SIGNIFICATO DEL SESSO NELLE COPPIE GAY DEBOLI

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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SIGNIFICATO DEL SESSO NELLE COPPIE GAY DEBOLI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 15 aprile 2024, 12:35

Ciao Project,
l’idea di scriverti mi è venuta leggendo il forum, perché ci ho trovato parecchie cose che mi fanno pensare a quello che sto passando adesso. Ho 36 anni, ho un lavoro dignitoso, rognoso ma non troppo stressante, in una città diversa da quella dove vivono i miei genitori, che non sono ancora veramente vecchi, ho qualche amico e qualche collega di lavoro simpatico, ma niente di più, e ho ritrovato qui un amico storico dei tempi dell’università, uno che frequentavo anni fa, lui è un amico anche in un altro senso, già ai tempi dell’università un po’ di sesso tra noi c’era, ma senza impegno, quando capitava e se capitava. Lui va a momenti, qualche volta lo sposerei di corsa, qualche altra volta penso che farei bene a tenerlo lontano perché è irritante e mi risponde cose cattive e aggressive che non mi piacciono per niente, ma poi passa, e cambia atteggiamento. Nei momenti buoni ti accorgi che ti cerca e che in fondo ti stima. Insomma da quando l’ho rivisto sto di nuovo sulle montagne russe. Prima, bene o male, avevo archiviato l’idea di trovarmi un ragazzo, e in un certo senso stavo anche bene così, niente app e niente ricerca di contatti. Comunque adesso c’è lui, che però non è il mio ragazzo e mi piace solo a metà, cioè, a parte le oscillazioni di carattere, mi piace molto fisicamente, perché è proprio il tipo di ragazzo che mi ha sempre attirato e dimostra pure dieci anni meno di quelli che ha. È incostante e di umore molto variabile. Mi chiama nei momenti più incredibili, cioè quando sto in macchina o la mattina in orario di lavoro, quando ci sono in giro i miei capi e proprio non posso rispondere, certe volte gli mando un sms per dirgli che non gli posso rispondere e lui si arrabbia. Appena esco dal lavoro lo chiamo e lui nemmeno mi risponde. Ma non sempre, dipende da come gli gira, perché certe volte mi viene a trovare quando meno me lo aspetto (forse anche per capire se vedo altri ragazzi) e siccome non trova nessuno si sente importante e coccolato e questo gli piace molto, allora il sesso è proprio bellissimo e liberatorio, ma dopo possono arrivare anche malumori pesanti. Non devo dirgli che avere fatto sesso con lui è stato bellissimo perché lo prende come un tentativo di imporgli dei vincoli. Lui ha un suo giro di amici (pochi) coi quali ha un rapporto simile a quello che ha con me, sesso compreso, lo so perché qualche volta ha fatto qualche accenno a cose del genere. Un po’ a stare con lui ho paura delle malattie, ma ci limitiamo a comportamenti a rischio proprio minimo, prima lui cercava di andare oltre, adesso ogni tanto me lo chiede ancora ma siccome la risposta è netta non insiste, cosa che invece prima faceva eccome. Diciamo che per me tutto questo potrebbe pure andare bene. Il problema è che non va bene per lui. Quando riusciamo anche a parlare un po’ lui dice chiaramente che non è contento della vita che fa, che coi ragazzi che gli piacciono veramente non riesce a creare un feeling analogo a quello che si è creato con me. Mi dice: “Io non ti desidero, ma con te ci sto bene, certi ragazzi invece li desidero moltissimo ma con loro non riesco a stare bene.” In un certo senso ottiene facilmente quello che non è esattamente quello che vorrebbe ma non arriva a conquistarsi quello che desidera di più, e questo è indubbiamente frustrante. Il rapporto che ha con me è il classico rapporto mezzo-mezzo che però esiste mentre quello col principe azzurro, che sarebbe sublime, non esiste affatto. La seconda cosa che lo mette KO è l’età, ha un anno meno di me, è bello come il sole, è attentissimo a conservarsi in forma, dimostra molti meno anni di quelli che ha, ma si sente vecchio, sente che la prima giovinezza è passata, il che comunque è vero, ma io che dovrei dire, con occhiali, pochi capelli, e pancia tutt’altro che piatta? Forse in certi giorni mi chiama perché non ha niente di meglio da fare, però non penso che sia solo questo, lui di me si fida, mi tratta un po’ come un imbecillotto ma sono soprattutto atteggiamenti, è abituato a fare così. Ha i suoi difetti, ma non ha solo difetti, cerca di capirti e vorrebbe essere capito, si arrabbia, o meglio ci resta deluso, quando gli rispondo cose banali che lui avverte come banalità inutili, cioè semplici riempitivi tipici di quando uno non sa che dire, però, per me, capire veramente che cosa vorrebbe da me è difficile, mi accorgo di deluderlo e onestamente mi dispiace, poi penso che lui, in effetti, ha in mente altri ragazzi e il centro del suo mondo vero sono proprio quei ragazzi, e allora tendo ad allontanarmi da lui, un po’ per lasciarlo veramente libero di seguire la sua strada e un po’ per non sentirmi relegato ad un ruolo secondario. Mi sono chiesto se riuscirei io a convivere con lui e onestamente penso che per me sarebbe molto difficile, sia io che lui siamo abituati alla libertà, a volerci bene a modo nostro, ma senza vincoli. Francamente nella improbabilissima ipotesi che mi chiedesse di vivere insieme, gli direi di no, anche se, oggi come oggi, non vorrei neppure che il nostro rapporto, con tutte le sue limitazioni, finisse, perché non è una cosa banale né per lui né per me e in fondo è cominciato tanti anni fa e, nonostante una lunga pausa, ancora c’è. Certe serate di sesso non sono solo serate di sesso, perché anche lui ci sta bene, magari poi se ne pente, ma sul momento c’è eccome. Io non sono e non sarò mai il ragazzo dei suoi sogni ma ci capiamo e ci rispettiamo nonostante un’apparente aggressività verbale. Siamo cresciuti insieme, abbiamo avuto le prime esperienze sessuali insieme, lui per me non è uno qualunque, non voglio cambiarlo o trasformarlo in quello che non è, lo sento affine a me sotto tanti punti di vista e mi sento anche importante per lui, o meglio sento che per lui la mia presenza vale qualcosa, magari solo fino a un certo punto, ma vale veramente qualcosa. Non so se le storie da favola esistono, lui esiste, esiste veramente. È amore questo? Ma serve a qualcosa chiederselo? Mi sembra di fare l’apologia della mezza misura e forse è così, poi penso che se il nostro rapporto dovesse finire perché alla fine lui riesce a trovare il ragazzo dei suoi sogni, alla fine sarei contento anche io, sia per lui che per me, non penso che ci resterei male, però adesso il nostro rapporto esiste, non mi illudo che possa essere per la vita, ma adesso esiste e non vedo perché lo dovrei gettare via. Che ne pensi, Project?

