Gay normali
Gay normali
Piano piano sto uscendo dall’ombra. L’esigenza che sento più forte, al momento, è quella di conoscere altri come noi, di scoprire che non esiste solo un mondo di stilisti e marchette e che Platinette non è il prototipo del gay.
Per chi ha già letto ciò che ho scritto altrove sarò forse ripetitivo, per cui portate pazienza. Spero invece di essere utile a chi è appena approdato su questo forum, disperato per i sentimenti che avverte dentro e con una gran confusione in testa –più o meno come ero io tra Giugno e Luglio.
Gli omosessuali sono persone normali; non sono creature mitologiche mezze uomo e mezze donna, non portano necessariamente parrucche e tacchi a spillo, non sono tutti erotomani pervertiti e cacciatori di sesso irresponsabili, non sono tutti sieropositivi, non sono tutti stilisti, ballerini, artisti d’altro genere e prostitute; anzi, ho scoperto che c’è un fiume di ingegneri ed infermieri, veterinari e matematici, che a qualcuno piacciono i motori e persino il calcio.
Questo avevo bisogno di capire, quando sono arrivato qui. Io ci ho messo anni, prima di riuscire ad ammettere a me stesso: “sono gay”; in parte, perché prima dei 23 anni non mi era mai successo di prendermi una cotta come si deve, ma, sicuramente, anche perché tra i pochi gay noti della mia città o del mondo dello spettacolo non trovavo proprio nessuno che mi somigliasse. Per forza; a quelli che si notano manca solo una corona di lampadine alogene (fucsia) sulla testa. Il mio ragionamento, molto ingenuo, era: “se tu non sei come loro, non sei gay.”
Ho trascorso mesi leggendo i forum di Progetto sin nelle viscere, per capire ciò; però non avevo ancora la prova tangibile; volevo toccare con mano.
Qualche settimana fa, quindi, mi sono iscritto su un altro forum che, inizialmente, avevo scartato per via dell’aspetto troppo frivolo; ho leggiucchiato qua e là, postato qualcosa e scoperto che, in fondo, non è affatto così frivolo; neppure così serio come PG, ma una buona via di mezzo, dove, comunque, m’è parso di capire che buona parte dei partecipanti viva ancora la propria omosessualità in gran segreto o avendo messo al corrente solo una ristretta cerchia di amici e, talora, parenti.
Una buona parte dei forumisti di [omissis] proviene da Torino e organizza regolarmente cene di gruppo; dopo aver chiesto consiglio e informazioni riguardo al gruppo Arcigay ed essendo rimasto soddisfatto del primo incontro con l’associazione, forte anche della compagnia di un ragazzo conosciuto Domenica al Gruppo Giovani, venerdì sera ho deciso di arrischiare una capatina ad una di queste cene.
Che buffo, come la mia vita stia rapidamente cambiando! Lungo il tragitto da casa al Lingotto (dove si teneva la cena), non potevo fare a meno di ridacchiare tra me e me, pensando a quanto fossi pazzo.
Ma arriviamo al dunque: la cena è stata assolutamente NORMALE. Anzi, mi sono proprio divertito. Mi sono sentito uno sciocco, perché credevo che da un momento all’altro sarebbe arrivato qualcuno con un boa di piume o un cappotto di pelle rosa shocking lungo sino a terra; invece c’era tutta gente più che tranquilla, persino dimessa nell’abbigliamento (ho anche scoperto che la maggior parte dei gay conosciuti sinora, me compreso, detesta fare shopping).
Eravamo una decina, tra i 17 e i 35 anni, con le professioni e gli interessi più disparati: dentista, medico sportivo, ingegnere informatico, centralinista, praticante di legge, studente di economia, veterinaria, liceo scientifico, ecc. Un paio erano più folkloristici, ma estremamente simpatici, altrimenti tutti gli altri sarebbero potuti passare tranquillamente inosservati; stentavo a credere che alcuni di loro fossero gay! I discorsi sono oscillati tra lavoro e interessi, sino alle esperienze personali: scoperta, accettazione e primi approcci omosessuali. Avevo visto demonizzare le serate e i locali gay, ma devo dire che, sentendone parlare così apertamente da chi ne ha avuto esperienza diretta, non sembrano posti così abominevoli; c’è un po’ di tutto, insomma, come nelle discoteche etero.
