PAROLE E FATTI NELLA COPPIA GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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progettogayforum
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PAROLE E FATTI NELLA COPPIA GAY

Messaggio da progettogayforum » martedì 19 marzo 2024, 11:41

Caro Project,
non sono Più un ragazzo da tanto tempo, ho 36 anni e il mio amico speciale, per chiamalo così, ne ha uno meno di me. Stiamo insieme da anni, in modo molto elastico, con la massima libertà reciproca, è una specie di strana amicizia con un po’ di sesso quando capita, ma capita abbastanza di rado, per il resto ci sentiamo anche abbastanza di rado, ma non abbiamo mai perso i contatti. Tutti e due svalutiamo a parole (certe volte anche con parole grosse) la nostra strana relazione, ma se si va avanti così da anni un senso ci dovrà pure essere da tutte e due le parti, altrimenti ci saremmo dimenticati rapidamente uno dell’altro. Le note più comuni del nostro rapporto sono quelle che io chiamo ”rese dei conti”, quando cioè ce ne diciamo di tutti i colori e “garbatamente” ci mandiamo reciprocamente a quel paese, slavo poi risentirci a distanza di qualche ora come se nulla fosse successo. Non sono geloso delle sue scappatelle, ormai ci sono abituato, è una cosa che ormai do per scontata. Prima pensavo che una di quelle scappatelle potesse portamelo via, ma non è mai successo. Lui a modo suo è fedele, non nel sesso, ma nel non sparire. Devo dire che entrambi abbiamo una notevole capacità di resistenza alle aggressioni e abbiamo imparato a non dare troppo peso alle rese dei conti, che sono periodiche e frequenti, ma alla fine non cambiano nulla. Tra noi abbiamo un rapporto molto diretto, non c’è stata mai recitazione. Quando litighiamo, ci sfoghiamo, scarichiamo uno sull’altro le frustrazioni della giornata, è un aggredirsi rituale, a parole, solo a parole, ovviamente, e a parole ci siamo detti tantissime volte che faremmo bene a non sentirci più e bla bla bla, ma poi non solo non mettiamo un punto alla nostra relazione ma continuiamo a inviarci segnali reciproci di interesse e anche di affetto, ma in modo minimale, una parola al massimo, come le briciole di pane di Pollicino, ci sono pure delle regole non scritte: niente punti esclamativi, niente maiuscole, una parola o al massimo due. Rispondere ma non subito, che manifesterebbe un interesse troppo dichiarato. Messaggi di una sola parola, o addirittura di una sola sillaba, niente emoticon, ma quei messaggi ci sono, non sono mai venuti meno, in anni e anni. Certe volte penso che lui sia proprio fuori di testa e lui d’altra parte lo pensa di me, almeno nei frequenti momenti di chiarimento. Nei momenti, diciamo così, normali, lo pensa molto meno e sa che almeno tra noi si parla chiaro, spesso non ci si capisce ma si parla chiaro. Lui ha un pregio, non è suscettibile, non se la prende, non è distruttivo, lascia correre e soprattutto tende a conservare il nostro rapporto. Però ha pure un difetto che proprio non sopporto: è insistente, fa di tutto per farmi suo complice anche quando non ne ho proprio nessuna voglia, ma lui non si arrende e insiste una volta, due e tre e poi lo mando a quel paese. E allora imbarazzo, broncio, disagio e frustrazione per qualche ora, poi è tutto dimenticato. Certe volte mi chiedo perché mi sono fissato con lui e mi dico che è così perché lui è bello, e veramente lo è. Quello che non capisco è perché lui si è fissato con me, che al massimo sono normale, ma pure meno. Non ha spocchia, è onesto, dice anche brutalmente quello che pensa, non fa mai cose per calcolo ma solo d’istinto. Non lo sento da due giorni e già mi manca, sto aspettando il suo messaggio di una sola parola e so che arriverà e che è solo questione di tempo. Una cosa non mi piace di lui, se una cosa non la vuole fare non la fa mai per compiacere me (forse per compiacere un altro la farebbe). Gli ho proposto tante volte di andare una giornata insieme al lago d’Iseo, che è un posto bellissimo, ma mi ha risposto: “E che ci andiamo a fare?” E poi ha detto no. Ho provato a insistere ma non è servito a nulla. Non ti fa contento per farti contento, dice che dobbiamo fare insieme le cose che stanno bene a tutti e due ma che non dobbiamo adattarci l’uno all’altro. Potrebbe anche avere ragione, comunque io, prendendolo in contropiede, non sono mai andato allo stadio con lui e poi lui ci va coi suoi amici coi quali io non voglio avere niente a che vedere. Bravissimi ragazzi, per carità, ma quelli sono amici suoi ma non miei! In fondo anche lui è un bravo ragazzo e magari a metà e in condominio con altri, è pure parte della mia vita, non ci siamo scelti valutando le cose razionalmente, è stata una cosa istintiva e penso che sia stata la scelta giusta nonostante tutto.

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