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Re: SIGNIFICATO DEL SESSO NELLE COPPIE GAY DEBOLI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 15 aprile 2024, 20:15

Direi che una coppia dovrebbe sempre essere considerata insieme alle attese che i due partner proiettano su di essa. Una coppia come quella tua e del tuo amico sembra una coppia debole ma lo sarebbe realmente solo in relazione ad un insieme di aspettative sproporzionate rispetto alla struttura della relazione stessa. Intendo dire che se voi proiettaste sulla vostra relazione delle aspettative spropositate, la vostra relazione vi apparirebbe debole, ma in una situazione come quella che hai descritto, restando cioè su toni bassi, il rischio che la relazione sia deludente o vada in pezzi per eccesso di pressione, è decisamente remoto. In genere si tende a confondere la debolezza di una relazione con l’assenza di struttura standard: una relazione appare debole quando manca una sanzione giuridica, quando non c’è convivenza, quando non è pubblicamente riconosciuta e soprattutto quando non è monogamica, come se una relazione quasi matrimoniale sanzionata da un patto di unione civile celebrato davanti al Sindaco, alla presenza delle famiglie di origine, nella quale si dà per scontato la fedeltà monogamica di tipo matrimoniale, fosse di per sé più forte di una relazione assolutamente privata e libera al punto da non prevedere neppure un patto di fedeltà. In realtà si tende a blindare una relazione con puntelli legali, con la pubblicità e con la benedizione delle famiglie proprio al fine di garantirsi il rispetto di un patto di fedeltà che, senza formalizzazione forte, apparirebbe molto meno vincolante. Ma un legame forte, nel senso di assistito da molte garanzie formali è anche molto fragile, proprio perché non è elastico. Una relazione come la vostra, è leggera, cioè poco blindata da vincoli formali, ma regge nonostante tutto, anzi probabilmente regge proprio perché non c’è alcuna pretesa di blindarla con vincoli formali. Se tu avessi manifestato reazioni di disagio o di disappunto per l’evidente impossibilità di costruire una relazione nel senso classico e formale del termine, allora avrei avuto qualche perplessità, ma da quello che scrivi sei disposto anche ad accettare la relazione come meramente temporanea perché non vuoi perdere quel ragazzo. Non so se questo è amore, ma certo ci somiglia molto.

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