Voglio imparare ad accettarmi

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Alyosha
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da Alyosha » venerdì 29 luglio 2011, 21:15

Si ci può stare... Mi paice pure come definizione: "l'approccio commercialista all'omosessualità" :mrgreen: .

Machilosa
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da Machilosa » sabato 30 luglio 2011, 1:54

Ah, insomma, avete proprio ragione. Perchè il metodo scientifico m'ha plagiato così a fondo la mente?!? Che disgrazia!
Che sarà, sarà!
Passo numero 1.: lasciare la mia ragazza; la serata è stata decisamente deprimente: il mio amore fittizio per lei s'è dileguato senza lasciare traccia; il desiderio d'essere altrove con qualcun altro m'ha accompagnato in ogni istante; l'eccitazione sessuale m'è stata lontana come il diavolo dall'acqua santa.
Passo numero 2.: nessun passo. Capiti quel che vuole!

A modo tuo ti spieghi pure tu, Boy-com, solo devo rileggere i tuoi commenti almeno tre volte prima d'afferrare il concetto! ;)
Ma il materiale è di solito molto valido!
Spero che qualcuno tragga aiuto/giovamento dal leggersi la mia storia; a me ha fatto così bene venire a sapere che non ero un alieno piombato in terra, quando ho letto i racconti degli altri!
Comunque il mio è più un occhio clinico, che da commercialista; pro e contro sono in ogni cosa, è innegabile. Per esempio, essere gay ti libera dal terrore di gravidanze indesiderate e raddoppia il volume del tuo guardaroba nel momento della convivenza, se i partner hanno taglie simili. Altri pro mi sfuggono ma se mi concentro ne trovo! :)

barbara
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da barbara » sabato 30 luglio 2011, 8:43

Ciao Machilosa, a me pare che per te essere gay vorrebbe anche dire poter essere te stesso. Seguendo la metafora del commercialista, rinunciarci vorrebbe dire perdere un'eredità che ti spetta di diritto
Se è così, non c'è secondo me un altro "pro" più valido di questo. :)

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riverdog
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da riverdog » sabato 30 luglio 2011, 10:53

Machilosa ha scritto:essere gay ti libera dal terrore di gravidanze indesiderate e raddoppia il volume del tuo guardaroba nel momento della convivenza, se i partner hanno taglie simili
:lol: :lol: :lol:
A questo non ci avevo pensato.... motivo in più per cercare qualcuno con buon gusto nel vestire ;)

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Telemaco
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da Telemaco » sabato 30 luglio 2011, 11:47

Machilosa ha scritto:Comunque il mio è più un occhio clinico, che da commercialista; pro e contro sono in ogni cosa, è innegabile. Per esempio, essere gay ti libera dal terrore di gravidanze indesiderate e raddoppia il volume del tuo guardaroba nel momento della convivenza, se i partner hanno taglie simili. Altri pro mi sfuggono ma se mi concentro ne trovo! :)
Uhum... se hai finito il dopobarba puoi fregarti quello del tuo ragazzo?! :lol:

Ah eccone un altro... niente 5 giorni al mese di odio incondizionato per "motivi tecnici" :roll:
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

Machilosa
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da Machilosa » domenica 31 luglio 2011, 2:23

@ Barbara: essere gay non significa essere sè stessi; accettare di essere gay significa essere sè stessi; anche essere etero significa essere sè stessi, se si è effettivamente etero. I pro a cui mi riferisco io sono quelli inerenti al puro fatto di essere omosessuali, non al fatto di accettare di esserlo. Il dopobarba mi pare un esempio più calzante; io non lo uso, però... acc...! >_<

Passo n°1: compiuto. E' andata meglio del previsto: ha pianto ed ululato, mi sono sentito una cacca fetida. Ha iniziato a tremare come una foglia e non riusciva ad articolare le parole. Ma mi sono spiegato il più sinceramente possibile, senza fare nessun c.o. Solo mi ha fatto ammettere che i sentimenti per una terza persona hanno scatenato la crisi. Ma poi ha detto che spera di non perdermi come amico ed io ho risposto che non voglio perderla per nessuna ragione al mondo, perchè per lei provo comunque grande stima ed affetto e credo che, in fondo, siamo sempre stati solo ottimi amici. Ha ammesso che, a volte, il dubbio è venuto pure a lei.

Sono ancora scosso, ma, mi sembra, contento. Vedremo come evolverà la cosa.
Buonanotte a tutti. In questo momento siete diventati anche voi importanti, per non sentirmi completamente in balia di me stesso.