Anche al secondo incontro con l’Arcigay, la normalità è regnata sovrana. Ho trovato ragazzi sobri, alcuni con qualche accento più delicato, altri assolutamente insospettabili, in generale educati e rispettosi, scherzosi e autoironici, ma con simpatia. Ho scoperto che esistono diverse sezioni o iniziative, all’interno dell’associazione, tra cui il Gruppo Giovani, il Gruppo Cultura, che organizza cineforum, teatro, circoli di lettura e presentazioni di libri, il Gruppo Salute, che si occupa invece di informazione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili , e il Gruppo Scuole; quest’ultimo m’è parso estremamente interessante; se tra qualche mese dovessi iniziare a partecipare più attivamente, credo che mi inserirei in questo; è attivo già da qualche anno e organizza, in collaborazione con presidi e insegnanti, incontri all’interno delle scuole medie e superiori; si tratta essenzialmente di raccontare la propria esperienza e di rispondere alle domande degli studenti. Alcuni ragazzi che vi hanno partecipato ne erano assolutamente entusiasti; a differenza di quanto si aspettassero, hanno ricevuto risposte molto positive dai ragazzi; gli insulti sono volati molto più di rado che non le domande imbarazzanti (“ma come fai a capire se sei attivo o passivo?”); i rari fascistelli con idee medievali sono stati persino strumentalizzati: è stato facile tener testa alle loro obiezioni senza fondamento, mentre i compagni con un po’ di sale in zucca hanno avuto modo di capire quale fosse la differenza tra le due posizioni e quale tra le due si appoggiasse su ragionamenti sensati.
Insomma, sono proprio felice di aver fatto questo passo. Ho finalmente capito e sperimentato che non c’è nulla che accomuni tra loro tutti i gay, se non l’orientamento sessuale, esattamente come accade tra gli etero, e che non c’è alcuna differenza sostanziale tra i gay e gli etero, se non l’orientamento sessuale.
Per chi ha già letto ciò che ho scritto altrove sarò forse ripetitivo, per cui portate pazienza. Spero invece di essere utile a chi è appena approdato su questo forum, disperato per i sentimenti che avverte dentro e con una gran confusione in testa –più o meno come ero io tra Giugno e Luglio.
Gli omosessuali sono persone normali; non sono creature mitologiche mezze uomo e mezze donna, non portano necessariamente parrucche e tacchi a spillo, non sono tutti erotomani pervertiti e cacciatori di sesso irresponsabili, non sono tutti sieropositivi, non sono tutti stilisti, ballerini, artisti d’altro genere e prostitute; anzi, ho scoperto che c’è un fiume di ingegneri ed infermieri, veterinari e matematici, che a qualcuno piacciono i motori e persino il calcio.
Questo avevo bisogno di capire, quando sono arrivato qui. Io ci ho messo anni, prima di riuscire ad ammettere a me stesso: “sono gay”; in parte, perché prima dei 23 anni non mi era mai successo di prendermi una cotta come si deve, ma, sicuramente, anche perché tra i pochi gay noti della mia città o del mondo dello spettacolo non trovavo proprio nessuno che mi somigliasse. Per forza; a quelli che si notano manca solo una corona di lampadine alogene (fucsia) sulla testa. Il mio ragionamento, molto ingenuo, era: “se tu non sei come loro, non sei gay.”
Ho trascorso mesi leggendo i forum di Progetto sin nelle viscere, per capire ciò; però non avevo ancora la prova tangibile; volevo toccare con mano.
Qualche settimana fa, quindi, mi sono iscritto su un altro forum che, inizialmente, avevo scartato per via dell’aspetto troppo frivolo; ho leggiucchiato qua e là, postato qualcosa e scoperto che, in fondo, non è affatto così frivolo; neppure così serio come PG, ma una buona via di mezzo, dove, comunque, m’è parso di capire che buona parte dei partecipanti viva ancora la propria omosessualità in gran segreto o avendo messo al corrente solo una ristretta cerchia di amici e, talora, parenti.
Una buona parte dei forumisti di [omissis] proviene da Torino e organizza regolarmente cene di gruppo; dopo aver chiesto consiglio e informazioni riguardo al gruppo Arcigay ed essendo rimasto soddisfatto del primo incontro con l’associazione, forte anche della compagnia di un ragazzo conosciuto Domenica al Gruppo Giovani, venerdì sera ho deciso di arrischiare una capatina ad una di queste cene.
Che buffo, come la mia vita stia rapidamente cambiando! Lungo il tragitto da casa al Lingotto (dove si teneva la cena), non potevo fare a meno di ridacchiare tra me e me, pensando a quanto fossi pazzo.
