GAY E DIFFICILI SCELTE DI COPPIA

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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progettogayforum
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GAY E DIFFICILI SCELTE DI COPPIA

Messaggio da progettogayforum » domenica 17 ottobre 2021, 1:55

Ciao, Project,
che succede quando uno prende una decisione e rompe una relazione? Lo sperimenterò tra poco, perché ho rotto una relazione con quello che ormai è il mio ex (Max). Ci ho pensato tanto prima di decidermi, non lo odio, proprio non se lo meriterebbe, non so se lo amo, prima pensavo di amarlo ma adesso credo che mi sia passata, solo che non lo sopporto più, è irascibile, mi fa delle scenate per cose che a me sembrano assolutamente prive di senso, mi rimprovera, mi mette alla prova, non crede a quello che gli dico, mi dice che con lui io gioco e che non gli dimostro che gli voglio bene, piano piano il nostro rapporto si è spento, si è ridotto a un confronto se non proprio ad uno scontro, non c’è più dialogo, l’impressione è che si va avanti per inerzia, ma sempre più stancamente. Lui mi ripete che è meglio che non ci vediamo più ma poi mi richiama, se lo richiamo io mi rimprovera e mi dice che se lo richiamo dovrei capire che cosa vuol dire volergli bene ma poi non faccio nulla di quello che lui si aspetta. L’ultima rottura è di qualche giorno fa, mi ha lasciato come un imbecille perché secondo lui non dimostravo nessun entusiasmo.
Non so per quali motivi si comporti così, ho provato a chiederglielo ma non mi risponde, i mesi passano e non si fa un passo avanti, Lui non mi chiede mai come mi sento e come sto, crede di capirlo, di sapere già tutto o forse semplicemente non gliene importa nulla. Comunque stiano le cose, tagliare definitivamente mi sembra l’unica soluzione sensata, di tira e molla ne abbiamo fatti anche troppi. Non credo nei vasi rimessi insieme ricucendo i cocci e non penso proprio che potremo ripensarci, naturalmente non si sa mai, ma la probabilità è minima. Probabilmente continuerò a pensare a Max, a sognarmelo come era all’inizio, ma con la consapevolezza che adesso non è più la stessa persona.
Adesso è una persona che conta, ha un lavoro molto più qualificato del mio ma, onestamente, di questo lui non si vanta mai, se mai sminuisce i risultati che ha conseguito e non lo fa come recita, lui non si crede affatto uno arrivato, devo riconoscere che non è assolutamente presuntuoso, però è complessato, questo sì, ci sono cose che lo fanno scattare, ma succede perché interpreta le cose a modo suo, e questo è il suo difetto di fondo, agisce di impulso e certe volte mi ha lasciato proprio di merda, ma non è nemmeno colpa sua, non è una scelta e lo fa pure a suo danno, lui è fatto così, neppure si accorge che ti lascia di merda, quando gli prendono le furie ti pianta e se ne va, non alza la voce, semplicemente ti pianta e se ne va, non capisce veramente che ti sta trattando male, quelle rare volte che lo ha capito è tornato anche indietro, ma ormai non fa più così, ormai le sue convinzioni sono incrollabili e a quello che gli dico nemmeno ci crede, pensa che lo prendo in giro, che non gli dico quello che penso veramente, lui non capisce che per me il sistema di valori è un altro. Crede che quello che pensa lui valga per tutti, in particolare per quanto riguarda il sesso, ma non lo fa perché mi vuole imporre il suo punto di vista per il piacere di impormi qualcosa ma perché pensa che io sia ipocrita e che il mio divertimento perfido sia proprio nel dirgli di no. Penso che il centro del problema sia proprio questo.
In genere nei momenti critici del nostro rapporto quando arrivavamo alla conclusione che sarebbe stato meglio non vedersi più, quando non ci si sentiva per qualche giorno, ricominciava l’attesa di sentirsi di nuovo e in genere mi chiamava lui. Questa volta non credo che lo farà perché è molto orgoglioso e non ammette di poter sbagliare, questo è un suo difetto, ma non lo chiamerò nemmeno io, perché tanto il primo incontro sarebbe di nuovo uno scontro almeno sottinteso, se non dichiarato. Bisogna che questa storia finisca, ne soffrirò anche io e sarò tentato di tornare indietro, ma di tornare indietro per che cosa? Per tornare ai nostri scontri quotidiani e al fatto di starci male comunque? Io che cosa so della sua vita? Praticamente niente. Che cosa sono per lui? Un partner episodico e niente altro. Mi vuole bene? Mah, questo non riesco proprio a capirlo ma penso che