici del violento. Per inciso, per rispondere alla tua domanda, non ho mai visto un gay e nemmeno un gay represso violento e di gay ne conosco proprio tanti. E poi noto che i tuoi pensieri aggressivi sono rivolti solo verso donne e questo è, se mai ce ne fosse bisogno, l’ennesima conferma della tua sostanziale eterosessualità, perché un gay in genere non concentra mai i suoi pensieri su soggetti di sesso femminile. Aggiungo che la paura di poter fare male a una donna e la tendenza a proteggerla dalla tua ipotetica aggressività è indicativa di un interesse affettivo molto forte, in pratica l’esatto contrario di quanto si riscontra nelle persone tendenzialmente violente. Certo, il pensiero ossessivo è disturbante, bisognerebbe cominciare a mettere da parte l’idea di sentirsi un mostro, perché se guardi ai tuoi comportamenti ci trovi esattamente il contrario, ci trovi cura, attenzione e rispetto per le persone alle quali vuoi bene e la tua compagna se ne è potuta rendere conto in prima persona.

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » giovedì 16 novembre 2023, 1:33

@Project
Grazie per il supporto, gente come te è rara, ti stai interessando alla mia vicenda come solo i miei amici più cari hanno fatto. La mia mente mi sta mettendo a dura prova, a volte non riesco a razionalizzare e vado nel panico. Sono sicuro di non essere un violento ma tutta questa tensione mi mette in uno stato di allarme che mi fa sentire come se fossi in pericolo o come se fossi pericoloso.

@Davide94
Grazie per la solidarietà, sei la prima persona che mi dice che come me ha sofferto per questo genere di pensieri.
Per dei periodi sono anche riuscito a ignorarli e poi ho notato che piano piano diminuivano di frequenza, adesso ci sono ricaduto in pieno. Tu ci stai ancora combattendo o ne sei uscito?

Spero di potervi aggiornare presto con notizie un po' migliori

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » venerdì 17 novembre 2023, 0:09

Ciao Giò,
prima di tutto grazie per quello che mi hai scritto. Permettimi una riflessione sul pensiero ossessivo. Dici che la tua mente ti sta mettendo alla prova, che a volte non riesci a razionalizzare a vai nel panico, e aggiungi che sai di non essere un violento ma tutta questa tensione ti mette in uno stato di allarme che ti fa sentire come se fossi in pericolo o fossi tu pericoloso per gli altri. Credo che non si possa riassumere meglio il pensiero ossessivo. Intanto il pensiero ossessivo crea isolamento dato che delle tematiche ossessive è oggettivamente difficile parlare perché sono temi che in genere generano distanziamento sociale, sono in effetti quasi sempre temi tabù a livello sociale. Già il semplice riuscire a parlare dei temi ossessivi e il potersi confrontare con altre persone su questi temi, senza temere le reazioni di quelle persone aiuta a vedere i temi ossessivi come cose delle quali si può parlare, cose che possono essere viste da tanti punti di vista e che sono (come dici tu) dei prodotti della mente e non realtà oggettive. Si può essere ossessionati dalla paura di essere rapiti dai fantasmi e si può vivere malissimo per questo, ma i fantasmi non esistono perché sono appunto produzioni della mente. La violenza è un tabù sociale nel senso che è per un verso mitizzata, anche se al negativo, quando arriva ai livelli estremi, e per l’altro ampiamente tollerata quando non arriva a quei livelli. Ben pochi temi si adattano a diventare il nucleo di disturbi ossessivi, come fa la violenza, che può suscitare molto facilmente ansia e sensi di colpa, se la immaginiamo scatenata contro persone alle quali vogliamo bene o contro di noi. È impossibile per chiunque fermare il flusso libero del pensiero, ma per una persona che fa esperienza del pensiero ossessivo il mancato controllo dei pensieri è particolarmente doloroso, perché la mente ritorna con asfissiante coerenza e con cinico opportunismo a concentrarsi sul tema ossessivo proprio quando quei pensieri possono produrre i maggiori danni. Se per un verso è vero che il superamento dei disturbi ossessivi passa dalla razionalizzazione di essi, è pure vero che questa razionalizzazione è fortemente favorita dalla condivisione delle proprie esperienze in particolare con persone che hanno vissuto o stanno vivendo esperienze simili. Rompere la solitudine, creare una rete sociale che non reagisca male di fronte ai classici temi ossessivi, rendersi conto di non essere unici nella propria sofferenza e poterla condividere e mettere in discussione, ha comunque un senso perché anche se non risolve il problema in sé, abbassa comunque i livelli di ansia ed aiuta a razionalizzare. Il buon senso e la socializzazione non fanno miracoli ma aiutano a stare meglio, creano un ambiente in cui il rispetto non viene mai meno e in cui è possibile essere capiti e accettati per quello che si è. Qui non c’è problema di etero o di gay, qui è questione di dimensione umana e di comprensione del disagio altrui.

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » venerdì 17 novembre 2023, 13:42

Qui la dimensione umana e la volonta di aiutare sono senza dubbio molto forti, mi pento di non essermi iscritto almeno 6 anni fa...
I disturbo è veramente subdolo; mi capita di accorgermi di non avere ne ansia né pensieri in certi momenti della giornata, ma il solo fatto di notare di non averne me li fa venire quasi istantaneamente, un disastro insomma...
Comunque adesso cerco di rimettermi in carreggiata, sto valutando anche di cercare un nuovo lavoro per l'anno prossimo e spero vada in porto.
Sono consapevole che facilmente potrò ricadere, ma sono seriamente intenzionato a fare il possibile per stare meglio.

Un abbraccio, a presto

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da progettogayforum » venerdì 17 novembre 2023, 18:54

Ciao Giò,
giorni fa ho fatto una serie di controlli in ospedale per dei problemi seri che ho da parecchi anni, i controlli sono andati piuttosto bene, meglio di quelli fatti diversi mesi fa, quindi avrei dovuto esserne soddisfatto e basta, ma la prima cosa che mi è venuta in mente è stata che se questa volta le cose sono andate meglio, probabilmente la prossima volta andranno peggio! E questo pensiero mi ha un po’ rovinato il momento positivo. Come diresti tu, questi sono pensieri subdoli! Ma ci sono e in un certo senso sono inevitabili, ma si può comunque fare di tutto per non farsene condizionare troppo.
Quanto alla questione “lavoro”, che tante persone considerano quasi una questione marginale, posso dire di avere visto tante volte negli altri e anche sperimentato in me stesso che la tranquillità dell’ambiente di lavoro e soprattutto fare il lavoro che si vuole fare dà una spinta forte all’autostima e influisce moltissimo sugli equilibri generali della persona. Il progetto di cambiare lavoro non è solo una questione di lavoro ma ha riflessi enormemente più larghi, anche perché al lavoro non ci si va solo per lavorare e portarsi a casa uno stipendio, il lavoro consente di creare nuovi contatti interpersonali e favorisce la socializzazione dal livello minimo dell’andare a prendere il caffè con i colleghi fino alla costruzione di amicizie serie e destinate a durare una vita. In un nuovo ambiente bisogna essere prudenti, questo è vero, ma le possibilità ci sono. E poi il fatto stesso di fare progetti vuol dire non lasciarsi vivere ma reagire e farsi artefici del proprio futuro.

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Re: Represso e angosciato a 30 anni suonati, adesso voglio stare bene

Messaggio da Giò » sabato 18 novembre 2023, 8:01

Mi dispiace per i tuoi problemi di salute, speriamo che i controlli continuino ad andare bene!
Grazie per gli spunti di riflessione e per l'incoraggiamento Project :)

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