VOLERSI BENE IN UNA NON COPPIA GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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progettogayforum
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VOLERSI BENE IN UNA NON COPPIA GAY

Messaggio da progettogayforum » lunedì 31 gennaio 2022, 2:43

Caro Project,
ti scrivo questa mail in un momento speciale. Mi sento felice, insolitamente felice, ma profondamente turbato, sono due sentimenti che si mescolano dentro di me, e il motivo sta nel fatto che ho un ragazzo vicino di cui sono innamorato ma lo vedo anche preoccupato per il futuro. Lui non ha solo me, ha anche altri ragazzi, non me lo ha mai nascosto e io ho finito per accettarlo anche se c’è un po’ la paura delle malattie sessualmente trasmesse che mi obbliga a limitarmi con lui ad una sessualità praticamente a rischio zero, che resta però autentica e travolgente nonostante i limiti. I rapporti che ha con gli altri ragazzi non sono sempre tranquilli, ogni tanto, raramente per fortuna, ci sono incomprensioni che lo fanno stare male. I rapporti che ha con me sono andati via via migliorando nel corso degli anni. Lui ha 34 anni e io ne ho 38, siamo uomini adulti e ci vogliamo bene e, cosa fondamentale, il fatto che lui abbia anche altri ragazzi non lo ha mai allontanato da me. Io sento di avere una funzione tutta mia e in un certo senso insostituibile. Non penso proprio di essere per lui la persona più importante, ma credo di avere un ruolo tutt’altro che secondario. All’inizio tutto era cominciato perché indubbiamente c’era da entrambe le parti un’attrazione sessuale reciproca molto forte. Io non avrei avuto nemmeno il coraggio di dirglielo, ma ha fatto tutto lui. Quando siamo stati insieme la prima volta è stato esaltante, era la prima volta per entrambi, io stavo col ragazzo di cui ero innamorato, lui, stando a quello che diceva, era interessato soltanto al lato sessuale, però l’interesse c’era ed era fortissimo. Anche se mi sottolineava sempre che non era innamorato di me e che stava con me solo per il sesso, in realtà io non ho mai avuto l’impressione che fosse così, lui notava le mie attenzioni nei suoi confronti, il mio non essere invasivo e il mio dirgli sempre di sì, e poi i nostri incontri, per così dire solo sessuali, avevano degli aspetti di intimità e di fiducia reciproca assolutamente unici. In pratica tra noi non ci sono mai stati segreti. L’ho visto piangere diverse volte e il sesso è stato per lui soprattutto una medicina della malinconia. Tra noi c’era sesso ma c’era anche fiducia reciproca, c’era rispetto, e io direi anche affetto profondo, spesso nascosto dietro la facciata del solo sesso. Non so che cosa intendesse lui quando mi diceva che non ero il suo ragazzo, forse aveva un’idea tutta sua di relazione affettiva, che avrebbe dovuto prevedere un trasporto totale assolutamente reciproco ed esclusivo. Quando ci incontravamo il sesso andava bene, ma quando cominciavamo a parlare le incomprensioni erano sempre in agguato e spesso rovinavano tutto, e anche il sesso, dal mio punto di vista almeno, aveva qualche problema. Lui non aveva inibizioni specificamente sessuali, a livello tecnicamente sessuale con lui si poteva fare di tutto, ma non accettava cose che gli paressero segno di coinvolgimento affettivo, per esempio non voleva che gli accarezzassi il volto o i capelli, perché lo considerava un gesto di tenerezza fuori luogo. Lui era molto più intraprendente di me e qualche volta mi proponeva cose che, anche se nei limiti del buon senso, non mi stavano bene e per cose del genere abbiamo avuto momenti di scontro, ma dopo qualche giorno ci si vedeva di nuovo come se nulla fosse successo. Ha il merito straordinario di non portare mai rancore, se ha da dirti qualcosa te la dice in faccia ma puoi stare certo che non sarà mai lui a mettere in crisi il rapporto che ha con te. Siamo cresciuti insieme e anche il nostro rapporto si è evoluto nel corso degli anni, mano mano è venuto meno il timore che tra noi qualcosa potesse crollare e anzi i rapporti si sono fatti via via più seri e più profondi. Oggi il fatto di avere un compagno come lui, o meglio, il fatto che lui mi voglia bene mi dà tanta serenità, tanta sicurezza, il nostro rapporto non è esclusivo ma esiste eccome e tra noi si è sviluppata anche una relazione affettiva che sento come estremamente importante da entrambe le parti. Prima ci vedevamo solo per fare sesso, ma adesso non è più così, parliamo molto, accadeva anche prima, ma era una cosa eccezionale, adesso è una costante, lui si rende conto che gli voglio bene e mi corrisponde in un modo molto bello. Non lo cambierei con nessuno al mondo. Si sta bene insieme perché c’è il sesso e c’è anche la vita quotidiana, coi problemi reali, con le frustrazioni, con le scelte da fare, ma anche col giocare insieme, col sentirsi liberi di dire scemenze. Oggi ho passato con lui tutta la notte. C’è stato sesso e tanto, ma