IO E IL MIO COMPAGNO - UNA COPPIA GAY SOLIDA

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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IO E IL MIO COMPAGNO - UNA COPPIA GAY SOLIDA

Messaggio da progettogayforum » lunedì 18 aprile 2022, 21:07

Il mio compagno, amico, amante, o niente di tutto questo e semplicemente Fabio è un uomo al quale voglio bene da più di 10 anni ormai, era bellissimo, e credo, o meglio ho creduto, di essermene innamorato per questo. Sottolineo che lui era ed è tuttora molto meglio di me! Adesso, anche se comunque è bello, è meno bello di prima, e capisco che forse la bellezza è stata solo la prima spinta verso di lui, una spinta che adesso si è affievolita, ma gli voglio bene lo stesso, forse in un altro modo, ma gli voglio bene, perché è un uomo vero, voglio dire un adulto, uno che ti prende sul serio, che non recita e non si atteggia, uno che non ti abbandona, non ti promette la luna, non parla d’amore ma non sparisce. Gli anni passano e lui c’è sempre. Ha bisogno della sua libertà ma tu sai che nella sua vita hai un posto e che quello rimarrà un punto fermo. Con lui ho capito che cosa vuol dire reciprocità, con altre persone non avevo mai provato niente di simile. Lui da te non si difende, capisci che si fida di te e poi tra noi c’è anche sesso, apparentemente soprattutto sesso, ma alla base del nostro rapporto c’è rispetto e stima reciproca, da lui non posso aspettarmi nulla di male. Lo ammiro per la sua dignità e il suo equilibrio. Non lo mitizzo ma gli voglio bene e mi sento corrisposto. Quando viene a trovarmi mi sento in agitazione, cerco di accoglierlo al meglio, di fargli capire che è importante e che sono felice di vederlo. Ha dei difetti, certo, ma se ne rende conto e poi non mi fa pesare i miei. Ha una cosa che apprezzo moltissimo: non alza mai la voce, se mai sta un po’ troppo zitto, ma non lo fa per fare rimarcare il suo silenzio ma soprattutto per lasciarmi spazio. Non mi dà sempre ragione, ma mi ascolta e qualche volta accetta la mia tesi e cambia parere, altre volte resta sulle sue posizioni, però non ha mai difeso cose assurde, se lui dice una cosa posso stare certo che un senso c’è, anche se io magari non lo capisco. Gli piace sentirsi in un ambiente tranquillo, gli piace essere stimato ma tende spesso a sottovalutarsi. Non è mai stato opportunista e non ama gli opportunisti, non è l’uomo dai cento amici, di amici ne ha pochi ma veri. Ha bisogno della sua libertà, non accetta regole che in qualche modo la possano limitare, rispetta il suo prossimo anche quando non ne condivide le scelte, pensa che in chiunque ci sia almeno un po’ di buono. Nella mia vita ho avuto diversi ragazzi, non ho mai avuto brutte esperienze con nessuno, ma erano cose diverse, Fabio è il mio modello di uomo ideale e non si è smentito in diversi anni. Non scende a compromessi, dice pane al pane e vino al vino, ma ha una cosa bellissima che mi ha sempre affascinato, ha due occhi bellissimi che è come se parlassero, per capire come sta basta guardarlo negli occhi. Nel nostro rapporto non c’è nulla di travolgente, se mai qualcosa di travolgente c’è stato all’inizio, non saprei dire se è amore il nostro, probabilmente no, o almeno non lo è nel modo tradizionale, manca la costanza di una convivenza, manca l’esclusività, spesso i punti di vista sono diversi e mi accorgo che della medesima cosa cogliamo aspetti diversi, ma tra noi c’è un volersi bene, un rispettarsi, un reciproco considerarsi persone positive, forse queste cose hanno a che vedere più con l’amicizia che con l’amore. Quando stiamo insieme stiamo bene, quando ci lasciamo non c’è l’ansia di rivedersi presto, ma quando ci si rivede non è mai un fatto banale. Tra noi non c’è nulla di scontato né di abitudinario. Non so che cosa lui sogna veramente, in certi momenti mi sento lontano da lui, è successo tante volte, ma ogni volta so che questa sensazione passerà e soprattutto so che anche lui, a modo suo, mi vuole bene. Voglio dire che lo posso sentire lontano io, ma che realmente lui per me c’è. Non c’è niente che io possa disiderare da parte sua, che non sia già pienamente reale tra noi, e parlo prima di tutto del sesso che, tra noi, è una cosa assolutamente spontanea e, onestamente, molto importante, non è tutto, certo, ma è un modo di volersi bene, ormai non ci sono più problemi, ciascuno conosce perfettamente i desideri e i limiti dell’altro e i fraintendimenti sono rarissimi, e quando ci sono, sono comunque minimi e si superano senza problemi. Nel tempo è cresciuta anche la dimensione affettiva che si vede anche e soprattutto dopo il sesso, quando il nostro comportamento è assolutamente sciolto, come se il sesso fosse solo una parte di un pomeriggio o di una serata passata insieme, e in realtà è proprio così. Ho capito in questi giorni che devo tenere sempre in dispensa qualcosa da mangiare, intendo cose come dolci e gelati e qualche lattina di bibite di vario tipo, perché penso non gli dispiacerebbe mangiare qualcosa con me, dopo il sesso. Adesso mi permette e addirittura mi chiede si accompagnarlo a fare due passi, cosa che prima non accadeva e si ferma a parlare con me di cose di lavoro. Io penso che si stia rendendo conto che si può fidare di me, che rispetterò sempre e comunque la sua privacy, che non farò domande e, soprattutto, che per lui ci sarò sempre. Certe volte mi chiedo come ha fatto uno come lui a voler costruire un rapporto con me, o anche con me, perché penso che avrebbe potuto trovare cento volte di meglio, ma lui ha voluto far nascere il nostro rapporto e lo ha coltivato negli anni. Prima eravamo giovani entrambi, lui un po’ più di me, e forse l’idea di sperimentare un po’ di sesso poteva essere una molla sufficiente a spiegare tutto, ma poi, col tempo, il nostro rapporto è cambiato perché siamo cresciuti entrambi e siamo diventati uomini. Il rapporto tra noi è solido, è andato incontro in passato ad alti e bassi, più temuti e ingigantiti che reali, ma non è mai andato in crisi. Siamo sempre stati convinti che tra noi ci fosse un legame sostanzialmente indistruttibile. Non credo che riuscirei mai a costruire un rapporto simile con un altro ragazzo, con lui mi sento come con me stesso, lui mi capisce. Certe volte ci creiamo reciprocamente dei complessi, ma mai pensando che l’altro ci rimproveri qualcosa, pensando invece di non essere all’altezza del nostro compagno, questi complessi certe volte sono assolutamente speculari e quando ce li confessiamo a vicenda ci accorgiamo di avere paura delle ombre e che non abbiamo assolutamente niente da temere. Quando viene da me non mi avvisa mai con grande anticipo perché mi dice che altrimenti mi metto in complimenti. Lui sa benissimo che, salvo situazioni di lavoro immodificabili, farei di tutto per stare un pomeriggio con lui, che non gli direi mai di no, perché quando lui c’è io mi sento felice.

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