Ma arriviamo al dunque: la cena è stata assolutamente NORMALE. Anzi, mi sono proprio divertito. Mi sono sentito uno sciocco, perché credevo che da un momento all’altro sarebbe arrivato qualcuno con un boa di piume o un cappotto di pelle rosa shocking lungo sino a terra; invece c’era tutta gente più che tranquilla, persino dimessa nell’abbigliamento (ho anche scoperto che la maggior parte dei gay conosciuti sinora, me compreso, detesta fare shopping).
Eravamo una decina, tra i 17 e i 35 anni, con le professioni e gli interessi più disparati: dentista, medico sportivo, ingegnere informatico, centralinista, praticante di legge, studente di economia, veterinaria, liceo scientifico, ecc. Un paio erano più folkloristici, ma estremamente simpatici, altrimenti tutti gli altri sarebbero potuti passare tranquillamente inosservati; stentavo a credere che alcuni di loro fossero gay! I discorsi sono oscillati tra lavoro e interessi, sino alle esperienze personali: scoperta, accettazione e primi approcci omosessuali. Avevo visto demonizzare le serate e i locali gay, ma devo dire che, sentendone parlare così apertamente da chi ne ha avuto esperienza diretta, non sembrano posti così abominevoli; c’è un po’ di tutto, insomma, come nelle discoteche etero.
Anche al secondo incontro con l’Arcigay, la normalità è regnata sovrana. Ho trovato ragazzi sobri, alcuni con qualche accento più delicato, altri assolutamente insospettabili, in generale educati e rispettosi, scherzosi e autoironici, ma con simpatia. Ho scoperto che esistono diverse sezioni o iniziative, all’interno dell’associazione, tra cui il Gruppo Giovani, il Gruppo Cultura, che organizza cineforum, teatro, circoli di lettura e presentazioni di libri, il Gruppo Salute, che si occupa invece di informazione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili , e il Gruppo Scuole; quest’ultimo m’è parso estremamente interessante; se tra qualche mese dovessi iniziare a partecipare più attivamente, credo che mi inserirei in questo; è attivo già da qualche anno e organizza, in collaborazione con presidi e insegnanti, incontri all’interno delle scuole medie e superiori; si tratta essenzialmente di raccontare la propria esperienza e di rispondere alle domande degli studenti. Alcuni ragazzi che vi hanno partecipato ne erano assolutamente entusiasti; a differenza di quanto si aspettassero, hanno ricevuto risposte molto positive dai ragazzi; gli insulti sono volati molto più di rado che non le domande imbarazzanti (“ma come fai a capire se sei attivo o passivo?”); i rari fascistelli con idee medievali sono stati persino strumentalizzati: è stato facile tener testa alle loro obiezioni senza fondamento, mentre i compagni con un po’ di sale in zucca hanno avuto modo di capire quale fosse la differenza tra le due posizioni e quale tra le due si appoggiasse su ragionamenti sensati.
Insomma, sono proprio felice di aver fatto questo passo. Ho finalmente capito e sperimentato che non c’è nulla che accomuni tra loro tutti i gay, se non l’orientamento sessuale, esattamente come accade tra gli etero, e che non c’è alcuna differenza sostanziale tra i gay e gli etero, se non l’orientamento sessuale.
Re: Gay normali
Machilosa, innanzitutto ti faccio i miei complimenti per i progressi che stai facendo. Si vede che sei pieno di grinta nell'affrontare le situazioni. Il percorso che stai facendo è importantissimo perchè ti permette di aprirti al mondo e di scoprire la normalità dei ragazzi gay, e non solo quegli stupidi stereotipi. Sei stato anche molto fortunato a trovare un arcigay così seria.
Quasi quasi vengo con te all'arcigay di Torino (scherzo)
cmq sia, sono contento per te, continua così!
un abbraccio
Quasi quasi vengo con te all'arcigay di Torino (scherzo)
cmq sia, sono contento per te, continua così!
un abbraccio
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!
Re: Gay normali
Secondo me hai fatto molto bene a scrivere questo post Machilosa. La verità è che è una realtà che già noi che siamo riusciti comunque ad accettare tutta la situazione e a capirla, abbiamo difficoltà ad avvicinarci alla realtà gay, figuriamoci chi invece la vede dall'esterno o semplicemente la conosce per sentito dire...