ci siamo anche guardati spesso negli occhi, abbiamo intrecciato le mani stringendocele a vicenda. C’è stato qualche momento in cui gli ho detto di no e un po’ c’è rimasto male. Io ho avuto paura che potesse crollare qualcosa, ma non è crollato nulla. Ormai non temo più che il nostro rapporto possa finire in frantumi e d’altra parte, in passato diverse volte ci sono stati momenti di incomprensione ma non è successo nulla neppure allora. Tra noi non c’è nessuna forma di imbarazzo, a nessun livello, abbiamo entrambi le nostre debolezze, ma lui delle mie non ha mai fatto una tragedia, le sue, poi, non sono nemmeno debolezze ma spesso sono paure molto concrete e motivate. Gli voglio bene, è l’uomo che ho sognato dal primo momento e con gli anni è ancora migliorato, non ha più vent’anni, ma non li ho nemmeno io. In qualche modo siamo cresciuti insieme. Capisco che lui si sente amato, vedo che sta bene con me, non ci vediamo spessissimo perché lavoriamo in città diverse anche se vicine, ma quando vado da lui o lui viene da me non vedo l’ora di rivederlo. So che da lui non mi devo guardare, che posso essere me stesso, che lui non mi giudicherà e che cercherà di capirmi. Abbiamo fatto insieme tanta strada e abbiamo imparato a volerci bene e pure tu, Project, hai avuto un ruolo in tutto questo. Io l’ho conosciuto sulla chat di Progetto tanti anni fa e abbiamo parlato diverse volte pure con te. Sei stato indirettamente la causa della nostra felicità. Questa mail te la dobbiamo. Io adesso mi sento realizzato, non mi manca più nulla, non mi faccio più domande sul senso della vita, perché il senso della mia vita l’ho trovato. Lui è un uomo vero, come un uomo vero dovrebbe essere, è onesto, ha una dignità e una forza morale che ammiro sinceramente. Quando stiamo insieme si creano momenti magici, assolutamente unici, in cui non c’è neanche bisogno di parlare, ed è stato lui a fare nascere tutto questo. Ha tirato fuori il meglio da me, mi ha fatto capire che valgo qualcosa anch’io. Lo sento vicino anche quando non c’è. Mi sento innamorato e corrisposto ed è una sensazione bellissima, che ho provato solo con lui. Con lui ho un tratto di vita in comune. So bene che nella sua vita non ci sono solo io, ma io ci sono, e ci sono veramente e non in modo marginale. Qualunque cosa possa aiutarlo a stare bene a me sta bene, e qui cominciano i toni un po’ più preoccupati, io adesso non lo vedo veramente tranquillo, in teoria dovrebbe avere trovato la sua felicità, ma non lo vedo sereno per niente, un po’ forse c’entrano gli altri ragazzi che penso non lo capiscano veramente e un po’, io direi un bel po’, c’entra il lavoro, perché lui ha un ottimo lavoro ma si tratta di un lavoro che non ha proprio nulla di stabile e che lui non può stabilizzare in nessun modo, guadagna pure bene ma non sa che cosa succederà domani. Certe volte gli si legge in faccia la preoccupazione per il futuro, in quei momenti, che purtroppo sono frequenti, io non so come comportarmi e resto in silenzio, vorrei abbracciarlo, ma non lo faccio per non approfittare di un suo momento di debolezza. Qualche volta è in crisi anche per la sua vita affettiva, che evidentemente non è quella che lui vorrebbe. È ormai molto tempo che tra noi non ci sono più momenti di incomprensione, io, purtroppo, non posso fare molto per risolvere i suoi problemi e spesso mi chiedo come facciano gli altri ragazzi a non capire chi è lui veramente, se lo capissero farebbero di tutto per tenerselo stretto e invece qualche volta sembra come se se ne volessero liberare, lui ci sta malissimo e a me tutto questo pare assurdo. Può darsi che non lo conoscano veramente ma comunque non sanno quello che si perdono. Il suo pregio più grande sta nel dire quello che pensa veramente, qualche volta può essere una cosa dura da accettare e in certi momenti lo è stato anche per me, ma lui non ti illude, non ti racconta una cosa per un’altra, non gioca a scacchi con te. Se in certi momenti ti vede debole non infierisce su di te, ti viene incontro e ti dà una mano, minimizza i suoi meriti e soprattutto ti ascolta e ti prende sul serio. Non ha riserve mentali, non è assolutamente ipocrita, se c’è da cedere fa lui il primo passo, non si dimentica di te. Eppure c’è chi non capisce il valore di queste cose. Che posso fare? Penso che posso soltanto stargli vicino, che posso esserci quando mi cerca, che devo volergli bene senza intralciare mai la sua strada. Credimi, Project, quando lo vedo malinconico farei qualsiasi cosa per allontanarlo dalla malinconia, quando è più preoccupato, soprattutto per il lavoro, mi guarda in faccia e sta zitto e io mi sento gelare. Noi ci capiamo, io lo sento vicino a tutti i livelli, gli voglio bene e so che lui se ne rende perfettamente conto, questo non risolverà i suoi problemi ma spero gli renda il carico meno pesante. Tutto qui, Project, ti abbraccio.

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