TRIANGOLO AMOROSO GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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TRIANGOLO AMOROSO GAY

Messaggio da progettogayforum » giovedì 19 agosto 2021, 20:14

Ciao Project,
sono un ragazzo gay da poco trentenne e tutto sommato mi sento giovane di corpo e di spirito, ho fatto le mie esperienze, sono stato con qualche ragazzo e ho anche avuto una storia più seria, che poi è finita nel nulla, cioè si è spenta per logoramento e senza traumi, ma non abbiamo mai convissuto o cose simili, che erano proprio logisticamente impraticabili e forse avrebbero accelerato il crollo della nostra relazione. Ma tutto questo appartiene al passato. Premetto che non conoscevo Progetto Gay perché non andavo molto in rete, la mia vita gay era molto diretta, le classiche applicazioni, che in pratica per me sono state una specie di droga, specialmente negli ultimi anni. Adesso, in quelle ap il clima è migliorato, ci sono tanti ragazzi normalissimi e in qualche modo ci si possono fare anche degli incontri interessanti, se uno non cerca proprio la luna. Comunque da circa un anno sono fuori da quel mondo perché ci sono stati dei fatti nuovi e imprevisti che mi hanno assorbito quasi del tutto e hanno pure rischiato di mettere in crisi il mio lavoro, che per fortuna sono riuscito a salvare, ed è proprio da circa un annetto che ho cominciato a girare per la rete e ho trovato Progetto, l’ho trovato perché cercavo risposte alla situazione che stavo vivendo e che non sapevo come districare. Io non sono pubblicamente dichiarato, vivo ancora coi miei genitori che non sanno nulla di me e non immaginano nemmeno lontanamente. Un anno fa, all’inizio dell’estate del 2020 ho conosciuto sul lavoro una ragazza (non un ragazzo), che chiamerò Cinzia, con la quale si è creata un’amicizia un po’ speciale. In una situazione del genere tu che fai? Pensi che devi stare attento, che non sai che cosa lei si possa mettere in testa e quindi, pure se ci sei amico, la tieni un po’ a distanza. Lei si comporta da amica, non altro, ma da amica affettuosa, da amica molto presente anche se appunto un po’ a distanza. Di lei non sapevo nulla, poi, quando ci siamo conosciuti un po’ meglio, ma comunque sempre a livello molto superficiale, ha cominciato a parlare di Mauro, non era molto chiaro se Mauro fosse il suo ragazzo oppure solo un amico perché i discorsi su Mauro erano vaghi, non diceva mai “il mio ragazzo” o cose simili, insomma poteva essere anche solo un amico, quindi io non riuscivo a togliermi dalla testa l’idea che Cinzia si fosse presa una mezza cotta per me. Ogni tanto mi chiamava al telefono ma in modo apparentemente disimpegnato. Io avevo paura che prima o poi mi avrebbe chiesto di uscire con lei, ma non succedeva e io ero in sospeso e non sapevo come comportarmi, dirle “guarda che sono gay” era assolutamente impensabile e lei non aveva nessun elemento che le potesse fare pensare che io lo fossi. Dopo un paio di mesi di tira e molla, mi propone di uscire insieme e allora si poteva solo con la mascherina e il distanziamento, quindi, di fatto io non avevo molto da temere, e così accetto. Non ti dico il pomeriggio quello che ho cominciato a pensare, che ero stato stupido e che mi ero fatto mettere nel sacco, che adesso non avrei più saputo come uscire da una situazione nella quale mi ero cacciato come un cretino, ecc. ecc.. La mattina dell’appuntamento mi chiama e mi dice: “Ti dispiace se viene pure Mauro?” Secondo copione un ragazzo etero si sarebbe dovuto arrabbiare mentre io ero felicissimo, non sapevo chi fosse Mauro ma almeno non sarei stato costretto a passare le ore da solo con Cinzia. L’appuntamento era per le nove. Io sono nel posto stabilito dieci minuti prima e li vedo dall’altra parte della piazza che aspettavano le nove in punto prima di avvicinarsi al punto stabilito, è evidente che loro non mi vedono ed è altrettanto evidente che Mauro è il ragazzo di Cinzia perché giocano e si coccolano proprio