E in ogni caso, sei d'esempio anche per me come altri penso, perchè ha ragione gio92, ci vuole anche una discreta dose di coraggio tutto sommato, anche se personalmente inizio a rendermi conto, che ignorare tutto, in nome delle proprie paure, non può essere un compromesso accettabile..
E in ogni caso, sei d'esempio anche per me come altri penso, perchè ha ragione gio92, ci vuole anche una discreta dose di coraggio tutto sommato, anche se personalmente inizio a rendermi conto, che ignorare tutto, in nome delle proprie paure, non può essere un compromesso accettabile..
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Re: Gay normali
Bravo machilosa, penso che ciò che scrivi lo pensiamo ormai un po' tutti. Mi piace sentirti così positivo
Marc090 ha ragione, i primi a non conoscere i ragazzi gay sono proprio i ragazzi gay; è bello e forse un po' sorprendente scoprire che tutto sommato... non c'è nulla da scoprire, perchè uno teme o si prefigura chissà cosa ma in realtà si rende conto che le ipotesi fatte in passato sono solo un mucchio di paranoie irrazionali ed inutili... e sbagliatissime, anche se tendenzialmente inevitabili per motivi culturali.
Tanto il mondo è vario quanto la realtà gay è infinitamente variegata, anzi più propriamente è proprio l'omosessualità una delle possibili varianti messe a disposizione, e qualunque generalizzazione, lo dico con assoluta certezza, sarà sempre, ineluttabilmente destinata a fallire.
Marc090 ha ragione, i primi a non conoscere i ragazzi gay sono proprio i ragazzi gay; è bello e forse un po' sorprendente scoprire che tutto sommato... non c'è nulla da scoprire, perchè uno teme o si prefigura chissà cosa ma in realtà si rende conto che le ipotesi fatte in passato sono solo un mucchio di paranoie irrazionali ed inutili... e sbagliatissime, anche se tendenzialmente inevitabili per motivi culturali.
Tanto il mondo è vario quanto la realtà gay è infinitamente variegata, anzi più propriamente è proprio l'omosessualità una delle possibili varianti messe a disposizione, e qualunque generalizzazione, lo dico con assoluta certezza, sarà sempre, ineluttabilmente destinata a fallire.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)
Re: Gay normali
Complimenti Machilosa, concordo sul fatto che sono passi importanti e fa piacere sentirti così entusiaste delle tue scelte e decisioni
Il titolo che hai scelto "Gay normali" mi piace tanto...sembra una specie di agognata consapevolezza che finalmente sussurri a te stesso e scrivi qua a noi.
Mi è piaciuta tutta la tua riflessione però questa conclusione mi è rimasta particolarmente impressa perchè in effetti è difficile modificare la propria percezione, sopratutto basandoci su un vissuto che manca. Poi quando decidi di fare una cosa del genere è possibile che questo succeda e magari succede anche in maniera più facile, più rapida di quello che si potrebbe pensare.Machilosa ha scritto:Ho finalmente capito e sperimentato che non c’è nulla che accomuni tra loro tutti i gay, se non l’orientamento sessuale, esattamente come accade tra gli etero, e che non c’è alcuna differenza sostanziale tra i gay e gli etero, se non l’orientamento sessuale.
Il titolo che hai scelto "Gay normali" mi piace tanto...sembra una specie di agognata consapevolezza che finalmente sussurri a te stesso e scrivi qua a noi.
La farfalla che volteggia intorno alla lampada finché non muore è più ammirevole della talpa che vive in un buio cunicolo.
Gay normali in discoteca
Direte che sono pazzo, ma ho deciso di non voler giudicare più niente e nessuno, senza aver prima tentato di conoscerlo almeno un poco; continuo a frequentare l’Arcigay e domenica ho addirittura sperimentato una serata gay in una delle discoteche più famose di Torino: tanta normalità con un pizzico di autoironia, ecco cosa vi ho trovato.
