RAGAZZI GAY E COMPAGNI DI SCUOLA BELLISSIMI

Adolescenza gay, giovinezza gay, gay e scuola, gay e università, ragazzi gay e genitori
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RAGAZZI GAY E COMPAGNI DI SCUOLA BELLISSIMI

Messaggio da progettogayforum » giovedì 10 novembre 2022, 18:16

Ciao Project! (Ma che nick ti sei scelto!)
Sono un ragazzo diciottenne del sud Italia e ho trovato il forum solo da qualche giorno. C’è un sacco di roba ma è quasi tutta roba per over 30, la leggo e mi incuriosisce ma ora come ora i miei problemi sono altri. Non ho mai avuto dubbi, per me essere gay non è stata una scoperta ma lo sapevo da piccolissimo, magari non sapevo che quello che provavo io era essere gay ma sapevo benissimo quello che volevo. Io poi sono cresciuto con internet e, come puoi immaginare, lì i dubbi te li togli proprio tutti. Diciamo che a 14 anni, ma pure prima, avevo le idee chiare. Il problema per me è che dove vivo io siamo ancora al medioevo, mio padre ripete con me quello che mio nonno faceva con lui, mi ripete i proverbi come “mogli e buoi dei paesi tuoi!” per dire che mi devo trovare una ragazza in paese. Io sono molto maschile, mi dicono che sono un bel ragazzo ma molto maschio, quindi non hanno mai avuto dubbi su di me, che poi questa cosa del gay effeminato è proprio assurda, ma comunque a casa mia ci credono. Mio nonno materno aveva una masseria in campagna e vive ancora lì, si fa l’olio e il vino per conto suo, hanno le galline e le pecore. Puoi immaginare! La nonna materna si mette ancora le gonne sotto il ginocchio e quando dice che le ragazze di oggi sono svergognate si fa rossa perché pensa che sta parlando di cose sconce. Mio nonno paterno è morto prima che io nascessi e mia nonna paterna vive con me e coi miei genitori. Io sono figlio unico, un poco troppo coccolato a casa ma pure sorvegliato come in galera. Niente cose “strane” a casa, tutte le cose gay ce le ho nel computer (portatile) che ha una password perché in teoria i miei compagni di scuola potrebbero manometterlo, ma in pratica perché mio padre e mia madre ci potrebbero mettere le mani sopra, perché loro un poco smaneggiano di informatica. E comunque a casa mia non ci sono chiavi alle porte, nemmeno nel bagno. Io posso lasciare il pc a casa proprio perché c’è la password, non lo porto a scuola perché me lo potrebbero rubare e lì qualche smanettone capace di superare la password ci può essere. Faccio l’ultimo anno di un istituto tecnico, a scuola sono sempre andato bene, coi prof. i rapporti sono minimi, coi compagni tutto sommato pure perché io abito in un comune lontano dalla città e in pratica non ci vediamo mai fuori scuola. Non credo che nella mia classe ci siano gay, anche se sono quasi tutti ragazzi, e poi, francamente dei miei compagni non me ne piace nemmeno uno né di corpo né di carattere. C’è però un ragazzo di un’altra sezione che mi interessa moltissimo prima di tutto perché è bellissimo, cioè proprio come piace a me e prende l’autobus con me la mattina, l’ho visto solo quest’anno, l’anno scorso non c’era. Nell’autobus che va a scuola la mattina si sale dietro e si scende davanti, io adesso mi metto sempre dietro, e capirai perché, anche se salgo alla seconda fermata, quando non c’è quasi nessuno, poi piano piano l’autobus si riempie. Quando l’autobus è pieno i ragazzi stanno in piedi uno sull’altro. Tante volte ho pensato che sarei rimasto volentieri in piedi anche io per poter stare nella calca dei ragazzi, perché specie d’estate un po’ di contatto fisico si crea e il resto lo capisci da te, però nella calca ci sono pure le ragazze e ce ne sono tante e loro scherzano un po’ troppo, quindi resto seduto. Il ragazzo che mi piace si chiama Giuseppe, quando