come due innamorati. Io aspetto pazientemente le nove in punto e loro attraversano la piazza. Cinzia appena mi vede da lontano fa grandi gesti con le braccia. Ci salutiamo a distanza, come si fa in tempo di covid, poi lei mi presenta Mauro, e qui cominciano i guai, perché anche se Mauro porta la mascherina si vede che è un bellissimo ragazzo e nel dire ciao mi fa un sorriso che mi mette in crisi. Ovviamente io devo tenere un comportamento controllato, faccio finta di niente e cominciamo la passeggiata in città. Camminiamo in tre, io in mezzo, posizione imbarazzante, perché devo girarmi verso Cinzia, che se lo aspetta, mentre vorrei girarmi dall’altra parte. Parla sempre Cinzia, Mauro sta zitto, io parlo il meno possibile e solo di monumenti e di fatti storici. Se non ci fosse stato Mauro, io avrei cercato di tagliare corto e di andarmene via prima dell’ora di pranzo, ma Mauro c’era e allora ho proposto di mangiare qualcosa insieme, Cinzia non se lo aspettava ma Mauro ha detto subito di sì. Ovviamente solo pizza da asporto, e ce la siamo portata in una grande parco pubblico dove c’erano due panchine una di fronte all’altra, loro stavano su una panchina e io sull’altra. Cinzia mi guardava dritto negli occhi mentre Mauro apparentemente era distratto e faceva esercizi di movimento del collo, però quando lo beccavo a guardarmi (e lo faceva cercando di non essere notato!) distoglieva subito lo sguardo. Questa situazione è durata più di un’ora. Io, per vincere l’imbarazzo, ho cominciato a raccontare tutte le barzellette che conoscevo, Cinzia rideva ma era distratta, Mauro approfittava della barzelletta per potermi guardare dritto negli occhi almeno per un attimo, poi c’era anche la risata ma non c’era solo quella. Alla fine del pomeriggio ci siamo salutati. Mauro mi ha chiesto il numero di cellulare, Cinzia ha detto: “Dai che ce l’ho io…” ma Mauro ha insistito e io gli ho dato il numero che lui ha subito provato, chiamandomi. Cinzia non ha dato peso a questo fatto ma io ne sono rimasto positivamente colpito. Cinzia lavorava con me e la vedevo tutti i giorni, Mauro lo avrei rivisto solo con Cinzia e in qualche modo capivo che il suo chiamarmi subito, per verificare il numero era in realtà un modo soft che lui aveva escogitato per fare in modo che anche io avessi il suo numero di cellulare e difatti lo salvai nella mia agenda. Qualche giorno dopo ricevetti una chiamata di Mauro assolutamente inattesa e molto gradita (tra l’altro ha una bellissima voce), io non sapevo come interpretarla perché era una telefonata apparentemente generica, la conclusione però mi lasciò basito: “Per favore, non dire a Cinzia che ti ho chiamato, perché per lei i suoi amici sono solo suoi, e la vedrebbe come un’invasione di campo.” Questa espressione, decodificata significa: “teniamo riservati i nostri contatti.” Dopo pochi giorni mi richiama, anche questa volta telefonata generica con una conclusione simile, e io gli rispondo: “Non c’è bisogno di dirlo!” Nel frattempo i miei contatti, professionali e non, con Cinzia continuavano normalmente, salvo il fatto che io e il suo ragazzo ci sentivamo a sua insaputa e non mi dirai che una cosa del genere non mette in moto il cervello. Passano una decina di giorni e l’inevitabile succede. Cinzia mi chiede di uscire con lei ma precisa che Mauro non ci sarà. Io penso che lei abbia qualche fantasia su di me e per un po’ riesco a rinviare, intanto avviso Mauro, che ovviamente non ne sapeva nulla, e che mi dice: “Stai attento perché secondo me, per lei tu non sei solo un amico…” Anche questo discorso è stranissimo e non segue la logica di un ragazzo etero la cui ragazza potrebbe essersi innamorata di me, lui dice a me che Cinzia è forse innamorata di me e che devo stare attento! Ma attento a che cosa? A non mettermi tra loro due o a non corrispondere troppo alle richieste di Cinzia perché ne sarei rimasto condizionato? Non potevo parlare chiaramente né con lui né con lei. Esco con Cinzia, che mi dice