per lui volere bene a qualcuno sia comunque molto difficile e se ci riuscisse io sarei l’ultima persona alla quale potrebbe volere bene. Io gli ho voluto bene? Anche questo non lo so, non so se c’è rimasto qualcosa, dire sì sarebbe probabilmente ipocrita, e dire no sarebbe azzardato, semplicemente non lo so e poi che vuol dire volere bene? Il volere bene dovrebbe essere sempre almeno un po’ reciproco. Il nostro è un volersi bene? Francamente non credo e non credo che sia mai successo nemmeno prima, qualche volta ci si mette insieme per disperazione o perché non c’è nessun altro che ci sta e noi abbiamo fatto così, avevamo bisogno di consolazione e abbiamo pensato che avere un ragazzo avrebbe fatto la differenza, cioè in pratica ci siamo messi insieme perché era utile sia a lui che a me e non è una grande partenza per una vita di coppia. A parte il fatto che noi vita di coppia non ne abbiamo fatto mai. Lui a casa sua e io a casa mia, lui il suo mondo, i suoi amici e anche i suoi amanti (ma non gliene faccio un torto perché era tutto alla luce del sole), io il mio mondo, i miei amici (non mi faccio un vanto di non avere avuto altri ragazzi, semplicemente non ne sentivo il bisogno e stavo meglio solo). Quindi che coppia è stata la nostra? La coppia dei conflitti, perché quello era l’elemento di fondo, la coppia dei rimproveri, del mettere i puntini sulle i, anche delle telefonate interrotte drasticamente, del lamentare incomprensioni, del sentirsi sminuiti dal disinteresse dell’altro senza poterlo dire apertamente perché suonerebbe come un rimprovero, la coppia del tenersi tutto dentro e dire che non c’è dialogo.
Che cosa mi lascia questo fallimento? Rabbia? No! Quella proprio non esiste. Indifferenza nemmeno e non credo che ci arriverò veramente nemmeno col tempo, sul momento spero che le cose si spengano da sole, che lui non mi chiami e che la cosa finisca così, dico che lo spero, ma non lo so nemmeno, spero che non abbia ripensamenti e che la cosa finisca così senza altri tentativi di rattoppare lo strappo, perché comunque non servirebbe a niente. Dovremmo, se mai, cambiare tutti e due, dovremmo imparare a volerci bene, ma se non abbiamo imparato fino adesso la probabilità di imparare in seguito non esiste proprio. Non posso dargli la colpa di niente. Ognuno è quello che è. Certamente anche io ho fatto la mia parte nel demolire, ma adesso non si può ricominciare da capo, non è questione di colpa mia o sua è che non si riesce ad andare avanti.
Comunque oggi sono di un umore strano, ho preso la mia decisione e sto cercando di convincermi che è la decisione giusta, ma proprio non lo so, ogni decisione è una scommessa sul futuro e si assume sulla base di sole previsioni, e le previsioni possono essere sbagliate e solo il futuro ci dirà se erano effettivamente sbagliate. Mi chiedo a che cosa sta pensando Max in questo momento, lo vorrei sapere ma non lo saprò mai, vorrei sapere che cosa pensa veramente di me e della nostra relazione. Se lo sapessi, forse, potrei avere degli elementi fondamentali per decidere ma non ho modo di saperlo. Lui non ha mai detto di essere innamorato di me e non gliel’ho detto nemmeno io, ma io non gliel’ho detto perché temevo le sue reazioni, lui, probabilmente, non è stato mai innamorato di me. Io le prime volte provavo a dirglielo per fargli piacere ma poi ho evitato perché era ovvio che non voleva coinvolgimenti affettivi, allora non davo molto peso alla cosa e pensavo che col tempo le cose sarebbero cambiate ma non è cambiato nulla. Oggi mi chiedo che senso ha stare con uno che mi ripete in continuazione che non è innamorato di me. Prima mi rispondevo che non me lo diceva ma in fondo era veramente innamorato, adesso penso che non me lo dicesse proprio perché non era innamorato e questo punto di vista è molto più logico. Non si dice una cosa per significarne un’altra, opposta.
Se la cosa finirà veramente, prevedo un lungo periodo di passaggio, almeno per me, per lui penso che la cosa sarà più breve perché ha un suo mondo affettivo anche al di là di me, e questo forse è un bene, perché anche se probabilmente per lui non conto niente, lui ha comunque molto sofferto al momento in cui le sue relazioni sono crollate, perché non sta a suo agio da solo. Vorrei che non mi dimenticasse ma che si ricordasse di me come di uno che ha almeno provato a volergli bene, poi le cose sono andate come sono andate, ma non è colpa di nessuno.

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