La festa è iniziata alle 19,30: 12€ d’ingresso con consumazione e apericena a buffet compresi, dalle 10 spettacolino con Drag queen, dj, musica dance (non è il mio genere, ma non era pessima), concerto di un’oretta di Ivana Spagna; all’1,30 tutti a casa. Ero parecchio titubante, ma come me, molti del Gruppo Giovani non erano mai andati ad una serata simile ed erano curiosi; i più “esperti” ci hanno incoraggiato, dicendo di provare, che non ci avrebbe mangiato nessuno; così è stato; c’erano tanti gruppi di amici, come noi, tante coppie, ma tutta gente piuttosto tranquilla, di entrambi i sessi ed un età compresa tra i 20 e i 40 anni; qua e là, si aggirava anche qualche signore attempato, piuttosto elegante. Camerieri-cubisti vestiti da poliziotti sexy ammiccavano negli angoli, ma senza essere volgari; buffi, li definirei. A differenza di quanto mi succede di solito nelle discoteche normali, non ho visto ubriachi trascinarsi a stento sui divanetti , né pozze di vomito nei bagni; non ho neppure beccato coppie in preda a raptus erotici in mezzo alla pista. Devo dire che mi sono proprio divertito; ho chiacchierato con parecchi ragazzi del gruppo con cui prima mi ero a malapena presentato e ho ritrovato quella comunione di esperienze e difficoltà (ma anche quella serietà) che regna qui, nel forum; parlarne a voce, però, fa tutto un altro effetto.
Ho conosciuto un ragazzo (l’ennesimo studente di ingegneria), che mi ha stupito molto: assolutamente insospettabile, eppure è consapevole di sé da sempre: “Quand’ero bambino credevo che tutti fingessero di volere la fidanzatina, ma che in realtà sognassero il principe azzurro pure loro!”; con questo mi cade anche il mito-pregiudizio secondo cui gli “insospettabili” sarebbero quelli scopertisi più tardi.
Oggi, invece, sono andato al circolo insieme ad un paio di ragazzi del Gruppo giovani con cui ho iniziato a sentirmi anche al di fuori delle riunioni; là abbiamo trovato altri, con cui abbiamo chiacchierato del più e del meno e giocato a carte, davanti a tè e biscotti; l’omosessualità è entrata solo marginalmente nei nostri discorsi (“Pronti al gay-drink game di Natale? Uno shot per ogni volta che la zia ti chiede: quando ci presenti la fidanzata??””); per la prima volta, mi è sembrata un pretesto per stringere amicizia, piuttosto che un ostacolo tra me e gli altri.
La festa è iniziata alle 19,30: 12€ d’ingresso con consumazione e apericena a buffet compresi, dalle 10 spettacolino con Drag queen, dj, musica dance (non è il mio genere, ma non era pessima), concerto di un’oretta di Ivana Spagna; all’1,30 tutti a casa. Ero parecchio titubante, ma come me, molti del Gruppo Giovani non erano mai andati ad una serata simile ed erano curiosi; i più “esperti” ci hanno incoraggiato, dicendo di provare, che non ci avrebbe mangiato nessuno; così è stato; c’erano tanti gruppi di amici, come noi, tante coppie, ma tutta gente piuttosto tranquilla, di entrambi i sessi ed un età compresa tra i 20 e i 40 anni; qua e là, si aggirava anche qualche signore attempato, piuttosto elegante. Camerieri-cubisti vestiti da poliziotti sexy ammiccavano negli angoli, ma senza essere volgari; buffi, li definirei. A differenza di quanto mi succede di solito nelle discoteche normali, non ho visto ubriachi trascinarsi a stento sui divanetti , né pozze di vomito nei bagni; non ho neppure beccato coppie in preda a raptus erotici in mezzo alla pista. Devo dire che mi sono proprio divertito; ho chiacchierato con parecchi ragazzi del gruppo con cui prima mi ero a malapena presentato e ho ritrovato quella comunione di esperienze e difficoltà (ma anche quella serietà) che regna qui, nel forum; parlarne a voce, però, fa tutto un altro effetto.
Ho conosciuto un ragazzo (l’ennesimo studente di ingegneria), che mi ha stupito molto: assolutamente insospettabile, eppure è consapevole di sé da sempre: “Quand’ero bambino credevo che tutti fingessero di volere la fidanzatina, ma che in realtà sognassero il principe azzurro pure loro!”; con questo mi cade anche il mito-pregiudizio secondo cui gli “insospettabili” sarebbero quelli scopertisi più tardi.
Oggi, invece, sono andato al circolo insieme ad un paio di ragazzi del Gruppo giovani con cui ho iniziato a sentirmi anche al di fuori delle riunioni; là abbiamo trovato altri, con cui abbiamo chiacchierato del più e del meno e giocato a carte, davanti a tè e biscotti; l’omosessualità è entrata solo marginalmente nei nostri discorsi (“Pronti al gay-drink game di Natale? Uno shot per ogni volta che la zia ti chiede: quando ci presenti la fidanzata??””); per la prima volta, mi è sembrata un pretesto per stringere amicizia, piuttosto che un ostacolo tra me e gli altri.