Alyosha
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da Alyosha » domenica 31 luglio 2011, 10:54

Machilosa un mio caro vecchio amico (molto vecchio), diceva "divieni ciò che sei". Si riferiva al fatto che nessuno di noi sceglie cosa essere (non sceglie neanche di venire al mondo in realtà e quindi "di essere") ma sceglie sempre se assecondare o meno la propria natura, se realizzarla e farla fiorire o lasciare che qualcuno viva la vita al suo posto. Se non scegli te stesso infatti ci sarà sempre qualcun'altro che sceglierà al posto tuo e quello che sceglie potrebbe non piacerti. Questo vale per tutti (figlie che si sposano per accontentare i genitori, ragazzi che fannol un lavoro che odiano ecc. ecc.) ed è una bella sfida non farsi catturare dalle maglie troppo strette della vita comune, di ciò che pare scontato tu debba volere. A tutti noi vengono caricati desideri e aspirazioni, principalmente attraverso i genitori, ma sono infondo i desideri e le aspirazioni di un'intera società e della sua storia. E' sempre difficile "ribellarsi" a ciò che è scontato che tu debba volere ma è la sfida di tutti infondo, in particolre poi dei gay che emergono sempre tra mille difficoltà.
Quello che dice Barbara da questo punto di vista è vero non si tratta di accettare di essere gay o no, ma di accettare di essere se stessi o meno. Io da questo punto di vista non capisco perché hai così fretta di appiccicarti questa etichetta "gay" al collo e andare in giro con quella (un pò come si faceva un tempo con i bambini troppo "viscoli" quando gli si faceva fare il giro delle classi con la scritta asino al collo). Lo fai quasi come fosse una penitenza e una colpa da scontare e di certo non ti è d'aiuto questa cosa. Tieni sempre presente che è della tua natura che si parla, di ciò che sei e vuoi dalla vita, non di quello che gli altri vogliono che tu sia. Poi usi la parola "gay" per comodità, ma è di te che si sta parlando. Insisto sul fatto che hai una visione troppo "commercialista" dell'omosessualità apposta. Quello che vedo è che al momento ti sei attaccata addosso quella ed è normale che tu ci stai male, perché quella visione dell'omosessualità è terrificante ed è il risultato dei secolari pregiudizi etero su di noi. Purtroppo fin troppo spesso succede che un gay non avendo reali punti di riferimento si prende addosso quei pregiudizi e finisce con il confermali. Capire bene cosa è davvero l'omosessualità è la prima cosa da fare per capire meglio se stessi e in questo caso lo strumento migliore è accedere con calma e serenità alle esperienze concrete di altre persone che hanno vissuti simili ai tuoi.

Questa te la dedico:

http://www.youtube.com/watch?v=Q1QDverPGbM

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.


Comunque per adesso riposati, hai già fatto una gran fatica con la tua ragazza, vedrai che non è finita qui e su questa discussione tornerete e ritornerete tante volte ancora. Tieni duro un pò di crisi mistiche le donne innamorate la mettono. Non essere innamorati non è una colpa però e qualunque sia la ragione è anche nel suo interesse allontani da te e ricominciare la sua vita da qualche altra parte. I tempi per digerire questa cosa sono tempi quasi obbligati, ma tieni presente questa cosa tutte le volte che senti di non farcela.
Un abbraccio e buona Domenica
Ultima modifica di Alyosha il domenica 31 luglio 2011, 11:18, modificato 5 volte in totale.

lallo
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da lallo » domenica 31 luglio 2011, 11:10

Ciao Machilosa, grazie per aver condiviso la tua storia. In effetti, non sono intervenuto, ma ho preferito leggere e far tesoro anche io dei consigli che ti hanno dato...e mi sembra che un aiuto concreto siano riusciti a portelo ;) sono contento per te. In effetti, boy-com e telemaco hanno ragione e, anche se è impegnativo e non esattamente una passeggiata, bisognerebbe cercare di entrare nell'ottica che l'omosessualità non è un IL problema vero e proprio della vita (io a volte sono caduto nell'errore di parlarne in tal senso, ma, ora, ho preferito sostiture questo termine);è una condizione che ci appartiene (fino a prova contraria) e che attiene alla sfera sessuale, quindi, certo, ha la sua importanza, però, allo stesso tempo, non è motivo valido per farci sentire alieni e diversi in toto rispetto ad altri, solo perchè sono eterosessuali. Pensarla così, probabilmente, può aiutare a prendersi il proprio tempo, senza sentirsi oppressi dalla percezione (sbagliata) di essere "diversi" e può aiutare a prendere delle decisioni, a riflettere compiutamente sul da farsi. Tutto questo è importante che sia dettato da una certa spontaneità, come dice Telemaco, senza doversi rifare a schematismi eccessivi e impropri della serie "siccome sono omosessuale devo comportarmi così e devo fare questa cosa" (attenzione, sono il primo a dire che non è facile e che serve grande consapevolezza di sè per ragionare in modo così "saggio", però scriverne mi aiuta a convincermene :) ). Ti auguro di andare sempre avanti e di conservare sempre una certa serenità in ogni tappa che raggiungerai; questo forum è fantastico, perchè ci induce a porci delle domande e, sopratutto, ci dà aiuto nel trovare le risposte :)

