UN GAY FELICE

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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progettogayforum
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UN GAY FELICE

Messaggio da progettogayforum » lunedì 21 febbraio 2022, 19:33

Caro Project,
ci sono dei momenti nella vita in cui capisci che le tue scelte sono state quelle giuste e che hai fatto bene a seguire la tua strada, cioè il tuo istinto, fino in fondo, senza farti distrarre da nulla e da nessuno. A quasi 40 anni mi sento un uomo felice. Sono innamorato di un ragazzo da anni, qualche volta stargli vicino mi ha tenuto in ansia, qualche volta non sapevo proprio cosa fare, ma adesso, 15 anni dopo, penso che la nostra storia sia stata non la realizzazione dei miei desideri ma direi molto di più. Lui mi ha fatto capire che cosa significa volersi bene. Ultimamente i nostri rapporti sono qualcosa di indescrivibilmente bello, ci capiamo, tra noi c’è un’intesa sessuale ottima, mai avrei pensato che si sarebbe potuta realizzare una felicità simile. Ho sempre cercato i ragazzi, ma non mi era mai capitato che uno si fosse veramente innamorato di me, cioè che mi volesse bene come ha fatto lui. La mia felicità non è merito mio, io cercavo di scappare, di allontanarmi, certe volte non lo capivo e avevo quasi paura di lui, ma lui ha frenato le mie fughe con dolcezza, è un uomo veramente unico, di una dolcezza che ti spiazza, è generoso, quando stiamo facendo l’amore e mi guarda negli occhi io mi sciolgo e penso che non avrei mai immaginato di poter trovare uno come lui. Ho avuto altri ragazzi, ma sia per loro che per me era un modo di riempire il tempo, era un modo per costruire una relazione perché allora avevo il mito della relazione gay e avevo in mente anche altri miti di vario genere, in parole povere, non capivo niente dell’amore. Io ho i miei limiti e i miei difetti, non sono mai stato un ragazzo bello, al massimo passabile, normale, ma niente di più, ma lui si è innamorato di me lo stesso. Lui mi capisce, sa che ho i miei limiti e li accetta, quando sta con me sta bene con me e lo vedo non solo quando facciamo l’amore, ma anche quando parliamo di tutt’altro. Lui sente che gli voglio bene e tra noi ci sono momenti di comunicazione intensissima. Quando ci siamo conosciuti abbiamo provato entrambi un’attrazione potente fatta di sesso ma anche di stima personale, lui sembrava interessato a me soprattutto per il sesso, io, anche se tendevo a scappare via perché pensavo che non mi avrebbe mai preso sul serio, ero fortemente attratto da lui perché vedevo che lui invece mi prendeva sul serio in un modo assolutamente unico e speciale, anche se apparentemente tutto sembrava basato sul sesso, e poi lui era il mio modello di ragazzo ideale e istintivamente sentivo che non avrei voluto nessun altro se non potevo stare con lui. Stare con lui all’inizio mi sembrava il classico sogno irrealizzabile, perché lui non è solo bello, ma è dolce ed è un uomo, non un pupazzo, ha un suo cervello e una sua anima che ti fanno innamorare. Io di lui sono stato sempre innamorato, ma prima con qualche esitazione e con qualche ansia, adesso invece mi sento realizzato in modo totale, sai, proprio quelle cose di istintualità fisica, quando uno ti colpisce nel profondo, perché forse quello che più mi stupiva era il fatto che lui era veramente attratto da me, ed era la prima volta che mi capitava di sentirmi attratto da un ragazzo che mi voleva veramente. Era come se tra noi ci fosse qualcosa che ci impediva di perderci di vista qualunque cosa fosse successa, ci poteva essere una pausa ma mai una rottura. Di me non si dimenticava mai, io lo lasciavo libero e mi tenevo un po’ in disparte, ma lui mi cercava sempre. Abbiamo avuto le nostre storie con altri ragazzi ma nessuna di queste storie ci ha mai veramente allontanato. Nel corso degli anni, lentamente e non senza scossoni, ma progressivamente in modo sempre più serio, io ho imparato da lui il valore della sessualità, che io tendevo a sminuire e lui ha imparato da me che dirsi “ti voglio bene” può non essere un modo di dire. Ci siamo progressivamente adattati uno all’altro, abbiamo imparato l’uno dall’altro e abbiamo mantenuto saldi i nostri rapporti anche nei momenti difficili, che ci sono stati, perché entrambi avevamo allora altre idee per la testa, allora non avevamo la percezione che quello che ci teneva uniti sarebbe diventato la forza determinante della nostra vita. Poi, mese dopo mese, e addirittura giorno dopo giorno, tante altre cose che prima sembravano fondamentali sono svanite mentre il nostro rapporto non faceva che rafforzarsi perché prendevamo consapevolezza di quanto fossimo importanti l’uno per l’altro, cioè del fatto che gli altri rapporti potevano vacillare e crollare, ma il nostro non sarebbe crollato perché ci volevamo bene. Lo sento straordinariamente vicino, stare con lui mi sembra la cosa più bella del mondo. Quando mi chiama vado nel pallone