DOPO UNA RELAZIONE GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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DOPO UNA RELAZIONE GAY

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 2 giugno 2021, 11:52

Caro Project,
leggo il forum da qualche anno, è un po’ come curiosare nelle vite private di altre persone e aiuta a capire che non siamo unici, ma che in fondo tante esperienze che ci sembrano uniche sono in realtà molto comuni. Ho trovato storie di innamoramenti più o meno dichiarati, storie di relazioni contorte, di ripescaggi inattesi, ma non ho mai trovato una storia che fosse simile alla mia nel finale. Io penso che la mia storia non abbia niente di eccezionale e sia anzi una cosa comune, ma del finale delle storie non se ne parla mai, e invece io ne vorrei parlare.

Salto del tutto le premesse e gran parte dello svolgimento e vado al sodo. Dopo anni di relazione a distanza con un ragazzo, e quindi dopo anni di viaggi, di gelosie, di incomprensioni, di tira e molla, sono arrivato, ma potrei dire siamo arrivati all’idea che ci siamo stufati entrambi e non avevamo il coraggio di dircelo, perché ormai le abitudini erano molto consolidate e davamo tutto per scontato.

Alla fine di Gennaio, ho preso la decisione di chiudere una baracca che stava crollando da tutte le parti. Se glielo avessi detto sarebbero cominciate le discussioni, mi avrebbe dato la colpa, ecc. ecc., come era successo altre volte, e quindi mi sono stato zitto, non ho detto nulla, semplicemente ho drasticamente diminuito le chiamate, che ormai erano diventate un dovere senza senso, abbiamo cominciato a non sentirci più o quasi. Lui probabilmente si aspettava qualcosa di simile e le cose sono finite come una fiamma che si spegne e alla fine ci resta solo la cenere.

Questo processo del distacco finale è durato un paio di mesi. Dall’inizio di Aprile non ci siamo proprio più sentiti. Tu penserai che dopo ci sono stati ripensamenti, nostalgie e cose del genere, no! C’è stata invece la sensazione di avere recuperato la libertà. Non parlo della libertà di trovarmi un altro ragazzo, mi sono stufato di queste cose, parlo della libertà di non dover pensare a nessun ragazzo, della libertà di essere solo!

Lui non era una cattiva persona, in fondo si è comportato con me in modo normale, come fanno tanti ragazzi, ma alla fine ci eravamo messi insieme perché avevamo in mente il mito della coppia gay. Prima di cominciare a stare insieme pensavamo che la nostra vita sarebbe cambiata, ma è cambiata solo perché c’erano i viaggi e i fine settimana insieme, ma una volta che sono passati i primi tempi del sesso e tutto il resto, se non c’è un motivo vero per stare insieme, la convivenza, e pure quella parziale, comincia a pesare. Finivamo per vivere in piccolo le dinamiche che una famiglia etero vive in grande, ma senza i figli, ovviamente. Adattamenti reciproci, piccole recriminazioni, perdite di tempo enormi, difficoltà estrema di combinare i nostri orari per riuscire a stare un po’ di tempo insieme e poi quando ci si riusciva l’imbarazzo di non sapere che dire, perché in fondo non c’era nessuna ragione seria per stare insieme.

Io ho perso tanto tempo con l’università, ma adesso ho ricominciato alla grande e vedo l’università proprio in un altro modo, prima era un posto dove si dovevano fare gli esami ma c’era almeno la possibilità di andare a caccia di qualche collega carino e si spera gay, adesso ci sono solo gli esami, posso dire che mi sento vaccinato contro le epidemie di innamoramento facile. La mia facoltà è prevalentemente maschile ma le ragazze ci sono e non proprio pochissime, adesso mi rendo conto che mi osservano e con me ci provano, una in particolare, che è carina e che, se io fossi etero, mi piacerebbe pure, ma non sono etero e devo tenerla a distanza per evitare di creare pasticci.

Alcuni ragazzi mi hanno proposto di studiare insieme, ma non ho accettato e mi sono rimesso a studiare per conto mio, alla fine del semestre io gli esami li ho passati e loro non si sono nemmeno presentati. Il mio mondo affettivo che fine ha fatto? Io vivo ancora coi miei genitori, con loro non ho rapporti chiari, cioè loro non sanno di me ma almeno sono contenti che mi sono rimesso a studiare, poi ho una cagnetta, ma dovrei dire una cagnona, una pastora tedesca, che è giovane e che è veramente una delle cose più belle della mia vita. Amici tipo amico del cuore non ne ho, e dico per fortuna, amici per una chiacchierata banale una volta ogni tanto sì, qualcuno c’è, ma non sono cose alle quali do veramente peso.

Adesso devo pensare a studiare, a riprendere il controllo della mia vita e mi devo spicciare, perché voglio andare a vivere per conto mio. A casa dei miei non ho problemi, sono persone molto discrete e mi vogliono bene, ma a un certo punto il bisogno di indipendenza si sente. Io voglio vivere per conto mio, ma in una casa con un solo letto e pure singolo. Non voglio casa mia per portarci nessuno. Magari domani cambio idea, ma penso che per cambiare idea mi dovrebbe passare prima l’effetto della vaccinazione anti innamoramento. Di bei ragazzi ne vedo tanti ma a loro non importa niente di me e a me non importa niente di loro.

Ti sembrerà paradossale ma mi piacerebbe sapere come sono finite le relazioni di tanti ragazzi che hanno raccontato sul forum di splendidi inizi e di svolgimenti complessi delle loro storie, ma nessuno racconta come sono andate a finire, perché in effetti, proprio oggettivamente, la grande maggioranza delle storie finiscono, qualcuna va avanti, qualcuna finisce proprio male ma la maggioranza non finisce né bene né male, semplicemente finisce, è di queste che mi piacerebbe sapere che succede dopo. Qualcuno parla di depressione nera, di frustrazione e di roba del genere, ma io penso che la maggior parte siano vissute come una liberazione.

Ho accennato a questo discorso con un amico gay, che però aveva il suo schema in testa e mi diceva che io “in fondo” ero depresso e cercavo di consolarmi come nella storia della volpe e l’uva, secondo lui la fine di una storia durata anni come la mia deve essere per forza una tragedia. Dice che è impossibile che io non voglia più saperne dei ragazzi. Io non dico che non vorrò più saperne per tutta la vita, dico solo che adesso mi devo prendere un periodo di vacanza dagli innamoramenti veri o presunti.

Ai gay suona strano che io non abbia la fissa per i ragazzi e per il sesso, ma quelle fisse io le ho avute, le ho avute eccome, ma poi piano piano sono passate. Se torneranno, torneranno in forma attenuata, come l’influenza per un vaccinato. L’esperienza serve a crescere, a smitizzare. Io non mi sento affatto superiore a chi si prende le cotte totali e vuole convivere perché si aspetta la felicità da quelle cose, dico solo che non sono cose per me, le ho provate, ma alla lunga ho capito che si sta benissimo anche senza.

Mi farebbe piacere se mettessi questa mail nel forum perché vorrei vedere se qualcuno mi risponde e come mi risponde e, se ti va, dimmi pure tu che ne pensi.
Libero94

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