P.S. belli i pro dell'essere gay!!!! :lol:
La farfalla che volteggia intorno alla lampada finché non muore è più ammirevole della talpa che vive in un buio cunicolo.

Machilosa
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da Machilosa » martedì 2 agosto 2011, 21:23

Etichettarsi è forse un passo necessario per non perdersi; con questo non voglio dire che bisogna scegliersi un personaggio ed interpretarlo fino in fondo, per avere vita più facile; non voglio definirmi gay per sapere cosa fare, cosa dire, per iniziare a fare l’attivista, il cacciatore sessuale, la checca, o assumere qualsiasi altro atteggiamento stereotipato ; ma definirsi in qualche modo è pur sempre utile a rimuovere qualche dubbio, a dare qualche piccola certezza in più. Accettarsi passa inevitabilmente dall’autodefinizione, dall’etichettarsi; però non voglio appiccicarmi l’etichetta al collo; voglio tenerla in tasca, per mostrarla a pochi eletti, finché un giorno non sarò pronto a tirarla fuori di fronte a sempre più persone, senza ostentarla, con naturalezza, come l’etichetta di un buon vino che recita tutte le caratteristiche salienti senza utilizzare colori sgarcianti o pacchiani.
Proprio l’altro ieri ho avuto un’occasione d’oro per rivelare a qualcuno la mia cotta per un ragazzo; m’è stata servita sul classico piatto d’argento, condita da tanto di dichiarazioni gay-friendly. Ma non l’ho colta; non so se per una paura mia, se per ciò che voi mi avete detto, se perché, in fondo, non riesco ancora a pronunziare ad alta voce la frase: “Mi piacciono gli uomini.” Pensarla distintamente ha richiesto non pochi sforzi; scriverla? Un trauma. Chissà quando riuscirò a dirlo... mah, non me ne preoccupo!
Sapete chi è stato a fornirmi quest’occasione? La mia ex ragazza. Ci siamo rivisti all’indomani del mio primo discorso per chiarirci meglio. Ovvio, ha pianto ancora molto, ma ha capito e talora ammesso di aver avuto dubbi simili ai miei. Quasi era d’accordo nel riconoscere che la nostra storia ha sempre avuto l’aspetto di una tenera amicizia, piuttosto che di un amore: troppo cerebrale, troppo seria, matura, poco passionale (da ambo le parti); sono arrivato in un momento in cui lei aveva bisogno di qualcuno, l’ho conquistata con tenacia e dolcezza, ma perché avevo semplicemente deciso di farlo, non perché provassi un trasporto particolare; in maniera matematica, da commercialista, avevo soppesato le sue qualità ed i suoi difetti e deciso che sarebbe stata la donna giusta per me. In effetti lo sarebbe stata davvero, se solo il nostro rapporto fosse stato completato da quella scintilla irrazionale che, purtroppo, non si può avere a comando.
Lei è davvero troppo intelligente; aveva intuito, ha intuito sicuramente anche dell’altro; volontariamente ho cercato di far trapelare qualcosa, ripetendo in maniera ridondante “la persona”, in riferimento a Lui, evitando accuratamente di specificarne il genere; Lei mi dice: “so di chi ti sei invaghito, anche se non vuoi dirlo: io ho conosciuto questa persona, quando sono venuta a trovarti.” Poi, calma, ridacchiando quasi – dopo le nostre lacrime iniziali, la conversazione ha assunto un tono incredibilmente pacato-, pronuncia la frase incredibile: “Sai, a volte ho avuto il dubbio di provare desideri lesbo.” Si chiede se il desiderio di trascorrere del tempo con la sua amica lesbica sia normale, se è normale che, la sera in cui sono arrivato, un po’ le spiacesse tornare al paese per venirmi a trovare, perché non avrebbe potuto vederla. Però dice che fare certe cose le farebbe senso, ma che il desiderio di abbracciarla e baciarla le viene spesso. Non sa, sostiene che gli uomini le piacciano di più, che in giro nota molto più spesso bei ragazzi. Però con me non si è mai lasciata andare fino in fondo. Mi chiede: “Tu hai mai avuto dei dubbi? Forse sei...?” “Non saprei, forse c’ho pensato, ho letto qualcosa, non so. Ho letto che è possibile avere rapporti con donne pur essendo gay.” “Ah ah, magari un giorno ci reincontreremo per manina coi nostri fidanzati, io con X, tu con Y!” Sapete chi ha scelto come esempio per Y: proprio Lui!!! L’ha fatto apposta? Ha capito? Avrei potuto cogliere la palla al balzo per rivelarmi fino in fondo; non l’ho fatto, ma non me ne pento. Perché? Boh.
Soffre sicuramente, credo più di me. La tentazione di cercarla per sapere come sta è forte, mi manca persino un po’. Ma mi manca l’amica, sono preoccupato per lei. Sono ancora convinto di ciò che ho fatto, sono tornato allegro, la malinconia dei primi giorni si è dileguata.
Non vedo l’omosessualità come IL problema, forse manco più come UN problema; mi sto sempre abituando di più all’idea.
Ora sento forte la mancanza di Lui; sono felice che continui a scrivermi; forse, uno dei prossimi giorni, gli rivelerò la vera motivazione della rottura con Lei; sgancerò questa bomba e aspetterò gli sviluppi; ho solo Lui da perdere, nessun’altra posta è in gioco. Ma se vinco un amico come me, vinco davvero molto.