di voler bene a Mauro, ma non dice di esserne innamorata, e mi guarda con due occhioni languidi come per invitarmi a fare la prima mossa, che io ovviamente non faccio e anzi me ne guado bene. Il pomeriggio finisce con lei delusa e io preoccupato. La sera mi chiama Mauro e mi chiede come è andata, ma ovviamente non gli posso dire che la sua ragazza ci ha provato con me e cerco di non rispondere, e allora lui mi dice: “Te lo dico io come è andata: lei ci ha provato con te…” Io lo interrompo e gli dico che mi sento in imbarazzo, al che lui continua: “So anche come è andata a finire, dimmi se sbaglio, tu hai tagliato corto…” Gli ho detto: “Beh, lei è la tua ragazza, non la mia…” Al che lui non sapeva che cosa rispondere ma tutto il discorso era molto strano per essere veramente il discorso di due ragazzi etero in una situazione imbarazzante. Mauro dopo un po’ ha proseguito: “Comunque stai attento!” Io istintivamente pensavo che mi stesse minacciando e gli ho detto: “Tranquillo, non hai nulla da temere!” e lui mi ha risposto: “Lo so, ma stai attento tu!” Lui sapeva di non avere niente da temere da me, ma per che cosa? Perché io, leale amico etero, non mi metto a insidiare la ragazza di un amico o perché io forse ai suoi occhi non ero proprio il classico amico etero. Mi chiedevo se Mauro potesse aver capito qualcosa di me, ma tutti gli elementi che aveva a disposizione lo avrebbero dovuto portare a concludere che io ero etero al 100%, salvo qualche sguardo rubato che forse lui aveva notato. Cinzia al lavoro mi controllava continuamente, se vedeva che mi avvicinavo a qualche collega donna si allontanava immediatamente, tuttavia dopo l’esito imbarazzato dell’ultimo incontro non ci furono altri incontri, io la vedevo come un animale in gabbia e non sapevo come comportarmi. Con Mauro si era formata una certa amicizia, ma di quelle tipiche tra due ragazzi etero che si raccontano le reciproche passioni d’amore o i reciproci imbarazzi. Mauro era nervoso, teso, chiaramente il suo rapporto con Cinzia lo condizionava, era evidente che non ne poteva più, ma era altrettanto evidente che non aveva la faccia per dirlo a Cinzia e che si arrabattava a fare la recita dell’innamorato. Quando veniva a casa mia, Mauro era più tranquillo. Si toglieva le scarpe e si sdraiava sul mio letto, parlavamo a sprazzi, nessun discorso filato dall’inizio alla fine, piuttosto frasi staccate e molto cariche di significati non espliciti. Cinzia non sapeva che Mauro passava più tempo a casa mia che con lei, ma mi temeva e mi condizionava e il fatto che lavoravamo insieme stava diventando insopportabile per entrambi. Un giorno, in preda ad un momento di confusione mentale vero e proprio ho dato le dimissioni. Il mio capo mi ha supplicato di rimanere ma sono stato irremovibile e ho mantenuto le dimissioni, ho accettato solo di andare via dopo 30 giorni e non subito, proprio perché il capo me lo ha chiesto come favore personale. È stato proprio questo rinvio di 30 giorni che poi mi ha permesso di ritirare le dimissioni con grande gioia del mio capo. Ovviamente delle dimissioni non ho detto nulla a Cinzia, poi a un certo punto Cinzia è sparita, ho chiesto al capo come mai e mi ha detto che era in maternità, quando l’ho saputo non sapevo che pensare, un figlio di Mauro? Questo avrebbe fatto crollare tutte le mie supposizioni e poi era parecchio tempo che tra Cinzia e Mauro non correvano buoni rapporti. I conti non mi tornavano. l’ho chiamata al telefono e non sapevo da dove cominciare ma la conversazione ha preso una piega che non mi sarei mai aspettato. Mi ha detto: “Lo so che ti ho fatto soffrire come ho fatto soffrire anche Mauro, ma io non ero innamorata di voi, io cercavo di togliermi dalla testa un altro ragazzo, il padre del bambino, ma per me l’unico amore possibile era lui, stavo con Mauro scherzavamo insieme, l’ho usato come un antidoto per staccarmi dal padre del bambino, pensavo che potesse funzionare ma non ha funzionato, io penso che Mauro