sale lui in genere i posti a sedere sono tutti presi o quasi, quello più indietro a destra non lo vuole nessuno perché quando l’autobus cammina sballonzola malamente, io mi metto proprio sul sedile accanto a quello che non vuole nessuno e che quindi resta libero, anche perché è difficile arrivarci. Un giorno sale Giuseppe, io non avevo architettato niente ma succede che lui vede il posto libero e mi chiede se è libero, io gli dico di sì e lui si va a mettere lì. Potrei spostarmi io lì e lasciargli il posto mio ma mi alzo e lo faccio passare, così deve strusciare un po’ anche su di me, lui passa e si mette seduto. È veramente bellissimo! Una pelle chiara, lui è biondo, un po’ di barba rasata perfettamente, la mano sinistra è un capolavoro, vorrei essere Leonardo da Vinci per poterla disegnare. A un certo punto mi dice: “Tu stai nella sezione D, io nella E, sei Marco o sbaglio?”, cioè lui sapeva che io stavo nella D e sapeva pure il mio nome! Abbiamo dei prof. in comune e ci siamo messi a parlare, ogni tanto lui sorrideva e per me erano lampi di felicità. Capisci, Project, lui stava due aule dopo la mia, ci vedevamo tutte le mattine in autobus, poi alla ricreazione, poi a fine scuola. Questo era a metà settembre, poi abbiamo cominciato pure a studiare insieme e i miei non dicevano niente, veniva sempre lui da me e studiavamo, perché se non è il primo della classe è il secondo. Si studiava tanto, e per me quelle ore erano vere ore di estasi, però mi chiedevo mille volte al giorno che cosa potesse significare tutto questo per lui. Lui non ha mai parlato se non di cose di scuola, niente discorsi su altri amici o su ragazze, proprio zero di zero e ovviamente pure io. Io sono andato ad analizzare i suoi profili sui social, ma erano cose minime e neutre, in pratica non li usava mai, non c’erano foto, non c’era nulla che potesse avere un significato utile. Non sapevo se questa neutralità sui social fosse voluta o magari derivasse solo da disinteresse per i social stessi. Non ti aspettare una storia, Project, perché purtroppo una storia non c’è almeno fino adesso. È un amico enigmatico che mi attizza e che mi piace sotto tutti i punti di vista. Poi uno dice che si potrebbe fare un coming out magari solo con lui… Però poi come reagirebbe? Che mi sputtanerebbe non ci credo proprio, magari starebbe molto attento a fare i suoi distinguo per non mettermi in mente idee assurde. Mi tratta amichevolmente ma contatto fisico zero, manco darsi la mano per dire ciao. Mi chiama al telefono ma si parla solo di scuola o al massimo di politica, argomento sul quale abbiamo idee molto simili. Non parla mai dei genitori, so che ha una sorella parecchio più grande di lui ma non so niente altro. Che faccio, Project? Mi sento frenato, bloccato, come si fa a rompere il ghiaccio? È veramente difficilissimo! E poi mi è venuta una specie di idea fissa, penso che in primavera faremo la gita da qualche parte e dobbiamo fare in modo da organizzarla insieme, sezione D e sezione E, e io mi sogno che poi finiamo nella stessa stanza e il resto te lo puoi immaginare. È proprio una specie di idea fissa ma le cose andranno con ogni probabilità in tutt’altro modo, poi penso che dopo gli esami non vedrò più Giuseppe. Come faccio a smettere di sognarmelo? È una specie di ossessione ma bellissima. Qualche volta penso che dovrei farmi avanti, così, se è una cosa che può essere, bene, e altrimenti è meglio che me lo tolgo dalla testa subito, perché non voglio correre dietro alle cose impossibili e soprattutto non voglio fare pena a nessuno, quindi niente coming out, se arriviamo a capirci (se c’è qualche cosa da capire) ok, altrimenti tiro dritto senza guardare indietro, anche se sarà difficilissimo.