Alyosha
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Re: Voglio imparare ad accettarmi

Messaggio da Alyosha » martedì 2 agosto 2011, 22:08

Machilosa se ti stai chiedendo se gay repressi e lesbiche represse possono stare assieme la mia risposta personalissima è si. M'è successo anche questo. Lei però si riteneva innamorata di me allora e credeva di aver risolto così i suoi problemi. Dopo un primo momento in cui sembrava che ci fossimo incontrati e che questa rivelazione reciproca salvasse il rapporto, mi sono reso pian piano conto che più rinnegava la sua vera natura, più sentiva l'esigenza di allontanarsi da me. Il paradosso (neanche troppo) è che mentre tutte le altre donne etero di fronte alla dichiarazione sono gay se ne sono fregate, lei l'ha presa sin troppo sul serio e con me non ne ha voluto saperne di continuare. Non so dirti bene se è questa la tua situazione però. Dalle cose che lei dice non so se si può ricavare alcunché, ne tanto meno penso che per te abbia senso sapere cosa è lei.
Se ti può aiutare dirgli di te fallo (anche se secondo me di fatto ve lo siete già detto). Da come descrivi i fatti sembri abbastanza in una botte di ferro circa la possibilità che lei lo dica ad altri. Io ai tempi facevo esattamente così, lo dicevo più per liberarmi di un peso che non perché volessi lasciarle veramente. Il risultato alla fine era che questo segreto ci legava ancora di più anzicché allontanarci. Ancora adesso è veramente complesso gestire il rapporto con una mia ex in aprticolare e definirla amicizia e proprio tosta. Sono passati 7 anni da allora, ma il livello di "intimità" che abbiamo raggiunto è tale che ancora adesso per me rappresenta un vero rischio per il proseguimento del mio percorso. E' una persona più che fondamentale nella mia vita, che però sento che in qualche modo mi "rallenta", tengo davvero tanto a lei e non mi va di allontanarmi da lei senz averci provato sul sserio a conciliare tuttto, però tieni presente che è una gran faticaccia. Se anche lei riconosce di avere problemi sul suo orientamento la cosa migliore che potete fare è al momento "incollare" i vostri problemi, non certo risolverli. Avere vissuti simili può ingannare circa la natura reciproca dei vostri sentimenti e a quessto punto un esamino dovreste farvelo in tutta serenità entrambi.
Personalmente con le ragazze con cui sono stato ho trovavo una forma di riconoscimento tutta particolare, che è facilissimo fraintendere, perché sta di fatto che la relazione con Lei risolve non pochi problemi. Con me funzionò così allora, dirti se è stato un bene o un male proprio non lo so. E' stata la mia vita e le mie scelte di allora (certo mi sarebbe paiciuto ai tempi trovare persone con cui confrontarmi in modo serio, mentre di fatto andava a finire che l'unico dialogo sul punto lo avevo con le mie ex che in teoria dovevo lasciare). Tu ad ogni modo devi fare le tue do scelte; ascolta consigli, ascolta testimonianze, ma le scelte hanno un carattere personale, come pure le responsabilità (positive e negative) per ciò che si è scelto.

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