Se sono ancora umano

[progettogayforum]

L'immediatezza e la forza di questa poesia fanno provare al lettore la sensazione di un'esperienza umana profonda e sofferente, che non ha bisogno retorica. Le parole sono essenziali e universali insieme, come i contenuti che accomunano al di là delle differenze. Cercherò di aggiungere al più presto le tue ultime poesie alla raccolta in volume pubblicata nella Biblioteca di Progetto Gay. Sono orgoglioso di poter fare questo lavoro per una persona come Holden, che considero un maestro di umanità. Grazie di essere qui!

[progettogayforum]

La raccolta di poesie di holden78 è stata aggiornata alla data del 17 Gennaio 2024, il volume è scaricabile (ovviamente a titolo gratuito e senza alcuna formalità) dalla Home del Forum, sezione "Biblioteca di Progetto Gay". Buona lettura!

[holden78]

Grazie a te



La parola
maschio
si insinua
dentro
la mia mente
agitata
Non sono
un maschio
per il sentire
degli altri
Non sono
maschio
perchè
mi commuovo
dinanzi
l'amore
Non sono
maschio
perchè
non uso
i pugni
per prendere
ciò che voglio
Non sono
maschio
perchè
non ho paura
di mostrare
la mia
debolezza
La parola
maschio
si fa strada
dentro
la mia mente
agitata
Non so
se sono
il "maschio"
di cui tutti
sono in
cerca,
so di certo
che non
rinuncerò
a me stesso
per recitare
in una commedia

[Davide94]

Molto bella Holden. Chiara e diretta.

Mi ha fatto immediatamente venire in mente una frase letta poco tempo fa in un romanzo, Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli:
"Esse' uomini non vuol dire scala' le montagne, ma ave' la consapevolezza che ogni gesto ha un valore, nel bene come nel male."

Un altro modo di dire quello che qui dici anche tu. E infatti si usa la parola "uomini" anziché "maschi": conviene provare a essere uomini (o donne, fa lo stesso) dando valore alle cose che si fanno e alle parole che si dicono, più che cercando di conformarsi a un'estetica di presunta virilità fatta di insensibilità, aggressività e forza esibita, che in realtà ha ben poco di "maschio".

[progettogayforum]

Holden, leggo le prime parole, vado avanti, mi aspetto una conclusione significativa e arriva in lampo:

"so di certo
che non
rinuncerò
a me stesso
per recitare
in una commedia"

La dignità non sta mai nel recitare una commedia ma nell'essere sé stessi e nel rispetto e nell'attenzione verso il prossimo! Siamo cresciuti immersi in una marea di preconcetti che ci hanno condizionato e abbiamo faticato per metterli da parte. Quello che abbiamo conquistato è la nostra identità e nessuno potrà portarcela via. Holden sei un maestro di umanità! Leggo e mi sento orgoglioso che tu sia qui!

[holden78]

Grazie di cuore


Mi guardo
allo specchio
per capire
se la mia
immagine
possa
essere
d'ostacolo
all'amore
Ho paura
che la
prima
impressione
allontani
da me
le persone
Vorrei
far parlare
i miei
occhi,
per soccorrere
una bocca
spaventata
dai rifiuti
di un lontano
passato
Vorrei
che i miei
occhi
urlassero
che solo
l'amore
ci può
restituire
un'umanità
calpestata
Vorrei che
le mie lacrime
spezzassero
l'incantesimo
che mi tiene
prigioniero
di una immagine
E mostrare
al mondo
un "ragazzino"
spaventato
che crede
di non meritare
d'essere
amato

[Davide94]

Cavolo... penso che tanti abbiano provato o provino qualcosa di simile a quello che descrivi qui. Sono pensieri e sensazioni che credo di conoscere anch'io, e li hai descritti in maniera molto precisa.

[progettogayforum]

Holden non si smentisce, la sua poesia ha la forza della verità, per questo colpisce al cuore.

[holden78]

Orfano
d'amore
mi muovo
in un
mondo
che non
comprendo.
Si fa spazio
nella mente
una balbettante
preghiera
in cerca
della
carezza
di un padre.
Non ho
mai detto
ti voglio
bene
a Dio,
me ne
accorgo
solo
ora.
Ho speso
gran
parte
della vita
a mendicare
amore
ma lungo
il cammino
ho sigillato
dentro
la mia
rabbia
l'amore
che
provavo
per gli
altri.
Credo
di aver
voluto
bene
solo
a
me
stesso.

[progettogayforum]

Le poesie di Holden non cedono ad alcuna retorica e non travestono i sentimenti. Si parte dall’analisi di un bisogno “Ho speso gran parte della vita a mendicare amore”, si prende atto che questa ricerca non ha portato frutto e quasi ci si sente responsabili di questo: “ma lungo il cammino ho sigillato dentro la mia rabbia l'amore che provavo per gli altri.” Noto che si parla di altri, al plurale, come se l’amore potesse realmente essere rivolto cristianamente verso tutti indistintamente. La conclusione “Credo di aver voluto bene solo a me stesso.” suona quasi come un’ammissione di colpa. Io penso che gli eventi della vita siano sostanzialmente casuali e che il concetto di colpa sia solo una conseguenza dell’idea che i comportamenti, le scelte e i sentimenti propri e quelli altrui possano cambiare radicalmente la catena degli eventi. Vorrei dare alla parola amore un valore assoluto ma penso (perché non sono sicuro nemmeno di questo) che sia solo una parola, intorno alla quale si è costruito un mito consolatorio, all’apparenza ampiamente condiviso. Eliminare il concetto di colpa significa assolvere gli altri e contemporaneamente assolvere se stessi. È una semplificazione radicale e forse astratta e ingenua ma è in fondo solo un modo, uno tra i tanti modi possibili, di vedere le cose, anche se al momento mi sembra realistico proprio perché mi sembra il mio.