RESILIENZA GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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RESILIENZA GAY

Messaggio da progettogayforum » domenica 23 maggio 2021, 17:54

Ciao Project, mi unisco anche io al “piccolo” coro di quelli che vogliono cominciare a pensare a una resilienza gay. Io ho 32 anni, sono andato appresso a un ragazzo bellissimo, che dopo un po’ mi ha mollato, ci sono stato malissimo, ma poi la sindrome da abbandono è passata e per me è stata una rinascita radicale.

A 23 anni, quando ancora non avevo finito l’università, avevo perso la testa per un ragazzo poco più grande di me, che era molto bello, e io allora davo a questo fatto un’importanza enorme, ma non aveva voglia di fare nulla, perché sapeva di essere bello e vedeva che cascavano tutti ai suoi piedi. A prendersi la maturità c’era riuscito col voto minimo, che non si dà nemmeno agli analfabeti, ed è andata così perché lui se ne fregava del tutto, prendeva tutto come un gioco stupido, a scuola erano più i giorni che non ci andava di quelli che ci andava. L’università non gli è mai passata per la testa, nemmeno come velleità, lui era troppo bello e soprattutto aveva alle spalle un papà molto ricco e quindi poteva permettersi di fare il suo comodo.

Quando lo vidi la prima volta avevo quasi 24 anni e rimasi folgorato dalla sua bellezza, sembrava un ragazzo fragile e un po’ complessato in cerca di amicizia, o, almeno, a me era sembrato che lui fosse così. Sapevo che era gay, ma lo sapevano tutti e proprio questo fatto mi tratteneva dall’avvicinarlo, perché farsi vedere con lui significava, in pratica, dichiararsi. Un giorno mi scrive su facebook, lui scrive a me! Io ovviamente, contentissimo, entro nel mio ruolo di “ragazzo serio” che non cerca sesso ma amicizia, ecc. ecc., … insomma le solite cose…

Poi, a un certo punto, quasi subito, lui comincia a parlare di sesso, proprio in modo totalmente esplicito e dei ragazzi coi quali è stato, e questo mi lascia perplesso, poi mi dice che sono sexy! Lui lo dice a me! Io cerco di evitare il discorso ma lui non schioda e insiste. Gli dico che lui è dichiarato e che questo mi mette in imbarazzo, ma mi risponde che si può fare benissimo anche andandosene fuori un paio di giorni. Insomma, mi chiamava tutti i giorni e ripeteva gli stessi ragionamenti. Alla fine gli ho detto di sì.

Quanto al sesso era al livello della bellezza (per fortuna che abbiamo fatto tutto protetto!), ma io davo per scontato che per stare con me lui avesse chiuso i rapporti con gli altri ragazzi, e invece no! Una sera mi dice che deve andare via presto, perché deve vedere un amico, al che, dato che non sono proprio tonto, gli chiedo chi e perché e mi dice chiaramente chi era e che doveva vederlo perché dovevano scopare insieme. Io sono rimasto ancora più perplesso, però, da bravo stupido, non l’ho mandato a quel paese, ma ho cercato dentro di me di giustificarlo, e ho finito per accettare una cosa del genere, poi piano piano è venuto fuori che lui frequentava altri cinque ragazzi.

In tutto questo intreccio, però, lui era sempre insoddisfatto, sempre depresso, sempre aggressivo e se la pigliava con me, eravamo arrivati al punto che qualsiasi cosa gli dicessi era occasione di polemiche aggressive contro di me. Uno non cretino che fa? Taglia la corda il più presto possibile, ma io no! Mi sono messo in testa che dove gli altri non erano riusciti ci sarei riuscito io e ho passato quasi quattro anni a chiedermi che cosa avrei dovuto fare con lui. Poi è completamente sparito e ho saputo da altri che è andato a vivere a New York, dove il padre ha un’impresa di tessuti. Non mi ha nemmeno avvisato. Io contavo meno di una mer..!

Anche questa volta, da bravo broccolo sono finito quasi in depressione, e ho fatto ricorso a psicologi e psicofarmaci, poi ho trovato un paio di amici “veri” che invece di compatirmi come facevano tutti, mi hanno detto con chiarezza che ero stato un perfetto deficiente! Ero al punto che non uscivo di casa e a stento rispondevo al telefono, avevo abbandonato del tutto l’università a un anno dalla laurea magistrale e mi sentivo uno schifo di persona, in pratica un fallito, un relitto umano.

Una coppia di amici (gay) mi si presenta a casa, una casa in stato ti totale abbandono, ma loro hanno stracci spazzoloni e detergenti, io comincio a fare la lagna e uno dei due mi prende per il collo e mi dice: “Ma non ti rendi conto che fai pena?” e mi passa secchio e straccio. Io cerco di insistere che non sto bene, ecc. ecc., ma non ne vogliono sapere. Uno di loro mi dice: “Se tu vedi un amico che sta male che fai? Te la squagli alla chetichella come il tipo che piace a te? Oppure vai a fare capire a quello che sta male che sta male perché non ha capito un caz.. della vita!” Uno di questi ragazzi era pure medico e il giorno appresso mi ha portato a fare le analisi e mi ha detto: “Domattina vieni con noi in campagna!”

Alla fine ci sono andato, era una bellissima giornata di maggio, mi hanno portato in Abruzzo dove uno dei due aveva un piccolo allevamento di capre e un piccolo stabilimento caseario a gestione familiare. C’erano tante capre, e anche tante pecore, parecchi cani, gatti, due cavalli. Mi hanno ospitato per la notte e l’indomani, dopo il pranzo, siamo ripartiti. Nel viaggio di ritorno uno dei due, il medico, mi dice: “Con l’università a che punto siamo?”

Non ci crederai, ma mi sono iscritto di nuovo all’università e ho ripreso gli studi, mi sono laureato dopo poco più di un anno, ho fatto due master importanti e a 30 anni ho trovato lavoro. Mio padre e mia madre che erano finiti anche loro in depressione, non riuscivano a capire che cosa fosse successo. Io non ho dato troppe spiegazioni, ma per me è stato proprio come uscire dalla dipendenza da una droga.

Continuo a vedere la coppia di amici che mi ha tirato fuori dal buco nero e ho anche altre amicizie, e sottolineo chiaramente “amicizie” e devono essere solo amicizie. Se arriva una persona seria con cui costruire qualcosa bene, altrimenti sto benissimo da solo! Ho letto sul forum varie storie con principi azzurri bellissimi e stronzissimi… Io non voglio principi azzurri, io voglio un “normalissimo” ragazzo gay!

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