Alyosha
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Re: RAGAZZI GAY E COMPAGNI DI SCUOLA BELLISSIMI

Messaggio da Alyosha » giovedì 10 novembre 2022, 21:04

Leggendo un po' ho sorriso pensando alle cose che ti avrà detto Project e poi al fatto che in realtà sono over 30 pure io oramai per cui finirò per ripeterle io stesso. Nel tuo racconto ci sono molte note dolci sopratutto nella parte iniziale, nel racconto sulla tua famiglia. Nonostante dici con chiarezza di sentirti in gabbia (e non stento a crederlo) arriva comunque un'aria fresca, il che fa un po' strano visto che senza dubbio per te il contesto sarà molto limitante. Vale comunque la pena raccogliere le cose belle di una famiglia solida e ancorata alle tradizioni come risorsa interna nei momenti di difficoltà.
Nella tua situazione eviterei esposizioni perché in effetti la reciprocità in questo tipo di contesti è un eventualità molto rara, non impossibile. D'altro canto anche nei tuoi ragionamenti, nonostante pensando a lui vai su di giri, poi torni con i piedi per terra e concludi che se non ci sono segnali chiari conviene proprio stare fermi. Il ragazzo che descrivi mi pare sicuramente introverso e magari con poche amicizie (non so ovviamente tiro ad indovinare). Per questa ragione non escluderei che tu sia uno dei pochi amici che ha e che fa semplicemente fatica a socializzare. Lo dico anche rispetto ai discorsi che prende. Parlare di politica a quell'età è sicuramente segno di profondità, ma insomma non proprio un argomento convenzionale. D'altra parte il tempo passato assieme è tanto e tale che qualcosa di più chiaro sarebbe emerso da parte sua. Con ciò non voglio demoralizzarti, piuttosto tenerti ben saldo con i piedi per terra, perché nella tua situazione oltre a valutare i rischi possibili di una eventuale delusione, dovresti anche valutare l'idea che un eventuale outing possa andare fuori il tuo controllo e il contesto familiare non mi pare idoneo, almeno al momento, per accogliere la notizia.
Immagino farai l'università dopo o meglio lo spero per te e in quel contesto forse avrai occasioni migliori anche per esporti. Mi spiace perché il racconto dell'autobus, la tensione che racconti, le vedo come cose veramente sincere e frutto di un interesse genuino, per cui si... lascia correre ma non forzare la mano.
Proprio perché non sei un tipo effemminato non hai il problema della sovraesposizione, né del bullismo. Puoi permetterti una certa tranquillità e un certo anonimato, cosa da non sottovalutare. Sei ancora troppo giovane e dipendente dal contesto familiare.
Ultima modifica di Alyosha il venerdì 11 novembre 2022, 0:13, modificato 8 volte in totale.

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Re: RAGAZZI GAY E COMPAGNI DI SCUOLA BELLISSIMI

Messaggio da progettogayforum » giovedì 10 novembre 2022, 23:06

Posso assicurare Aliosha che le cose che ho scritto a M. sono praticamente le stesse che gli ha consigliato lui. In particolare il fatto che in una situazione come quella descritta da M., se si tratta di due gay veramente interessati uno all’altro, in un modo o nell’altro, a capire quello che c’è da capire ci si arriva. Se anche Giuseppe fosse convolto da M. in modo forte, beh, si renderebbe conto eccome che la cosa è reciproca. Voglio dire che la maggioranza dei coming out tra “amici innamorati” non è mai esplicita perché non ce n’è bisogno. La complicità si legge anche nel modo particolare di guardarsi negli occhi. Purtroppo la probabilità che un gay si innamori di uno che lo ricambia allo stesso livello sono decisamente basse. Sì, Giuseppe non parla di ragazze ma da qui a pensare che sia gay c’è un abisso. L’università è un altro mondo ma anche lì bisogna andare coi piedi di piombo perché la prudenza si sopporta male, ma ci salva da situazioni incresciose, tanto più in ambienti omofobi. Una cosa ho apprezzato molto nella mail di M. e cioè il pensiero positivo, il non usare mai toni lamentosi, negativi o rivendicativi: se la storia con Giuseppe può avere un seguito, bene, altrimenti si gira pagina! È un modo di vedere sano. Innamorarsi della Luna è romantico ma distruttivo.

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