Re: Gay normali
Mi convinci sempre più a salire a Torino. Sarà decisamente in lista alle mie preferenze in caso di urgenze lavorative . Sono molto contento delle cose che racconti, tante volte il "diavolo" e solo buffo da vedere e se uno ha chiaro cosa vuole sa capire da solo quali sono i contesti che vale la pena frequentare e quali no, senza pregiudizi e aprendosi a tutto. Complimenti ancora per l'atteggiamento Machilosa, nel complesso ti ho visto fare cambiamenti ad una velocità impressionante e tuttavia pacati e sereni. E' davvero un bell'esempio quello che offri!
Re: Gay normali
Forse l'eccentricità non è più di moda. Io sono stata a una festa venerdì, in un locale , organizzata per raccogliere fondi per un'associazione contro le discriminazioni. Il 90 % dei presenti era omosessuale più qualche trans. Gli etero, tra cui io , erano in minoranza schiacciante
Tuttavia chi non l'avesse saputo a prescindere, non avrebbe capito chi era cosa.... C'erano tanti ragazzi giovani , vestiti in modo molto più normale di come si sistemano certi ragazzi di oggi per andare in discoteca.
La cosa strana è stata che , nonostante la differenza di età, sarà che ero a mio agio perchè conoscevo diverse persone , ma mi sono proprio divertita.
Tuttavia chi non l'avesse saputo a prescindere, non avrebbe capito chi era cosa.... C'erano tanti ragazzi giovani , vestiti in modo molto più normale di come si sistemano certi ragazzi di oggi per andare in discoteca.
La cosa strana è stata che , nonostante la differenza di età, sarà che ero a mio agio perchè conoscevo diverse persone , ma mi sono proprio divertita.
Re: Gay normali
Grazie del tifo; avete fatto tantissimo per me; se non fossi capitato nel forum e non avessi iniziato a saggiare virtualmente l’agognata normalità del mondo gay, non sono sicuro che avrei trovato il coraggio di avvicinarmici dal vivo così presto!boy-com ha scritto:Mi convinci sempre più a salire a Torino. Sarà decisamente in lista alle mie preferenze in caso di urgenze lavorative . Sono molto contento delle cose che racconti, tante volte il "diavolo" e solo buffo da vedere e se uno ha chiaro cosa vuole sa capire da solo quali sono i contesti che vale la pena frequentare e quali no, senza pregiudizi e aprendosi a tutto. Complimenti ancora per l'atteggiamento Machilosa, nel complesso ti ho visto fare cambiamenti ad una velocità impressionante e tuttavia pacati e sereni. E' davvero un bell'esempio quello che offri!
Purtroppo non so fare grandi elucubrazioni socio-psicologiche, né mi destreggio con temi troppi astratti (anche se leggo tutto con molto interesse); dato che non so scrivere altro, uso il forum un po’ come un diario, sperando che a qualcuno possa tornare utile, così come a me è servito leggere delle vostre esperienze!
Grazie ancora!
Re: Gay normali
In effetti, ho visto forse meno gente eccentrica durante la festa gay, che non nelle discoteche normali (dove ormai paillettes, vestiti attillati e pettinature ricercate abbondano pure tra gli etero, specie se un po’ tamarri); in fondo, se un gay vuole farsi vedere, si concia in maniera un po’ assurda; ma se deve andare in un posto dove tutti sono gay, perché cercare di attirare l’attenzione? Meglio puntare sul buon gusto, per essere davvero attraenti (e non solo evidenti!).barbara ha scritto:Forse l'eccentricità non è più di moda. Io sono stata a una festa venerdì, in un locale , organizzata per raccogliere fondi per un'associazione contro le discriminazioni. Il 90 % dei presenti era omosessuale più qualche trans. Gli etero, tra cui io , erano in minoranza schiacciante
Tuttavia chi non l'avesse saputo a prescindere, non avrebbe capito chi era cosa.... C'erano tanti ragazzi giovani , vestiti in modo molto più normale di come si sistemano certi ragazzi di oggi per andare in discoteca.
La cosa strana è stata che , nonostante la differenza di età, sarà che ero a mio agio perchè conoscevo diverse persone , ma mi sono proprio divertita.
Guardandomi un po’ intorno, ho visto davvero tanta gente che, fuori da lì, avrei stentato a riconoscere. E’ un peccato che questo mondo gay medio e “banale” non venga conosciuto; tanti stenterebbero meno ad accettare e forse a capire.