anche solo nel vedere il suo nome sullo schermo dello smartphone, mi sento felice anche solo di sentire la sua voce, quando viene a trovarmi mi sento trasportato in una dimensione di coinvolgimento totale e nello stesso tempo non provo ansia ma solo senso di gratificazione, perché non esiste più la paura che qualcosa possa andare storto, perché ormai le incomprensioni sono un ricordo del passato che piano piano è svanito nelle nebbie della memoria. Nota che non siamo dipendenti uno dall’altro, non stiamo attaccati come le ostriche allo scoglio, siamo totalmente liberi, anche se ci vogliamo bene. La libertà e il volersi bene sono due cose che possono convivere benissimo. Il nostro non è un volersi bene a metà. Io ne sono profondamente innamorato, lui non usa queste parole, ma quando stiamo insieme si sente totalmente coinvolto, capito e accettato e si vede benissimo, sta a suo agio, non recita un copione, ormai io faccio parte della sua vita quotidiana come lui fa parte della mia, ma questo vuol dire che io lo considero come una parte di me e vedo che per lui sono realmente importante. Prima non amava i gesti di tenerezza, o meglio li accettava e forse li desiderava ma non li faceva, adesso ha imparato a capirne in senso e ha sviluppato tutto un suo linguaggio affettivo non verbale. È bellissimo quando, rimanendo in silenzio, mi guarda fisso negli occhi come per dire: “avvicinati!” o, dopo il sesso, quando resta ad occhi chiusi e fa il gesto di mandarmi un bacetto o quando mi guarda fisso, strizza gli occhi e ride, o quando mi stringe a sé con tutta la forza che ha. È bellissimo quando mi permette di accarezzargli i capelli o di stringergli forte le mani. È bellissimo quando mi chiama per propormi di vederci a casa mia, in pratica per fare sesso insieme, e si sente che è contento della mia risposta netta e sempre positiva e anzi entusiastica. Di lui mi fido e lui se ne rende conto, non c’è bisogno nemmeno di dirlo, non mi ha mai deluso e non mi ha mai raccontato una cosa per un’altra. Io cerco di fargli sentire che gli voglio bene ma lui lo sa benissimo. Lui è molto più alto e più forte di me ma è di una delicatezza estrema, quando ci stringiamo le mani lui adegua la sua forza alla mia. Nel sesso il nostro coinvolgimento reciproco è totale, non esiste alcuna forma di imbarazzo, non c’è niente di dovuto o di scontato. Quando siamo a letto insieme non parliamo, non c’è bisogno di parole, abbiamo un nostro linguaggio fatto di gesti minimi. Dopo il sesso restiamo nudi sul letto a parlare di altre cose e lo vedo sereno, determinato nel suo affrontare il futuro ma non ansioso, lo vedo operativo, razionale, capace di gestire i problemi e anche di trasmettermi sicurezza, e lui capisce quanto ne ho bisogno. Il nostro contatto fisico non è solo sessuale, spesso ci accarezziamo e ci stringiamo le mani anche come semplice gesto di tenerezza. Tra noi non parliamo dei problemi della vita quotidiana, ognuno si gestisce i propri piccoli problemi come vuole, parliamo invece dei problemi più seri, ma non ne parliamo ossessivamente, in genere non c’è nemmeno bisogno di parlare, ci sediamo sul divano e restiamo abbracciati a sentire uno il calore dell’altro e ad accarezzarci, tante volte si arriva al sesso ma tante volte no ma si sta bene comunque, io so che lui c’è e che ci vuole essere e lui ha le stesse certezze nei miei riguardi. Anche soltanto cinque anni fa non avrei immaginato uno sviluppo della nostra relazione fino a questo livello. Io desideravo che le cose potessero prendere questa strada ma ancora avevo dubbi circa il fatto che sarebbe realmente accaduto. Gli ultimi cinque anni sono stati la vera fioritura della nostra relazione. Io mi sono liberato di condizionamenti e preconcetti che mi frenavano molto e ho visto che lui ne è stato veramente felice, perché in qualche modo stavo anche io realizzando il suo sogno. Lui ha radicalmente cambiato la mia vita, è stato un raggio di sole, un impeto di primavera che è entrato nel mio mondo e lo ha trasformato in un mondo bellissimo. Io cerco di essere alla sua altezza, lo prendo a modello ma soprattutto desidero la sua presenza, non vedo l’ora che lui mi chiami e che venga da me. Quando penso che si stia avvicinando il giorno, mi metto a lucidare tutta la casa, do la cera ai pavimenti, lavo i vetri delle finestre, stiro le lenzuola e le federe e le profumo leggermente, in modo che il giorno che viene da me possa trovare tutto perfetto e in ordine. Lui mi incoraggia a non lasciarmi andare e a tenere tutto in ordine. Il mio sogno segreto sarebbe che si trattenesse a casa mia per una notte, perché così potrebbe sentirla anche un po’ come casa sua, vorrei cucinare per lui, fargli trovare la cena pronta quando torna dal lavoro, ma lui abita lontano e queste cose sono difficili da realizzare. Ormai non siamo più ragazzi e questo mi dispiace ma a 40 anni posso dire di essere un uomo felice.

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