La descrizione che hai fatto qua sopra è quanto di più lontano da quello che vado cercando quando ho provato a bazzicare quell'ambiente (ed è il motivo per cui mi sono rivolto a un organizzazione specifica che sapevo essere seria e ben strutturata, che si pone addirittura il problema del "ghetto" nel suo statuto e nulla centra con il flirt, discoteche o aperitivi.. (non che non ci siano poi, ma non è lo scopo con cui le fanno, credo) e quindi condivido pienamente le tue perplessità!
E' solo che "il guscio" di cui si parlava sopra era per me diventato intollerabile.. e forse ancor di più le mie speranze patetiche di incontrare un giorno, magicamente, in università / al lavoro/ in piscina / ... lo sguardo di un ragazzo con cui potersi aprire, condividere esperienze, pensieri, essere me stesso e non dover per una volta fingere..
e se era questo quello di cui ho bisogno, tanto valeva cambiare approcio..
Non che sia una cosa che non sia possibile integrare nella "vita regolare" o ottenere da amici etero (beh.. alcune cose forse no;), ma dato che al momento potersi aprire con i miei amici più fidati è impossibile senza ricadute familiari/lavorative/extra "amicizia" (.. o meglio... forse con qualcuno potrei anche, ma non con tutti, e ho paura delle loro reazioni, della loro compassione, o dubito ingiustamente della loro capacità di mantenere un "segreto"..? boh)
ancora peggio è con tutto il resto dei "conoscenti/colleghi" con cui interagire ogni giorno.. e con cui non posso certo mettere un annuncio su facebook: "sono gay." per poter finalmente essere meno represso nella mia interazione quotidiana (sì è una boutade, ma a volte mi piacerebbe proprio farlo!) per cui dover spiegare ogni volta perché non ho una ragazza, che no, non è ora che mi trovo qualcuna, che no, non mi porto la mia dolce metà a questa festa, che no, non non posso aggiungere niente sulla vita di coppia, ecc..ecc..
Quindi io ho visto in questi contesti, un setting che mi ha permesso di provare ad eliminare, almeno per una volta, una "incognita" nel rapporto con altre persone. Per provare, a vivere la mia omosessualità non come un "segreto che so solo io e che mi rende diverso da tutti gli altri" (anche se non è affatto così), ma come quella di una persona fisica nella mia totalità.
Ovvio che quando esco da lì sono di nuovo il lavoratore Muzzle (?) apparentemente eterosessuale e perennemente single.. ma allo stato attuale non posso proprio permettermi altrimenti, e, ripeto, la sensazione di essere me stesso anche in una semplice chiacchierata ha avuto un effetto spiazzante che dura anche fuori, ben oltre lo specchio del paese delle meraviglie (almeno per me che sono un pivellino che non aveva mai parlato con nessun gay, se non con i vostri avatar) e al contrario mi sfida a chiedermi se erano reali tutte le cose che avevo provato prima.. (altra boutade, no, non dubito sul reale valore delle mia amicizie :'p ma parlando in termini di rapporti affettivi, son sicuro di aver preso parecchi di quegli abbagli in passato...)
Con questo non volevo affatto puntualizzare niente del tuo discorso che condivido, né dire qualcosa sulle motivazioni per andarci/non andarci, ma dato che non mi ritrovavo leggendo quelle tue parole, ho voluto solo approfittare di questo spazio per chiarirmi io stesso le idee
