RAGAZZI GAY CHE NON SI CAPISCONO

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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progettogayforum
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RAGAZZI GAY CHE NON SI CAPISCONO

Messaggio da progettogayforum » lunedì 8 gennaio 2024, 22:02

La mia vita fino a 35 anni è stata dominata dall’idea di trovarmi un compagno, ci ho provato solo un paio di volte, quando mi sembrava che fosse proprio il ragazzo adatto a me, o meglio quello che mi piaceva di più, un po’ è durata, in entrambi i casi, poi, sono subentrate mille altre cose sia da parte loro che da parte mia ed è finito tutto, senza cocci e senza strilli, con uno ho provato a ricucire ma mi sono reso conto che aveva in mente altre persone e che di me aveva una pessima opinione, in pratica mi vedeva come un peso e cercava di liberarsi di me, anche se io non lo cercavo e lui mi rimproverava proprio del fatto che non lo cercavo. Con l’altro è svanito tutto da sé, senza troppi discorsi e non ho nemmeno saputo che fine ha fatto. Adesso basta, voglio dormire molto, voglio riposare perché il lavoro mi stressa, mi piace, ma anche quello è pieno di cose assurde, di capi che ti promettono la luna, ti fanno fare un sacco di lavoro e poi non ti dicono nemmeno grazie perché pensano che a loro tutto è dovuto. Mio padre e mia madre sono ormai irrecuperabili, sono vecchi e mi dicono che mi devo sistemare, cioè che secondo loro mi devo sposare, se no, dopo, resterò solo. Con loro il dialogo è ancora a questi livelli. Ci vediamo pochissimo, quello che pensano di me non mi interessa, io vivo per conto mio da quasi dieci anni. All’inizio è stata durissima, adesso molto meno e non scambierei la mia autonomia per tutto l’oro del mondo. Attualmente ho un problema, ho un amico che si sta affezionando troppo a me ma, brutalmente, a me non piace, è un bravo ragazzo, ma non mi piace e non ci posso fare niente, non ho la faccia di trattarlo male e di allontanarlo drasticamente, e quindi la nostra pseudo relazione va avanti, lui che si illude e io che non so come fare a liberarmene. Spero sempre che capisca, ma lui interpreta ogni mio gesto, non dico affettuoso, perché me ne guardo bene, ma anche solo non maleducato nei suoi confronti, come una dichiarazione d’amore. Io non lo chiamo mai e certe volte quando mi chiama non rispondo, ma lui insiste e mi richiama magari due o tre volte e alla fine gli rispondo. In un certo senso mi fa pena, ed è un paradosso perché è un ragazzo veramente bello che a tanti ragazzi piace eccome, ma lui quelli non li vuole, lui si è fissato che vuole me. Io prima un pensierino, ma proprio minimo, ce l’avevo fatto, ma poi no! Non è quello che voglio, ma non voglio fargli male, vorrei che capisse da sé o meglio che gli pigliasse la fissa per un altro, così io potrei rassicurarlo e augurargli di cuore tanta felicità (e lo direi sinceramente) per la sua storia con quell’altro ragazzo. Adesso che non vado più cercando ragazzi, mi si appiccicano addosso come le mosche ai cavalli, prima quando li cercavo non ne trovavo mai uno disponibile. Quando vedo film gay parlano sempre di una coppia gay contro tutto e tutti. Hanno il mondo contro ma se la cavano, se il film finisce bene, oppure va a finire in tragedia, se il film finisce male, ma il problema è sempre all’esterno della coppia gay, queste però sono favole, oggi il mondo esterno è un pericolo molto relativo, specialmente in Europa, e il problema è interno alla coppia, non è colpa di nessuno, è solo l’incompatibilità, il fatto che ciascuno ha il suo mondo e anche in coppia si vive sostanzialmente soli. Con certi ragazzi pensi che potresti andare d’accordo ma poi nascono discussioni e prese di posizione ostili su questioni veramente assurde e ti rendi conto che non conti assolutamente niente per nessuno. Sarà forse che i gay sono stressati perché viviamo in una società di me.da e allora pensano solo a se stessi e a difendersi, o semplicemente parliamo lingue diverse pure se siamo gay e siamo tutti sulla stessa barca. Certe volte ho percepito una specie di odio da parte di ragazzi per i quali avrei fatto qualunque cosa e non sono proprio riuscito a capire da dove arrivasse quell’odio, o almeno quell’aggressività, non l’ho capito proprio. Non capisco poi l’aggressione, l’alzare la voce, se ti sei stufato o semplicemente non ti sta più bene, la porta sai dove sta e te ne puoi andare quando vuoi. A parlare seriamente non ci si riesce mai, tutto finisce in toni alti e porte sbattute per marcare il territorio. Poi comincia la ricerca delle colpe e si fanno i discorsi pseudo-giuridici, si presenta il conto ostentando sacro furore contro l’imbecille, lo stronzo o il pezzo di ma.da sul quale si scaricano tutte le colpe. Il tuo ex diventa freddo, calcolatore, psicopatico fissato, opportunista, ma anche lagnoso e smidollato, una vera nullità. Bisognerebbe essere tutti più tranquilli, meno aggressivi, meno pronti a rispondere a qualsiasi cosa che ci paia anche un minimo accenno di aggressività da parte di altri. Un ragazzo mi piace immaginarlo, questo sì, ma senza illudermi che quel ragazzo esista. Adesso quando mi avvicino a un ragazzo, anche a un bel ragazzo, di quelli che mi colpivano tanto, resto indifferente, prima cercavo un contatto, un minimo di dialogo, per me era importante, ma adesso, se qualcuno si fa avanti, cerco subito di ricreare una distanza tra noi. Non è raro che un gesto affettuoso venga considerato aggressivo, se quel gesto ti viene da uno che non ti interessa. Noto quanto sono labili i propositi umani, quanto facilmente i sentimenti mutano non solo di quantità ma proprio di segno. Se l’amore, o qualcosa che gli somiglia, si può trasformare in odio così facilmente, forse è meglio evitare di farsi trasportare dai sentimenti, perché alla lunga il danno è maggiore del beneficio. Vado a dormire, Project, perché stanotte ho lavorato e pure stamattina e sono letteralmente distrutto.

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