avesse capito che c’erano cose che non gli potevo dire, lui è stato un amico ma non sono stata mai innamorata di lui e a lui non ho mai avuto il coraggio di parlare chiaro, mi dispiace di tutto quello che è successo… e con te più o meno è stato lo stesso, ma tu mi hai fermata subito e hai fatto bene perché io non ho mai smesso di vedere il padre del bambino, neanche quando stavo con Mauro…” Io le ho detto: “Ci mancherebbe che tu non debba seguire il tuo cuore, ma perché te lo volevi togliere dalla testa?” Lei mi ha risposto: “Pensavo che non fosse interessato e invece era solo complessato e pensava che io non volessi e quando mi ero messa con Mauro c’era rimasto proprio malissimo. Povero Mauro, ho approfittato vergognosamente di lui e non gli ho detto mai la verità e non ho la faccia di dirglielo nemmeno adesso.” L’ho guardata negli occhi e ho detto: “Glielo dico io, mi sa che il numero ce l’ho ancora…” Lei si è limitata a sorridere e poi mi ha detto “Ci vieni al battesimo?” Le ho detto: “Certo!” E lei mi ha detto: “Chissà se ci verrebbe anche Mauro.” Le ho detto: “Penso proprio che ci verrà!” Così è finita la nostra storia a tre, nel senso che Cinzia si è messa da sola fuori gioco, almeno lei è riuscita a realizzare quello che voleva veramente, ma adesso viene il bello! Chiamo Mauro al telefono, gli racconto tutta la storia, è felicissimo, un po’ per Cinzia, un po’ per se stesso e un po’ per me. Facendomi due conti io ero arrivato alla conclusione che Mauro potesse essere gay, ma era più una congettura che altro, lui era stato mesi con Cinzia e non mi sembrava proprio che Cinzia avesse mai sospettato niente di simile, veniva a casa mia piuttosto spesso, ma non c’era stato niente che mi potesse autorizzare a fare un passo oltre. Il nostro rapporto poteva benissimo essere un rapporto di amicizia di due ragazzi etero. Io non gli ho mai parlato della mia vita prima di Cinzia e anche lui ha fatto esattamente lo stesso, quindi capisci bene che correre con la fantasia è sconsigliabile. Lui è bello, è il ragazzo che ho sempre sognato, ma è tutto bloccato ormai da mesi, non mi sembra proprio che quando viene da me abbia la minima fantasia di fare altro che sdraiarsi sul letto, chiacchierare un po’ del più e del meno e vedere un po’ di televisione. Noi non parliamo mai di cose private, cioè non parliamo mai né di ragazze né di ragazzi, il sesso, a nessun livello, non ha mai fatto parte delle nostre conversazioni che, tra l’altro, di erotico non hanno proprio niente. Lui è bellissimo, ha una voce sexy, ecc. ecc., e poi basta, finisce tutto lì, questo almeno è quello che penso io, anche se non ne sono sicuro al 100%. Lui non si è cercato un’altra ragazza ma nemmeno un ragazzo, con me non ha mai accennato a che tipo di rapporto avesse con Cinzia, quindi io sono nel buio più totale. Che devo fare, Project? Io proprio non lo so. Se vuoi metti la mail nel forum, i nomi sono cambiati e anche qualche dettaglio, ma la storia nella sostanza è autentica.

Lao
Messaggi: 126
Iscritto il: domenica 19 luglio 2015, 20:41

Re: TRIANGOLO AMOROSO GAY

Messaggio da Lao » venerdì 20 agosto 2021, 22:21

Beh, intanto la ragazza è uscita dal trio e poco non è. Se Mauro è davvero gay e i due ragazzi continueranno a frequentarsi come amici, qualche altro indizio a sostegno di questa tesi dovrebbe trapelare. In altri termini, se l'interesse è reciproco, non potrà essere tappato a lungo. Per ora consiglio prudenza e grande spirito di osservazione, magari con qualche piccola provocazione sul tema per vedere come reagisce Mauro. Stando al racconto, il comportamento di Mauro è piuttosto bizzarro e sembra che qualche presupposto a sostegno della tesi della sua omosessualità ci sia; d'altra parte dalla stessa storia si evince quanto sia difficile interpretare in profondità i comportamenti delle persone (l'autore della mail aveva capito ben poco della situazione reale di Cinzia). Buona fortuna.

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