SESSO GAY E ASSENZA

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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SESSO GAY E ASSENZA

Messaggio da progettogayforum » venerdì 17 novembre 2023, 18:35

Caro Project,
mi sono trovato per caso in questi giorni a riflettere sul desiderio sessuale gay, ovviamente sul mio desiderio sessuale, in rapporto all’astinenza, non all’astinenza voluta, che non riuscirei proprio a concepire, ma all’astinenza di fatto, per cause esterne che non si possono che accettare. Ho 35 anni e un compagno coetaneo, col quale sto da 15 anni. Ci vogliamo bene, la sostanza è questa, alti e bassi ce ne sono ma la cosa funziona, non lo posso negare. Nel rapporto col mio ragazzo ho notato che, quando lui sta in Italia e nella mia città, di sesso ne facciamo parecchio e prima o poi mi comincia sembrare una cosa qualunque, pure se gradevole, che si può fare, ma che non è poi niente di magico e di straordinario, quando lui invece se ne va all’estero, e ci deve andare per forza per ragioni di lavoro, piano piano, giorno dopo giorno, il contatto sessuale con lui mi manca sempre di più. Sarà pure normale, ma è il segno che anche il sesso risente della variazione dei ritmi di vita e cioè che, in pratica, dei fattori esterni influiscono direttamente e pesantemente su una sfera intima come il sesso. Il desiderio sessuale, almeno per la mia esperienza, può trovare una soddisfazione vera solo in situazioni piuttosto rare e sostanzialmente impreviste in cui la consonanza col proprio partner è molto forte, questi momenti non si programmano, capitano quando capitano, tanto che il tentativo di programmare il sesso lo riduce molto spesso ad una cosa qualunque. Io amo il mio compagno, gli voglio bene e in questo il sesso ha un ruolo estremamente importante, con lui il livello di intimità è tale che con lui faccio, in modo assolutamente spontaneo, cose che non mi sognerei mai di mettere in pratica, e probabilmente non mi passerebbero nemmeno per la mente se stessi con un altro, nemmeno in condizioni favorevolissime. Il sesso, sempre stando alla mia esperienza, scioglie i comportamenti a livello fisico ma non scioglie affatto i discorsi. È proprio un linguaggio diverso, il linguaggio del corpo, del contatto fisico, della gradevolezza fisica, del calore, dell’odore, della carezza, del bacio e del sesso propriamente detto. Ho letto qui sul forum che il sesso vero, quello coinvolgente si fa in silenzio, e condivido questa affermazione al 100%, sesso e discorsi non vanno d’accordo. Io riesco a dire al mio partner che gli voglio bene solo quando non facciamo sesso, quando lo facciamo parla il corpo e le parole suonano stonate. Anche se qualche volta (di rado) ho detto al mio ragazzo che gli volevo bene, non gli ho mai fatto la dichiarazione d’amore in pompa magna, perché si sarebbe spaventato, lui si è limitato a parlare di interesse sessuale verso di me sottolineando che non era innamorato di me, ma le parole dicevano una cosa e il corpo ne diceva un’altra e lui se ne rendeva conto. Il desiderio di riaverlo qui con me è forte, gli mando sms che non cadono mai nel nulla, lui, quando risponde fa qualche prudente ma evidente allusione anche sessuale, ma sempre con linguaggio contenuto, non fa mai battute stupide su queste cose, le prende sul serio, per lui non sono oggetto di barzelletta, però se paragono i suoi discorsi frenati con i suoi comportamenti sfrenati, beh, la differenza ce la trovo eccome e lì è evidente che il linguaggio del corpo è molto più diretto e comunicativo di quello delle parole. Lui a parole si dà un tono, è spontaneo, certo, ma fino a un certo punto, ha un codice comunicativo verbale cui è abituato, e non si smentisce, mentre quando parla il corpo i limiti cadono e ti rendi conto che la comunicazione è molto più diretta ed efficace, ma il linguaggio del corpo non solo vuole il silenzio, ma è intraducibile in discorso proprio perché è fortemente fisico, è per questo che quando lo vedo preso dal sesso provo pure io sensazioni intensissime e mi sciolgo, cioè metto da parte tutte le riserve e tutti i limiti. Attraverso il sesso capisci anche i momenti neri del tuo compagno, perché fare sesso giocando e farlo nei momenti neri è diversissimo. Fare sesso nei momenti di disfatta e di depressione significa cercare un conforto, una presenza, un’attenzione, una coccola, anche solo una carezza di empatia, e tutto questo consola e tranquillizza. Qualche complicazione c’è anche nel sesso, perché se i momenti di entusiasmo suoi e miei non si incontrano comincia il retro-pensiero, cominciano le incomprensioni perché non si è più sintonizzati e si sta su lunghezze d’onda diverse. Tra il nostro modo di vivere il sesso oggi e quello di quindici anni fa avverto una differenza sostanziale, allora c’era molta più tendenza a giocare, a scherzare, a dire cretinate, forse più complicità, oggi c’è più consapevolezza, più tenerezza, e la dimensione giocosa mi manca. A lui non lo dico, perché con gli anni ha un po’ cambiato mentalità e potrebbe prenderla come un rimprovero, però se ci fosse anche, almeno qualche volta, un po’ di gioco, mi sembrerebbe una cosa forse meno seria ma più divertente. Forse stiamo diventando troppo seri, cioè stiamo diventando vecchi. Non ridere, Project! Adesso il mio compagno è all’estero, ci sentiamo spesso e mi fa piacere, ma mi manca, mi manca proprio la sua presenza fisica, mi manca il suo entusiasmo per il sesso e anche il suo modo di considerare il sesso come il mezzo più immediato e diretto per risolvere tutti i possibili conflitti tra di noi. Lui sa che su di me ha un potere e che i miei momenti grigi svaniscono in fretta se si passa al sesso, perché in quelle situazioni il sesso è come dire: “forse ti dovrei prendere a pugni, ma abbiamo di meglio da fare!”
Questa mail (l’ho riletta) e non è un granché, ma te la mando lo stesso, fanne quello che vuoi.

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